XI° capitolo

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*Comunicazioni di servizio*
1. Perdonatemi
2. Quando scrivevo nella bozza la mente di tony era in grassetto, mentre nel capitolo che pubblicato, solo certe sono rimaste in grassetto. Io provo a modificarle, se no spero che capiate.

Tony POV's

*Flashback*
Stavo camminando per le vie dell'accademia, quando m'imbattei in qualcosa che non avrei mai voluto vedere.
Lo sapevo che non era giusto ascoltare le conversazioni degli altri, ma la mia curiosità non resistette, e, sinceramente, non provai nemmeno a resisterle.
Dillo che non vedevi l'ora di poter ascoltare quello che stavano dicendo.
Non ho intenzione di darti soddisfazioni.
Sei solo geloso.
Non potrei mai essere geloso di me stesso. E ora zitta voce, che devo ascoltare.
In verità, non riuscivo lo stesso a sentire niente di quello che si stavano dicendo.
Cercavo in tutti i modi di dare il meno negli occhi possibile, ma era un'impresa più ardua di quello che credevo.
Essere al centro dell'attenzione è nella tua natura. Non puoi andare contro la tua natura.
Giustamente. Aveva ragione, cioè, avevo ragione.
Dopo questo breve momento di distrazione mi rimisi a fissarli da dietro una macchinetta, di quelle posate vicino alla mensa.
Non vidi molto. Ma quello che vidi mi bastò.
Troppo vicini.
Sguardo troppo intenso.
Steve baciò Bucky.
Cosa? Cosa vuol dire? Cosa mi sono perso?
Geloso?
No.
Si.
No.
Si che lo sei caro.
Ho detto di no. Io non sono geloso. Non sono geloso di nessuno. Non sono geloso. No. Non so cosa voglia dire gelosia.
Stai solo cercando di convincere te stesso.
No. Io non. Non sono geloso. Non sono geloso di Barnes. Io non sono geloso che le sue labbra abbiano toccato quelle di Steve. Non dovevo essere io al posto Barnes.
Steve fa quello che vuole. La vita è la sua.
Lui decide chi baciare, non io.
Basta.
Che cazzo dico.
Lo so anche io che sto morendo dentro.
Chi voglio prendere in giro? Cazzo se dovevo esserci io al posto di quel Barnes.

Mi svegliai di soprassalto, era passata una buona settimana da quando avevo visto quella cosa. Non potevo nemmeno sognarmi di chiamarlo "bacio", ma nonostante il tempo fosse passato, era un ricordo indelebile nella mia mente. Dovevo cancellarlo.
Come?
Vai a picchiare Barnes.
Già, potrei.
Con la violenza non si risolve niente.
E tu chi sei? Che ne hai fatto del mio io impulsivo e egoista?
L'ho soppresso per qualche minuto, ogni tanto ti servo pure io.
TU NON MI SERVI.
Ce la faccio da solo. Io ce l'ho sempre fatta. Continuerò a farcela. Non ho bisogno di nessuno.
Di Steve?
Ti odio.
Mi alzai dal letto e andai in bagno, era ancora presto, ormai era tutta la settimana che mi alzavo presto, solo per cercare di evitare Steve il più possibile.
Stavo cercando di aspettare il più possibile per parlagli, finché non mi stancavo di averlo sempre in testa.
Perché si, quel ragazzo ormai era spempre nei miei pensieri. Continuamente.
Poteva una persona essere così importante per me da essere un pensiero indelebile?
Cosa significa lui per me? Ma, soprattutto, io valevo qualcosa per lui?
Lui non aveva nemmeno provato a contattarmi, perché io avrei dovuto?
Metti da parte il tuo egoismo, e vagli a parlare, idiota.
Stà zitta. Già il mattino inizi?
Io sto zitta quando voglio.
Uscii dalla camera, facendo il più silenzio possibile, e mi diressi verso la mensa per fare colazione.

Era passata un'altra noiosissima giornata di scuola, probabilmente il compito di storia era andato male, non ero riuscito a concentrarmi abbastanza, e sinceramente, non avevo nemmeno studiato.
Troppi pensieri.
"Quando hai intenzione di parlargli?" Clint m'interruppe, mentre pranzavamo, cioè, pranzava.
Io guardavo il mio piatto, perso nel mio mondo.
"Non lo so."
"Dovresti parlagli il prima possibile." Insisteva nel fatto che dovevo essere io a parlagli per primo.
"Lo farò."
"Tony." Disse, serio.
Lo guardai.
"Seriamente, parlagli."
"Perché?" Mi stavo trattenendo dal non urlare, strinsi i pugni e tornai a guardare il piatto, ancora intoccato.
"Tu non lo vedi, il mattino, quando si alza, e non ti trova, lui è distrutto."
"Lui distrutto?" Risi.
"Non te ne rendo conto Tony. Tu lo stai distruggendo."
Non sarei stato a sentire altre stronzate simili ancora a lungo.
Mi alzai, e mi incamminati verso il dormitorio.
"Tony. Non abbiamo finito di parlare." Mi fermò Clint appena fuori i dormitori.
"Io credo di sì invece." Risposi seccato.
"A me non sembra." Disse lui sicuro.
"Cosa c'è?" Se non finiva in due minuti me ne sarei andato.
"Hai mai visto Steve in questi giorni? Lo hai mai guardato negli occhi? Lo hai mai sentito piangere queste notti? Lo sai per chi piange tutte le notti?"
"Barnes" sussurai.
"Cosa?" Chiese lui.
"Barnes." Ripetei. "Clint, lui piange per Bucky. Io non centro niente. Capito?"
"No caro. Sei tu quello che non capisce qui." E così dicendo, se ne andò.
Io non avevo capito? Cosa c'è da capire?
Molte cose.
Oh ma dai, ti ci metti pure tu. Cosa vuoi? Ridicolizarmi perché è la prima volta che non ho ragione nella mia vita? Anche se sono convinto di avere ragione.
Voglio farti capire che devi parlagli assolutamente.
Ancora? Gli parlerò dio.
Salii su per le scale fino a salire al dormitorio.
Entrai e vidi Steve seduto sul letto, con il computer sulle gambe e le cuffiette.
Stavo per uscire prima che lui si accorgesse di me, quando alzò gli occhi e mi vide.
"Tony." Quasi urlò, alzandosi e non facendo cadere per poco il computer.
Lo ignorai, stavo per mettere fuori il piede dalla porta, quando lo sentii implorarmi.
"Ti prego... Parlami... Dimmi qualcosa... Qualunque cosa..."
Lo guardai, aveva gli occhi lucidi.
Nonostante questo, non provai pietà.
Anche se forse ero in torto, anche se probabilmente stavo sbagliando, anche se tutti i fattori erano contro di me e con lui, gli dissi due parole.
Quelle due parole che credevo non avrei mai dovuto dirgli, quelle parole che colpirono anche me, oltre che lui, quelle due sillabe che non vorresti mai dire ad una persona per la quale provi un sentimento completamente opposto.
"Ti odio."

*Note autrice*
:D
Volete sapere una cosa? Io non volevo far finire così questo capitolo. Il mio cervello ha viaggiato da solo e boom. Esplosione di cose.
Non odiatemi okay?
Grazie, prego, ciao.

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