-Rain

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Passarono diversi giorni da quella fantastica sera e Benjamin non aveva più notizie di Federico. A casa non c'era, al telefono diceva solo "ti chiamo dopo" e i suoi amici non lo avevano visto. Erano giorni bui quelli; il tempo era molto negativo. Non faceva altro che piovere o grandinare e, anche quando non si verificavano precipitazioni, il cielo era molto molto nuvolo. Il giovane Ben, però, amava quel tempo. Amava la pioggia, i fulmini... Trovava la pioggia uno sfogo, come se il cielo non sopportasse quello che vedeva e scoppiasse a piangere. Già, lui ritevena che il mondo stesse diventando uno schifo, e come biasimarlo? Sempre più omicidi, furti, atti terroristici, corruzione, egoismo... L'unica persona che lo salvava da questo mondo crudele era Federico. Gli mancava così tanto... Era sicuro che se fosse stato li il cielo avrebbe smesso di piangere guardandolo. Era di una bellezza sovraumana agli occhi del moro ormai spenti a causa di quella mancanza.

Benjamin era steso sul divano, come ormai suo solito, e stava facendo zapping quando all'improvviso il suo telefono squillò avvisandolo che era arrivata una nuova notifica. Afferrò "l'aggeggio", così lo chiamava quando era triste, e quasi soffocò con la sua stessa saliva. Sul display era comparsa la scritta "Fede🐸❤". Gli aveva mandato un messaggio e quasi credeva di essere impazzito quando lesse quello che recitava.
"Penc, mi apri?" diceva questa piccola vignetta bianca detta "SMS".
Ben si precipitò alla porta e quando vide Federico non ci pensò due volte prima di saltargli in braccio. Erano così teneri...
«Dove diavolo sei stato? Mi sei mancato così tanto...» disse Ben e gli morse dolcemente una guancia.
«Possiamo parlarne un'altra volta? Non è nulla di grave, ma non è una bella cosa» sospirò Federico e ricambiò il gesto.

Il moro slacciò le gambe da dietro la schiena del suo biondino e si mise in piedi per baciarlo. Gli erano mancate tanto quelle labbra, non poteva più farne a meno. Era un po' come per un fumatore il tabacco: lo fa stare male ma senza di esso sta anche peggio.
Lo trascinò in casa e chiuse la porta. Andò verso il divano e ci si mise a sedere con il più piccolo in braccio.
«Ben forse devo dirti cosa ho fatto in questi giorni... Dovevo dirtelo da un-» il biondo venne interrotto da un forte tuono che coprì la sua angelica voce.
«Dicevi...?»
«Dicevo che dovevo dirtelo da un po'»
Il moro non disse nulla ed aspettò che fosse l'altro a parlare.
«Io... Devo trasferirmi a Milano e non ce la faccio a mantenere una "relazione" a distanza» disse con le lacrime agli occhi.
Benjamin scoppiò a ridere e gli scompigliò i capelli.
«Perché ridi?» domandò Fede che ormai pensava che al moro non importasse di lui.
«Perché non avremo un relazione a distanza» disse serio e il più piccolo ormai era sempre più convinto che si sarebbero lasciati. «Io vengo con te idiota. Non voglio restare qui, ci trasferiremo a Milano e quando ti sarai stufato a Londra, poi New York, Madrid, Tokyo, Miami... Io per la mia felicità andrei anche in capo al mondo, e la mia felicità sei tu.»
«Ben ma tu qui hai tutto... Non puoi venire con me»
«Se non ho te qui non ho nulla» insistette il maggiore.
«Ben non vuoi nemmeno sapere il motivo di questo traferimento?» chiese il biondino.
«Se vuoi dirmelo si»
«Beh... Quando tu non c'eri io ho avuto diversi problemi con fumo, alcolici e... Si, ho avuto a che vedere con droghe. Attento però, io non mi sono mai drogato... I miei amici si. E sono finito nei guai per colpa loro. Tutto ciò mentre eravamo in vacanza a Milano. Ora mi hanno richiamato perché... Non lo so. So solo che se andassimo ad abitare li sarebbe più comodo» ammise.
«Cosa ti avevano fatto?» domandò Ben.
«Credevano fossi io l'aggressore drogato di una coppia. Così mi hanno portato in centrale e interrogato. Fortunatamente avevo le prove giuste per mostrare la mia innocenza ma da quanto ho capito hanno di nuovo bisogno di me per prendere qualcuno, credo» prese fiato e continuò «Dunque se non mi vuoi più, capisco»
«Io ti voglio ora e ti vorrò sempre al mio fianco, piccolo mio. Sei la mia causa di foza maggiore, grazie a te mi sento forte. Ma non forte fisicamente, ma dal punto di vista di amore, dal punto di vista interno.»
«Ben, a Milano, ti va di vivere insieme?»
Quelle parole lo colsero alla sprovvista. Si sentiva soffocare.

***
Hey bæ💦
Si, sono cattiva lo so. Certo che il nostro caro Federico ha proprio bisogno di Ben nella sua vita e viceversa... Però chissà se Ben se la sentirà di andare a vivere con il suo Federico ancora prima di avergli detto un vero e proprio "ti amo"...
Lasciate una stellina 🌟
Ah, e ho iniziato a scrivere una nuova storia, la pubblicherò non appena questa sarà finita (manca ancora tanto lo so)...
Un bacione.-Vale

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