< Fagli lo sgambetto >

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- Era una tranquilla serata ad Alba, una tranquilla cittadina dove non succedeva mai niente di particolare a che potesse turbare le famiglie. A farne da padrona era la pace e la serenità, quasi si poteva afferrare tra le mani quel senso di felicità per chi abitava lì -

" Dai Devid! Andiamo a cercare dei giochi di la! " Strillò Simon, che partì come un fulmine verso lo sgabuzzino dove teneva tutti i suoi giochi.

 Era veramente insolente quel bambino. Devid rimase nella sala da pranzo, intimorito dal buio del corridoio. 

" Devid non vai a giocare? " Disse la madre con voce premurosa. 

" Si ora vado Mamma " si avviò con passo temerario in quell'oscurità che lo faceva tanto spaventare. 

Simon era già indaffarato nel piccolo stanzino tirando fuori una marea di giochi.  " Simon...prendiamo le macchinine e andiamo a giocare di là...qua non si vede niente "

 Il piccoletto intuì subito la paura di Devid. " No! restiamo qua a giocare! Hai paura del buio? Ora spengo la luce! " e scoppiò a ridere soddisfatto mentre spense la lampadina dello sgabuzzino.

 " Accendila Simon! " 

In quei pochi secondi che stavano in penombra Simon rideva a crepapelle, il più grande dei due percepì qualcosa in quell'oscurità. Una sensazione di terrore pervadeva il suo corpo.        

< Fagli lo sgambetto >       

Una voce gli sussurrò nell'orecchio. Era una voce che raggelò il suo spirito. Si girò immediatamente, con gli occhi sgranati alla ricerca di chi potesse mai essere la persona che ordinò tale gesto.

 " Hai paura del buio! "  

In quel preciso istante il piccoletto accese la luce sghignazzando.

 " Simon vieni " la madre lo chiamò e lui non fece a tempo a correre che si trovò in terra.

Gli fece lo sgambetto, come la voce gli ordinò poco prima. 

" Scusa, l'ho dovuto fare "  disse mortificato. 

" Ora lo dico alla mamma! " 

Perché obbedì a quell'ordine? Lo fece controvoglia nonostante gli stesse antipatico, ma comunque compì quel gesto.

Era successo qualcosa di strano quella notte, durante il tragitto verso casa Devid non ebbe il coraggio di dire niente ai genitori. Cercò da subito di dimenticare cosa fosse successo, cosa sentì e la sensazione derivata da quella voce che si insinuò nella sua mente. 

 

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