Mom, why you leave me here?

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Reisi era scappato in camera sua, con le lacrime che gli offuscavano la vista.

Mamma è qui.

E allora perchè non vuole vedermi?!

Reisi non lo sapeva neanche che sua madre fosse venuta lì, semplicemente stava girovagando senza meta e l'aveva vista.

C'è stato un momento in cui i loro sguardi si erano incrociati e l'albino aveva sperato con tutto il cuore che sua madre avrebbe aperto le braccia e si sarebbe scusata per tutto.

Sperava fosse tornata a riprenderlo.

Invece lei si voltò, fingendo di non conoscerlo.

Reisi, indietreggiò e sentì qualcosa andare in frantumi. Non seppe se era il vaso che aveva urtato o il suo povero cuore che si faceva un po' troppe illusioni.

Ora stava piangendo nelle sue stanze, con l'aquila che lo guardava, appollaiata sulla spalliera del letto.

L'albino guardò l'animale prima di crollare a peso morto sul letto.

***

Si rialzò solo quando il Sole aveva ceduto il posto alla Luna.

Barcollò, incerto sulle proprie gambe.

"Scusa bello, oggi non avevo le forze per scrivere." accarezza la testa all'animale prima di uscire.

L'aquila spicca il volo, seguendo il ragazzo dall'alto.

Lo trova seduto sulle sponde del lago, con i piedi che dondolano a pelo dell'acqua.

Legge, in quegli occhi vacui quel chiaro desiderio e spicca il volo, lanciando solo un grido acuto.

***

Mikoto guardava fuori dalla finestra, assorto.

L'albino non gli aveva ancora scritto oggi.

E Mikoto si sentiva inquieto.

Aveva chiuso la finestra, prima di andare a dormire, mogio.

***

Reisi guardava la superficie cristallina dell'acqua, illuminata dalla luce della Luna.

Alla mamma non piacciono i miei capelli.

Quando provai a tingerli di rosso lei si arrabbiò un sacco, ma io sapevo che lei voleva, nel profondo, che io, i capelli, riuscissi davvero a tingerli completamente di rosso.

Era stata una serata meravigliosa, ieri sera.

Stare fra le braccia dell'altro, si era sentito al sicuro.

L'altro che gli aveva sfiorato le labbra con un bacio.

L'altro che gli sorrideva anche se aveva i capelli del colore della Luna.

Ironico, si sentiva più a casa fra le braccia di quello sconosciuto che in presenza di sua madre.

Quale gelida ironia.

E Reisi ripensa a quel ragazzo che lo fa stare bene.

Ripensa ai suoi occhi gialli come l'ambra, come quelli di un predatore.

Si alza, camminando lentamente per il perimetro del lago.

Il cavallo, legato ad un albero strattona più volte il collare.

"È inutile che ti agiti, ti ho legato bene, sai?" l'albino gli concede una carezza prima di allontanarsi di nuovo.

Le luci rendono l'acqua del lago limpida. Reisi vede chiaramente che ci sono zone più scure.

Gli strapiombi.

Avvicinandosi vede una chiazza scura, nera quasi.

"Perfetto." mormora.

Anche il Bianco è un coloreWhere stories live. Discover now