Louis si era accorto solo in quel momento della presenza dei due, ma dopo un attimo di sorpresa aveva comunque continuato a prestare attenzione a Stan. Harry non avrebbe rovinato niente di ciò che Stan aveva organizzato.

Anche Luke ed Harry avevano cominciato a ballare, molto vicini, non lo avevano mai fatto prima -ballare si intende- e, per quanto eccitasse tanto Luke, gli sembrava parecchio strano.

Infatti "Harry, che ti prende?" gli aveva detto, afferrando i suoi polsi e cercando di avere la sua attenzione. Continuava a mantenere lo sguardo sul piccolo Louis che si dimenava sorridente e scuoteva il suo corpo a ritmo di musica, mentre l'altro ragazzo cercava di palpargli il sedere.

"Mh?" Harry aveva guardato Luke stralunato e disattento. Desiderava così tanto essere al posto di Stan. Essere lui ad avere Louis tra le mani.

"Ti ho chiesto che ti prende"

"Ho bisogno di bere un drink," e si era allontanato "solo uno". Si era spostato poi verso il bancone dove Andy gli aveva offerto un bicchierino di tequila, senza accennare nulla sul suo aspetto diverso dal solito.

Tequila.

Gli ricordava troppo Louis. Lo aveva bevuto tutto d'un sorso e poi ne aveva ordinato un secondo, un terzo e un quarto, anche questi ingurgitati velocemente. Poi era tornato da Luke nello stesso momento in cui Stan aveva avvicinato le sue labbra al collo di Louis. Nessuno poteva, doveva, osare avvicinarsi al piccoletto, nessuno doveva anche solo sfiorarlo o fargli del male. Non sapeva esattamente quando aveva iniziato a pensare quelle cose, ma doveva essere così. Punto e basta.

Vedeva Louis continuare a ridacchiare, era evidentemente brillo, e non opponeva nessuna resistenza nei confronti di Stan.

Perciò Harry aveva reagito iniziando a baciare Luke, sperando che Louis vedesse. Era un bacio fatto di denti e saliva, nulla di sentito. Solo provocazione. Pensava di essere lui quello forte, pensava di poter resistere almeno un po', ma.

Fu solo quando le mani di Stan finirono sul sedere di Louis che Harry scattò verso di loro come una molla e spintonò Stan. "Non osare toccarlo, brutto bastardo!" gli aveva urlato contro, puntandogli persino il dito.

"Hey amico, che problemi ti affliggono?" Stan si era rialzato, pulendosi i jeans.

"Nessuno... se lascerai stare Louis!" lo aveva guardato in cagnesco "Cerca altro, lui è già impegnato"

"Ah sì?" aveva spostato il suo sguardo da Harry a Louis e poi da Louis ad Harry. "Con chi?"

"Con me" aveva così risposto istintivamente, e dopo aver preso Louis per mano avevano iniziato a correre, non badando nemmeno ai richiami sorpresi e sconcertati di Luke.

Si erano chiusi in bagno. "Harry," si era lamentato Louis. "Fammi tornare da Stan"

"No che non ci torni!" aveva alzato il braccio, bloccando l'uscita a Louis e ritrovandolo quindi a pochi centimetri dal suo viso. Poteva sentire il suo respiro un po' pesante, fatto di tequila e limone. Chissà se anche a lui la tequila ricordava Harry. Chissà se ricorda di quella sera, dei baci salati, delle loro lingue intrecciate. Chissà se si ricorda dei sorrisi, delle carezze sfuggenti e delicate. Chissà se anche lui vorrebbe rivivere quei momenti, baciarlo di nuovo, intrecciare le sue dita fra i suoi capelli. Perché Harry vorrebbe così tanto. Erano questi i pensieri del riccio.

Aveva notato le guance rosse e gli occhi lucidi, e così gli era venuta subito in mente l'immagine di un Louis ingenuo dall'aria trasandata e disordinata.

Harry vedeva Louis così diverso da se stesso che gli sembrava quasi attraente, quasi terribilmente frustrante. Harry non era affatto sicuro del modo in cui lo faceva sentire.

Cultural Exchange • Larry StylinsonWhere stories live. Discover now