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♦ Rating: verde. ♦ Numero Parole: 431. ♦ Avvertenze: completa.
Vi siete mai sentiti di troppo quanto eravate in compagnia dei vostri amici? Essere uno spettatore, quasi del tutto invisibile, che ascolta e guarda i suoi amici conversare animatamente tra di loro, senza nemmeno venir calcolata. Vi siete mai sentiti difettosi quando vi rendevate conto di non avere quasi nulla in comune con gli amici con cui uscivate? Vi siete mai realmente sentiti di troppo? Il non sapere mai come iniziare una conversazione senza sembrare stupida. Il non sapere come aggiungersi in una conversazione perché non avevi, magari, gli stessi gusti in fatto di ragazzi o vestiti. Il sentirsi piccola e inutile in confronto a loro.
Dovete sapere che a quanto pare è stato questo uno dei motivo per cui l'omicida, secondo i telegiornali una ragazza, ha ucciso tutti i suoi amici alla festa in cui non era stata invitata. Una festa dedicata agli Elitè, di cui l'omicida non ne faceva parte. Il movente del suo gesto folle, l'aver trucidato senza scrupoli i suoi amici? Il fatto di essere sempre stata messa da parte e usata come seconda ruota del carro, anzi peggio ancora, la ruota di scorta.
Non si è fatta scrupoli nell'entrare nella villa in cui si teneva la festa e sparare a raffica, fregandosene altamente di uccidere e ferire persone che non avevano niente a che fare con i suoi amici. I morti di quella strage ammontano a trenta persone, più altre dieci persone ferite. I suoi amici? Loro erano tutti morti. E a parer mio se lo meritavano.
Provate ad immaginare come si deve essere sentita quella povera ragazza, che per tutti quegli anni è stata semplicemente usata dai suoi amici. Usata per i compiti e i test che avevano consegnato e ritirato con ottimi voti; usata come taxista quando si ubriacavano fino allo svenimento e usata quando dovevano scoparsi qualcuno in qualche aula della scuola. Il motivo per cui era rimasta loro amica per così tanto? Aveva sempre voluto bene a quelle persone e non era mai riuscita a dir loro di no. Forse era sempre stata troppo buona e accondiscendente con loro. Forse fin troppo.
Forse lo ero stata davvero. Forse avrei dovuto dir loro molto più spesso NO. Forse così non sarebbe andata a finire in questo modo, anche se come ripeto: se lo erano meritato. Ora non dovrò più soffrire per colpa loro. Non dovrò più sentirmi sola e stupida. Sì, certo, passerò il resto della mia vita in una clinica psichiatra, ma almeno io sono viva e ho persone che finalmente mi danno ascolto e non fingono di interessarsi a me.
