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apro la porta, con l'ansia di apparire troppo debole già alla prima occhiata. mi fa un cenno veloce e, senza se e senza ma, si siede sul divano.

- vieni? -

sopprimendo il doppio senso, annuisco con foga, fissando i suoi occhi, quasi imbambolato dalla sua presenza.

mi siedo sul lato del divano, lontano da quegli occhi.

- hai fumato? -

lancio un'occhiata al posacenere con il mozzicone.
per l'ansia ho fumato.
sì.

- sì. -

ammetto abbassando lo sguardo.

- sai che non mi piace l'odore di fumo e che non devi fumare quando sai che arrivo io? -

il suo tono mi intimidisce parecchio. deluso da me stesso e in imbarazzo, annuisco.

- e allora perché l'hai fatto? -

alzo lo sguardo di nuovo, puntando i miei occhi nei suoi. alza un sopracciglio, attendendo la mia risposta.
abbasso in imbarazzo lo sguardo, sospiro e parlo.

- il pensiero di vederti mi metteva in ansia. e fumando ho calmato i nervi. -

sento i suoi occhi su di me e un brivido mi percorre la schiena, partendo dalla nuca fino ai piedi. la sua presenza mi mette in soggezione e non so se in questo momento sono agitato o eccitato.

- quindi... hai "paura" di me? -

deglutisco.

- sì. -

ma non ho proprio paura di lui, ho paura di quello che mi fa, delle emozioni che provo solo pensando a lui.

alzo di nuovo gli occhi per incontrare i suoi. sono accesi di una luce maliziosa mentre la sua bocca è larga in un sorriso sincero.
si avvicina a me e appoggia le labbra al lobo del mio orecchio sinistro.

- tu non devi avere paura di me, sai che io ti faccio solo stare bene. -

spalanco gli occhi. la sua mano si poggia lesta e esperta sulla mia gamba sinistra, iniziando ad accarezzare la coscia coperta dai jeans. mi lascio sfuggire un gemito e sembra divertito da quanto riesce a comandarmi con il suo tocco.

mi afferra il braccio e mi tira verso di lui, costringendomi a mettermi a cavalcioni su di lui. la sua erezione incontra la mia, trattenuta a fatica dagli skinny, che si fanno sempre più stretti.

mi prende il viso tra le mani e mi infila la lingua in bocca con foga, muovendola come per riesplorare la mia bocca, fare una danza con la mia, timida e impacciata, troppo lenta e inesperta per stare al passo con la sua.

gli metto le mani nei capelli con fare possessivo, ma Katoo ringhia sulle mie labbra, come per dirmi di tenere le mani a posto.
le ritraggo velocemente.

il ragazzo mi sfila la t-shirt, per poi lanciarla in un punto indefinito del salotto. si abbassa per lasciarmi baci caldi e bagnati sulle clavicole. Io mi devo solo lasciare andare, senza reagire. come dice lui.

capisco che devo iniziare a reagire quando mi prende i polsi e li tira con forza verso la zip dei suoi jeans. slaccio velocemente il bottone e tiro giù la cerniera, per poi lasciargli cadere i pantaloni alle caviglie, che lancia lontano da noi.

la sua erezione è molto evidente da sotto i suoi boxer, che mi affretto a sfilare.

allungo le mani per cingere la sua grandezza e iniziare a sfregare tutta la lunghezza, se all'inizio piano, poi sempre più forte.
avvicino le labbra all'estremità e inizio a giocarci con la lingua, mentre Katoo mi bea dei suoi lamenti rochi.

mi prende la testa tra le mani e mi spinge verso di lui, facendomelo arrivare quasi in gola e tossisco con il suo membro in bocca, rischiando il soffocamento.

inizio a succhiare e leccare, finché il suo liquido non mi riempie la bocca, quasi dandomi difficoltà a ingoiare.

mi allontana da lui con una spinta, il che mi dà la possibilità di pulirmi la bocca dal suo seme, prima che mi prenda nuovamente le braccia per farmi alzare da terra.

mi fa sedere sul divano, mentre cerca con lo sguardo i pantaloni.

- spogliati. -

mi ordina, ed è ciò che faccio, mentre lui va a prendere qualcosa nella tasca dei suoi pantaloni.
un preservativo.

Obsession || Michele Bravi ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora