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Quando Natalie vide per la prima volta quelli distese interminabili d'erba, rimase a bocca aperta e cominciò a correre su è giù per le colline ridendo come una matta fino al tardo pomeriggio. Quando si rialzò dopo essere rotolata giù da una collina, si accorse che un bimbo, più o meno della sua età,  la stava fissando sorridendo. Natalie si alzò, levò dal suo vestito l'erba che si era attaccata e sorrise bambino.
-Chi sei?- chiese lui sorridendo
-Piacere Natalie!- rispose la bimba ricambiando il sorriso e allungando la mano come vedeva sempre fare da grandi. -Tu chi sei?- continuò a lei.
Il bambino strinse la mano di lei titubante. -Richard- rispose sorridendole. -Non ti ho mai vista qui prima di adesso. Da dove vieni?- chiese il bimbo dopo la stretta di mano. -Io vengo da Londra- rispose lei come fosse una risposta ovvia. -Londra? Che cos'è l'Londra?- chiese il bimbo curioso. La bimba strabuzzò gli occhi e poi cominciò a ridere. Rise così tanto che pianse e Richard, pensando di aver detto una battuta, la seguì. Poi il bimbo si sedette per terra e la bimba lo seguì ancora con le lacrime agli occhi. -Smettila di fare lo sciocchino- disse lei appena si fu ripresa e gli sorrise. Lui arrossì e annuì con imbarazzo. Passarono il resto della giornata parlando di loro come solo i bambini di 6 anni sanno fare e arrivata la sera Natalie salutò Richard con un timido abbraccio e si allontanò. Richard, dopo quel giorno, tornava sempre in quel posto per vedere se Natalie fosse tornata ma lei non c'era mai. Quando, una settimana dopo, Natalie tornò nella Valle, Richard le presentò i suoi amici e lei passò la giornata con loro. La bambina torno molte altre volte e, dopo un mese che arrivava e andava via dalla Valle, Richard le chiese: -ma se vieni da Lunda- -Londra- lo corresse la bimba sorridendo. Il bimbo ricambiò il sorriso e continuò: -Comunque se vieni da lì, come fai ad arrivare e andare via dalla Valle?- -Non lo so, dei giorni quando mi addormento mi risveglio qui e poi me ne vado semplicemente avvicinandomi al bosco e sedendomi sotto un albero- Non aveva senso, lei lo sapeva, e lo sapevano anche i suoi genitori che, quando glielo aveva detto, l'avevano portata da un medico che li aveva rassicurati dicendo che era solo immaginazione infantile, e sapeva anche che Richard non aveva una ragione valida per darle ascolto, ma a Natalie sembrò che lui le stesse credendo. -Mi credi davvero?- chiese la bambina con gli occhi che le brillavano dall'emozione. -Certo che sì! Io mi fido di te e ti crederò sempre- rispose lui abbracciandola.

La valle di mezzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora