CAPITOLO 22

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Continuo a spostare lo sguardo da una persona all'altra, ma l'unico che si degna di ricambiare è Cody...e la sua espressione non mi piace affatto.

Il nonno tira una gomitata alla nonna e Helen senza guardarmi in faccia appoggia la mano sopra alla mia, sul tavolo. Mi sfugge una lacrima, non so cosa succederà...e il fatto che nessuno abbia intenzione di informarmi non può che significare che è qualcosa di veramente serio.

Ritraggo molto lentamente la mano, asciugo le lacrime e incrocio le braccia. Helen osserva i miei movimenti ma non alza lo sguardo.

-Tefi non essere la solita insicura! Forza parla!- interviene mia nonna, non sono sicura di poter rispondere delle mie azioni se prova a parlarle ancora così...ok, è vero deve parlarmene, ma non sopporto il fare altezzoso di questa donna. E' una questione che dobbiamo risolvere tra di noi...e lei come tutti gli altri non fa parte della mia famiglia.

-Mamma non credo che...-

-Tefi non ho intenzione di passare tutto il pomeriggio seduta su questa sedia, aspettando che tu apra bocca!-

-Cara...non esagerare...- suggerisce saggiamente il nonno. Mia madre continua a tenere lo sguardo basso...davvero non ha intenzione di reagire!?

- Sarebbe stato decisamente meglio senza tutto questo- Jessica alza gli occhi al cielo.

-Nessuno ha chiesto la tua opinione- suo fratello è molto serio e convincente da farla stare zitta. Clara fissa il marito, il quale interviene  -Forse è meglio se andiamo a conoscere la città, ci vediamo dopo...- fa alzare i figli e la zia mi fa un sorriso di incoraggiamento...ma viene bloccata dalla nonna davanti alla porta della cucina.

-Dove credete di andare, dobbiamo risolvere questa faccenda!- urla guadagnandosi un'occhiataccia dalla figlia.

-Nonna,credo che tu possa andartene.-tutti mi fissano.

-Come scusa?! Chi sei tu per dirmi quello che devo fare?- scendo lentamente dalla sedia e mi avvicino a lei, sono poco più alta... mi piace guardarla dall'alto al basso, sembra un insetto insignificante.

-Vuoi davvero sapere chi sono? Beh se la metti così...sono un membro di questa famiglia... quello che tu non sei! Come ti salta in mente di arrivare a casa nostra e di avere tutti ai tuoi piedi...soprattutto,dopo che praticamente sei apparsa nelle nostre vite da pochi anni a questa parte, perché quando la mamma stava con papà non vi abbiamo visti neanche una volta! Non so come faccia la mamma a invitarvi qui e sopportare tutto quello che TU hai da dire e pretendere...sei troppo egoista per capire che tutto quello che vuole è recuperare il tempo che avete perso...vi vuole bene, esattamente come io voglio bene a lei, è disposta ad annullare la sua autorità pur di stare con voi, ma non riceve quello che vorrebbe. E se ti stai chiedendo cosa vorrebbe...e non riesci a risponderti, allora sta perdendo solo tempo. Adesso andatevene siamo noi a doverne discutere e non voi! Noi siamo la nostra famiglia e possiamo risolvere tutto senza il vostro aiuto!- si volta e se ne va indignata, il nonno si avvicina e mi abbraccia per poi andarsene.

La mamma mi guarda con le lacrime agli occhi ed Helen accenna un sorriso.

-Vado a preparare le valigie...?- chiedo più a me stessa che a loro due.

-Tesoro, ascoltami so che sarà difficile lasciare questo posto, soprattutto in questo momento...-

-Non importa mamma, quando partiamo?- la guardo dritta negli occhi senza lasciar trasparire emozioni...che neanche io riesco a definire,mettendola a disagio.

-Tra una settimana...partirete- abbassa lo sguardo.

-Cosa?!- partiremo...solo io ed Helen?

-Vi raggiungerò quando tutto sarà sistemato e troveranno qualcuno che mi rimpiazzi a lavoro.-

-Dove andremo?- chiedo incerta.

-In Argentina tesoro...- mi sorride perché sa che è sempre stato il mio sogno viverci...anche se non so se sia una coincidenza, oppure se c'è qualcosa sotto. -Andrete a vivere dagli zii fino al mio arrivo, ho avuto il consenso di vostro padre per vendere la casa che avevamo prima di trasferirci qui...che sarebbe stata inutile, era già da fare prima di comprare questa...- dice indicandosi attorno. -Ne ho comprata un'altra più grande in Argentina,consigliata da vostra zia, a qualche minuto dalla loro...da quanto mi ha detto è una buona zona.-
-Mi dispiace Jaz...io non...- cerca di scusarsi mia sorella.

-Non ti preoccupare, non voglio sapere il motivo...so che non me lo direste...come di tutti i casini che fai io conosco solo le conseguenze...quindi non scomodarti a perdere tempo. Comunque...grazie, il miglior regalo di compleanno della mia vita...- ironizzo salendo le scale. Forse è davvero il miglior regalo di compleanno che potessi aspettarmi? Ho l'opportunità di ricominciare...Mi invadono sensazioni in forte contrasto tra loro, non voglio lasciare Peter, non so quello che provo per lui...non ho avuto neanche il tempo di pensare a noi...a quello che siamo,e che avremmo potuto essere, che per colpa di mia sorella ci dobbiamo trasferire. Al tempo stesso tra pochi giorni realizzerò il mio sogno e non so se avercela o se essere grata ad Helen...anche se essere all'oscuro della ragione per cui dobbiamo andarcene lo sento come un peso enorme nel petto.

Scappiamo, non so se torneremo...quel che so è che per me comincia una nuova vita e la vecchia Jaz la lascerò nel passato. Buenos Aires conoscerà tutto ciò che questo posto sperduto degli Stati Uniti non ha conosciuto.

Scappo da Peter, da quello che probabilmente non gli dirò su Ben, per non farlo soffrire...non voglio che il nostro,forse ultimo, ricordo sia un litigio...sarò anche un po' egoista e codarda, ma so che in fondo sarà meglio così per entrambi.

Poi c'è Ben...questo bracciale devo restituirglielo prima di partire,è importante per lui, troverò una soluzione...
Forse ricominciare da capo sarà la cosa migliore per me,essere quello che ho sempre voluto essere con persone che non conosco...è un'occasione che cercherò di non sprecare.

Ormai manca poco a mezzanotte,e mentre guardo fuori dalla finestra, persa nei dubbi e nella paura che la mia mente incontra man mano che formula un pensiero, sento il cellulare vibrare. È Peter e non ho il coraggio di leggere il messaggio...continuo a fissare lo schermo spento e quando finalmente mi decido e finisco di leggere le lacrime cominciano a scendere a dirotto...

Dopo l'ombra...la tua luceDonde viven las historias. Descúbrelo ahora