Capitolo II

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Bene, quindi mi trovavo di nuovo al punto di partenza ma con un punto in più ero andato a vivere da solo! Ecco una considerazione: da fare la proprietaria mi faceva uno sconto dato che quando ero ragazzo trovai un modo per far finire in galera per sempre suo marito che odiava a morte. Si effettivamente forse sono strano ma a me non interessa. Io sono diverso. Lasciando stare questo piccolo ma forse significante particolare... cosa... cosa sta succedendo?
*si sente il rumore di qualcosa che cade mentre il corpo cade a terra privo di sensi*
-Cos'è successo? Ero seduto alla scrivania a scrivere quando mi sono ritrovato qui...- mi guardo intorno sperduto. Vedo una porta e mi dirigo verso questa. Sopra c'è un cartello che dice -ENTRATA- così entro, ignaro di ciò che accadrà.
Faccio appena in tempo ad abbassarmi prima di essere colpito da qualcosa che corre velocemente, sembrano parole o immagini non lo so. Sono sfocate. Guardo in alto e vedo che tutto è pieno di queste cose. Sembra di essere a Londra nell'ora di punta! Continuo a camminare dritto rischiando di essere colpito circa cinque o quattro volte da questi "treni". All'improvviso cado in una specie di torre e trovo lui... Jack Turner colui che mi fece soffrire da bambino. Ora è adulto. È legato a delle catene e indossa una camicia di forze. Si trova come me all'interno di questa torre alta. Sembra infinita. I mattoni con cui è costruita sono in un colore beige chiaro ma sporco. Una parte delle pareti è rivestita di cuscini. La porta per uscire è in metallo. Dura. Resistente. Chiusa a chiave con un lucchetto. A quel punto Turner iniziò a muoversi, contorcersi. Mi chiamava. - Vieni qua Jones, non voglio farti del male. Voglio solo PARLARE. - La stanza inizò a vibrare e più cercavo di scappare, più mi sentivo male. Uma fitta mi colpisce al petto. Casco a terra. Sto per perdere di nuovo i sensi. NON DEVO CEDERE. Mi colpisco con tutta la forza che ho e inizio a sentire qualcosa. Beep beep beeeeep beep beep. Da dove veniva? Dovevo uscire da quel posto ma Turner mi prese per una caviglia mordendomi e io caddi a terra. Gli diedi un pugno e come se nulla fosse successo mi disse - Non si trattano così gli amici. - Ghignò. Non lo sopportavo. Gli avrei sparato ma... Ma... Ahia. Una scossa mi attraversò tutto il corpo e finalmente mi alzai. Mi buttai sulla porta che finalmente si aprì lasciando dentro la stanza Turner che da dietro le mie spalle gridava - Il gioco è iniziato. Philip Jones. - Finalmente uscito dalla torre misteriosa mi ritrovai in un corridoio. Ed ecco che si iniziò a sentire una canzone. Poteva essere la colonna sonora di un film dell'orrore ma non saprei. - VIENII, VIENII, LA TESTA SALTERÀ. QUALCUNO SGOZZATO SARÀ E SANGUE A VOLONTÀ USCIRÀ. JONES FINIRÁ E RICHARD BROOK TRIONFERÀ! - Ok. Forse non è poi così tanto paurosa da poter essere la colonna sonora di un film dell'orrore ma... Vabè. A volte sono un po' esagerato. Nonostante la canzone quel corridoio era abbastanza rassicurante. Era tutto di un bianco così chiaro e candido che era impossibile non stare tranquilli. Era tutto così luminoso. Lungo il corridoio c'erano delle porte in legno di quercia scura e con delle maniglie dorate. Scelgo una porta a caso e mi dirigo verso di essa. Sopra la cornice della porta compare un cartello che recitava le seguenti parole. Le stesse che mi aveva detto pochi istanti prima Turner. - Il gioco è iniziato. Philip Jones. - Apro la porta che, cigolando, permette a una luce abbagliante di uscire. Entro. Quando alla fine mi ritrovo...

*Spazio autore*
Salve a tutti! Mi scuso se ci sono stato tanto ma questa storia ha origine nella mia testa e basandosi quasi solo ed esclusivamente sui miei pensieri ci sono stato un po'. Mi scuso se questo capitolo è corto ma diventeranno sempre più lunghi con il passare dei capitoli!

Io non sono pazzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora