Capitolo 11- Cambio di vestiti ed amici confusi.

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"Tutto bene Aaron?" Lo stuzzicai, prendendo un morso dal mio rotolo, rendendolo geloso.

Si girò, lanciando un'occhiata ad Alice. "Andrebbe tutto bene se qualcuno non mi avesse rubato il mio rotolo all'uovo."

"Non sei stato abbastanza veloce." Alice disse, alzando le spalle. Jace sorrise mangiando il suo riso, perfettamente a suo agio con la sua selezione di cibo. Continuammo la nostra cena chiacchierando e sorseggiando altro vino. Ci accordammo per uscire verso le sette, circa lo stesso orario nel quale Harry sarebbe arrivato.

Adocchiai ansiosamente i miei amici al pensiero di Harry, quasi sperando che decida di non uscire con noi. Infilzai la forchetta aggressivamente nel pollo, quasi immaginando che fosse il suo bel faccino.

Le risate dei miei amici mi riportarono alla realtà e via da pensieri dei suoi ricci, contraddittori con la sua personalità. "Norah, sei ancora tra noi?" Aaron disse con un sorrisetto in volto.

Alzai gli occhi al cielo. "Vorrei non esserci."

"Bugiarda!"

Risi. "Certo che voglio essere qui."

Il campanello suonò, facendo salire il mio cuore in gola. Guardai Jace, disperata, il quale alzò le spalle e non mi lasciò alcuna scelta oltre a quella di andare ad aprire la porta. Erano solo le 6:30, ovviamente mi sarei dovuta aspettare che Harry sarebbe stato in anticipo. Misi a posto i capelli ed abbassai l'orlo del mio vestito viola, poi aprii la porta.

Harry era appoggiato alla cornice della porta con indosso un completo blu scuro ed una camicia bianca. I suoi occhi si allargarono guardandomi dall'alto in basso. Poi si scurirono e si strinsero. Nervosa misi le mie mani dietro la schiena.

"Ciao." Mormorai timidamente.

"Vai a cambiarti," Comandò immediatamente con tono freddo. "Ora."

"Mi piace questo vestito," Mi lamentai. "Jace ha detto che mi sta bene."

"Ti sta bene se vuoi che ogni ragazzo che incontriamo di palpi," Disse infastidito. "Non puoi uscire così. Vai. A. Cambiarti."

"Chi sei, mio padre?" Risposi, tenendo il mio sguardo sul pavimento. "Non mi voglio cambiare."

Mi prese il mento con la mano, alzando la mia testa per far sì che incroci il suo sguardo. Mi avvicinò a se. "Norah, giro su dio che se non vai a cambiarti, ti scoperò in questo momento contro il muro. Non voglio che altri uomini ti guardino."

Non potevo fare altro che deglutire ed annuire. Tolse la mano dal mio mento, portando le sue braccia attorno alla mia vita, stringendomi contro il suo petto solido. Lo abbracciai per le spalle stando sulla punta dei miei piedi. Il suo abbraccio sicuro e caldo. Questa era la mia parte preferita di Harry.

Indietreggiò, portando le sue mani sulle mie spalle, ora con gli occhi che brillavano. "Ti sei legata i capelli," Osservò, passando le dita sul mio collo. Le sue mani fredde sulla mia pelle. "E quando ti cambi, non coprire il marchio."

"Hai detto che ti piace quando li porto legati." Dissi a bassa voce. Lui sorrise, passandomi accanto ed entrando nell'appartamento, ignorando il mio 'aspetta'. Brontolando lo seguii, non pronta a presentarlo ai miei amici. Per niente.

Girai l'angolo, trovando 4 sguardi confusi. Harry si riprese velocemente, puntando un dito verso i miei amici. "Pensavo che sareste stati solo tu e Jace." Disse. Dal modo in cui strinse i denti capii quanto fosse arrabbiato.

Aaron ed Alice continuarono a guardare tra me ed Harry con occhi confusi. "Uh, Harry questi sono Alice ed Aaron, Alice ed Aaron, questo è Harry."

"Sì, lo sò," Alice rispose, per poi arrossire imbarazzata. "Voglio dire, è un piacere incontrarti Sig. Styles."

Suit and Tie [Harry Styles AU] (Italiano)Where stories live. Discover now