Alexander Grayson è un ragazzo di 18 anni che non può vivere senza la musica ed è etero convinto. È stato cresciuto da sua zia, i suoi genitori non li ha mai conosciuti...
La sua vita verrà sconvolta dall'arrivo, nell'Accademia in cui studia, di un...
<<Bene, andiamo allora>>Aaron sorrise e passò un braccio attorno alle sue spalle, iniziando poi a camminare verso l'entrata principale insieme a lui.
Parcheggiati appena fuori dai grandi cancelli dell'Accademia, c'erano degli autobus pronti a portare in città quelli di loro che non avevano mezzi propri, ma Alex ed Aaron, fortunatamente,sarebbero andati con la macchina di quest'ultimo.
Aaron prese entrambi i borsoni con la loro roba e, dopo averli caricati, lo raggiunse all'interno della macchina. Gli sorrise e mise in moto, guidando verso la città.
Alex era esaltato all'idea di passare un intero weekend insieme al suo amico, ma allo stesso tempo avrebbe voluto passarlo anche con Noah perché,per quanto potesse essere insopportabile,non gli era passata la voglia di provare ad essere amico del riccio.
Ormai non trovava neanche più assurdo il fatto che si ritrovasse a pensare a lui praticamente sempre,ci aveva fatto l'abitudine...anche se non riusciva a trovare una spiegazione valida per questa cosa...
Mezz'ora più tardi, arrivarono di fronte a quello che sarebbe stato il loro hotel;era una struttura imponente e lussuosa, che affacciava sul fiume Tamigi.
Il London Eye era qualcosa di spettacolare, cosi grande e tutto illuminato,essendo ormai sera.
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Dopo aver preso i loro borsoni dalla macchina, entrarono nell'hotel e Alex rimase colpito dal tanto lusso.
Davvero l'Accademia aveva messo a disposizione degli studenti un posto del genere?!
Non ci poteva credere!
Aveva capito che sarebbe stato un bell'hotel, ma non se lo era immaginato minimamente così lussuoso.
Si diressero alla reception e, mentre Alex si perse ad ammirare ogni più piccolo particolare della lussuosa hall, Aaron aveva preso la chiave della loro stanza e gli stava facendo cenno di seguirlo.
Dopo essersi riscosso, Alex si sistemò in spalla il borsone e seguí Aaron nell'ascensore.
Erano al terzo piano, in una suite davvero spaziosa e moderna, al contrario di ciò che si era aspettato.
Alex si stava davvero chiedendo se non gli avessero tirato qualche scherzo...perché mai tutto sto lusso?!
Come se gli avesse letto nel pensiero, Aaron gli sorrise. <<spero ti piaccia quest'hotel, ho voluto trovare un bel posticino per passare questo fine settimana insieme a te>>
<<Ma...non c'era bisogno che spendessi cosi tanto...>>protestò borbottando.
<<Shh, i soldi non sono di certo un problema per me>>disse lui facendogli l'occhiolino.
Alex, allora, non seppe cosa dire, si limitò ad entrare nell'enorme appartamento e ad osservarlo, dopodiché andò nella zona notte.
Buttò malamente il borsone a terra e si stese sul morbido letto, lasciandosi scappare un mugolio di approvazione.
Lasciò vagare lo sguardo alla sua destra e rimase letteralmente ad occhi sgranati:c'era un'enorme vetrata grande quanto tutta la parete, dalla quale era possibile ammirare un panorama mozzafiato.
Aaron lo raggiunse e si mise sul letto accanto a lui. <<Allora, ti piace? >>gli chiese con un sorriso, guardandolo con i suoi magnetici occhi blu oceano.
<<Si, è...è un sogno! >>sorrise anche lui.
<<Bene...ora che ne dici di andarcene a letto? Non so tu, ma io sto morendo>>rise e si spogliò per poi mettersi un pantalone della tuta e una canotta per dormire.
Alex arrossí non potendo fare a meno di osservarlo e,dopo aver scosso la testa, fece lo stesso.
Si misero sotto le coperte e, dopo essersi dati la buonanotte, si addormentarono.
