Capitolo I - Annunciazione

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In principio Dio creò il cielo e... ok, ok. Aspettate un secondo. Sapete già come continua la storia. Andiamo un po' avanti.

Il caldo si insinuava tra le vesti in quel pomeriggio primaverile, non lasciando respirare tutti i poveretti che non riuscivano a trovare un riparo all'ombra.

Ciò nonostante, la vita in città continuava, con i carri trainati da muli che passavano qua e là, le grida dei venditori ambulanti nella piazza del mercato e i bambini schiamazzanti che giocavano a rincorrersi attraverso gli stretti vicoli.

Tra questi vicoli tante case colorate si ammassavano l'una sull'altra, alcune color ocra, altre color mattone, altre ancora in legno. Case alte, case basse, case con i vestiti appesi alle finestre ad asciugare al sole.

Tra tutte queste case, una spiccava tra le altre; non che fosse chissà cosa: non era sfarzosa, né tanto grande. Tuttavia era di un bianco senza imperfezioni, come le nuvole nel cielo. Aveva due finestre che davano sulla strada, e da una di queste proveniva una voce soave, che con il suo canto allietava chi si trovava a passare di sotto: era mia mamma.

Maria era una ragazza come tante. Molto carina a dire il vero, con i suoi capelli neri e il suo viso candido. In quel giorno uguale a tanti altri, mentre tesseva un bellissimo arazzo con il suo telaio in legno di mogano, non aveva la più pallida idea di cosa le sarebbe successo di lì a pochi mesi.

Insomma, non capita mica a tutti di essere la madre del figlio di Dio!
Se non l'avete ancora capito, io sono Gesù. Sì, quello con la barba e la tunica (in realtà adesso la tunica è risultata essere un tantino obsoleta). Lo stesso dell'ultima cena e della croce. Sapete che è merito mio se a Natale e a Pasqua restate a casa a ingozzarvi di colombe e panettoni?! Ingrati!
Ma torniamo a noi.

Come dicevo, mia madre era del tutto ignara del fatto che sarei entrato a far parte della sua vita.
Tutto iniziò proprio in quella giornata afosa.
Nel silenzio della stanza di quella casa bianca, interrotto solo dalla voce di Maria, un improvviso alito di vento si levò dal nulla. La ragazza ebbe un brivido lungo la schiena, e si voltò istintivamente, ma non vide nulla di strano. Tornò al suo lavoro di tessitura, ma qualcosa, anzi qualcuno, le sfiorò il braccio.

- Salve, Maria! Eccomi qui! Mi stavi aspettando, eh? Scusami, ma ho avuto un contrattempo con il navigatore! -

Maria rimase stupita e ammutolì per un istante.

- C... chi sei tu? Io non stavo aspettando un bel nulla! Come sei entrato... e che cos'è un "navigatore"?! -

- Un navigatore? Oh... lascia perdere, non l'hanno ancora inventato. Come: "Chi sono?". Non mi riconosci? -

- Dovrei? -

- Tutti mi conoscono! Io sono Gabriele, il primo tra gli angeli del Paradiso. L'Arcangelo, hai presente? Non hai notato le ali? Mi avevano detto che eri una ragazza sveglia! -

Maria era sempre più confusa. In effetti, a ben vedere, lo strano essere di fronte a lei aveva un paio d'ali ovattate, che spuntavano dalle scapole. Non erano molto grandi, e potevano benissimo essere camuffate sotto una tunica. L'angelo era scuro di capelli, con dei bellissimi occhi a metà tra il verde e l'azzurro. Indossava una tunica che pareva essere fatta di nuvole, e dei sandali.

- Certo! E io sono una sirenetta! -, rispose lei, - Vattene subito da casa mia, o io... io... -

- Tu cosa? Chiami la polizia non ancora inventata? -

- La poli-che?! Esci da qui, o chiamo il mio futuro marito! -

- Calma, calma. Non ho intenzione di farti del male. Sono qui per darti una notizia, una splendida notizia da parte di Dio. -

- Parla! -

- Tu, Maria, avrai un bambino. Lo chiamerai Gesù, ma non verrà concepito come tutti i bambini. Sarà il figlio di Dio, concepito in te attraverso lo Spirito Santo. Dovrai esserne orgogliosa, perché un giorno sarà molto famoso. -

- Figlio di Dio? Ma cosa vai dicendo? E poi io sono ancora vergine... -

- Oh, ma questo non è affatto un problema - , disse l'angelo con un sogghigno, - te l'ho già detto, lo Spirito Santo farà il suo lavoro. -

- Non voglio questo Spirito Santo dentro di me! Anzi, non voglio proprio questo bambino! Sono la promessa sposa di un uomo, cosa dirà lui? -

- Non preoccuparti neanche di lui. Gli parlerò io. -

- No, no e no! Non se ne parla! -

- Troppo tardi. Hai presente quel brivido che hai sentito poco prima che arrivassi io? Quello era lo Spirito Santo! Buona Festa della Mamma! -

Così dicendo Gabriele si levò in aria con le sue splendide ali, e in un batter d'occhio era sparito, così come era apparso, lasciando Maria immersa nei suoi pensieri e nelle sue preoccupazioni.

"Ma cosa andava dicendo quel pazzo di uno pseudo-angelo... io, madre del figlio di Dio. Che idiozia! Ma... se fosse vero? Cosa dirò a Giuseppe?"

Mentre queste domande attanagliavano la mente della giovane, bussarono alla porta.

- Maria! Apri! Sono io, Giuseppe! -

Giuseppe era il mio padre "adottivo". Era un uomo di mezza età, un uomo come tanti. Faceva il falegname, e non a caso, dato che poiché lo Spirito Santo avrebbe fatto il lavoro sporco, detto tra noi, lui avrebbe dovuto avere molto a che fare con le "seghe".

Non ho molto da dire su di lui, se non che era un simpaticone e un gran brav'uomo. Maria corse ad aprire, ansiosa e al contempo impaurita di spiegare l'accaduto al futuro marito.

- Maria! Eccoti! -

- Giuseppe! Non sai cosa mi è appena successo! È arrivato un angelo, ha detto di chiamarsi Gabriele, e... -

- Maria, Maria. Non serve spiegare. L'Arcangelo Gabriele mi è apparso in sogno e mi ha detto tutto. Non è meraviglioso? Avremo un bambino! -

- Ma... non sei arrabbiato? Non sarà il tuo vero figlio. -

- Che importa? Sarà il figlio di Dio!-

-Oh, Giuseppe! Grazie al cielo! Non hai intenzione di ripudiarmi. -

- Non lo farei mai, cara! Affronteremo questa cosa insieme!-

La donna scoppiò in lacrime e si gettò tra le braccia dell'uomo, che la strinse forte a sè, mentre fuori il sole si accingeva a tramontare, scomparendo lentamente all'orizzonte.

Forse vi chiederete come faccio a sapere tutte queste cose, dato che non ero ancora nato, ma dove sarebbe altrimenti il bello dell'essere figlio di Dio? Avete mai sentito parlare del concetto di Trinità? Dio al contempo tre e uno? Dio è onnisciente, quindi lo sono anch'io.

Beh in effetti questo comporta dei problemucci tecnici, come ad esempio il fatto che Dio ha generato se stesso attraverso se stesso auto-concependosi nel grembo di mia madre, per poi sacrificarsi a se stesso, per salvare l'umanità da se stesso... ma lasciamo questi disguidi ai grandi teologi, e limitiamoci alla mia storia.

Resurrection || La Leggenda Continua Where stories live. Discover now