Presente: Sessantanove

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"Ad esempio?"

"Ad esempio il tuo ritorno, la nascita di nostra figlia." Scrollai le spalle, facendo scorrere una mano tra i suoi capelli. "Le festività più piccole e quelle più grandi."

Mi guardò con gli occhi che brillavano e fece per abbassarsi ulteriormente, ma gli scappò un sorriso quando qualcuno bussò alla porta. Ci alzammo e io mi sistemai la gonna.

Harry andò ad aprire e nel corridoio si rivelò Liam con Anne fra le braccia.

Mi mossi velocemente, prendendo mia figlia e baciandole le guance con entusiasmo. Sotto le mie labbra la sua pelle era morbida e solida; calda per l'emozione di essere arrivata in un nuovo posto. Mi sembrava di non vederla da giorni.

Si guardò intorno con gli occhi spalancati e un enorme sorriso luminoso. Che strana sensazione, pensai, vedere mia figlia nella sua nuova casa. Sapere che non sarebbe tornata al capanno quella notte.

Dopo avermi guardata, si allungò immediatamente verso suo padre.

Con una piccola risata, la accontentai. Ma quando Liam fece un cenno e si girò per andarsene, alzai una mano e gli toccai la spalla.

"Aspetta," gli dissi. Guardai Harry e gli chiesi, "Ti dispiace darci qualche minuto da soli?"

Non ero sicura di cosa mi aspettassi, che i due uomini si sentissero a disagio per la mia richiesta o altro, ma si limitarono a scambiarsi uno sguardo e poi Harry uscì con Anne.

"Ciao, Catie," disse Liam con un sorriso timido.

Era passato così tanto tempo dall'ultima volta che ero stata da sola con lui e questo fece sì che la nostalgia mi colpisse dentro. Era stato un periodo così confuso e terribile, ma ero molto affezionata a lui.

E i matrimoni non finivano e basta. Potevano diventare piatti e privi di amore; potevano iniziare in quel modo, ma non finivano mai lì.

E io non sapevo come orientarmi.

Lo volevo.

E sapevo che anche lui lo voleva.

Ma avevo bisogno di sentirglielo dire.

Feci un passo avanti e lo abbracciai. "Come va? Come sta Mary?"

Quando mi allontanai, vidi le sue guance arrossire. "Stiamo bene entrambi. I tuoi genitori hanno accettato le nostre strane circostanze."

Non riuscivo a trovare un modo carino per iniziare, quindi glielo dissi direttamente: "Harry mi ha chiesto di sposarlo."

"Ma certo." Il sorriso di Liam si allargò e la sua mancanza di stupore alleviò qualcosa dentro di me.

"Questo significa che il nostro matrimonio verrà annullato. Per te va bene?"

Si lasciò sfuggire una risata. "Me lo stai chiedendo veramente?"

"Sono sincera," dissi, schiaffeggiandolo leggermente sulla spalla. "Mi hai dato così tanto..."

La sua espressione tornò seria e spostò lo sguardo sulla finestra dall'altra parte della stanza. "Col senno di poi, non so come siamo riusciti a gestire tutto questo." Si grattò la mascella e aggiunse, "Non intendo dire che è stato difficile essere tuo marito." Risi e lui fece un altro piccolo sorriso. "Intendo solo dire che credevo che saremmo rimasti marito e moglie per sempre, che avrei cresciuto tua figlia come se fosse mia. Avevo immaginato una vita piena di segreti e sembra impossibile il fatto che non dobbiamo più sopportarla."

Liberai una piccola risata. Lo capivo benissimo.

"Ci vuole un po' per abituarsi," disse, incontrando di nuovo i miei occhi. "All'idea di avere quello che voglio."

No Fury [Italian translation]Where stories live. Discover now