"LAST WORDS"

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(POV'S NARRATORE)

Micheal lanciò un'occhiata ai ragazzi dall'altra parte del corridoio prima di dirigersi velocemente verso Charlotte.

La ragazza aveva paura. Anzi, diciamo pure che era terrorizzata.

Sapeva il perché di quella reazione esagerata.

La malattia di Mike.

Tempo pochi secondi e si ritrovò schiacciata contro gli armadietti.

Nel corridoio ormai non vedeva più nessuno, erano tutti a lezione. Tranne loro due e i tre ragazzi che osservavano la scena in guardia.

Erano pronti ad intervenire in caso Michael perdesse il controllo.

Lottie cominciò ad agitarsi sulla superficie fredda contro la quale era bloccata dal corpo ribollente di rabbia del suo ragazzo.

-Perché l'hai fatto?- ringhiò il tinto.

-Io...Io pensavo di aiutarti così. Infondo dovevi sapere che Louis ti mentiva- sussurrò la ragazza.

-Cosa ti avevo detto io, Lottie?-continuò con voce vibrante Michael.

-Di...di lasciar perdere l'argomento. Di non cercare il tuo ex ragazzo- ammise Charlotte.

-E perché l'hai cercato allora?- la voce del ragazzo si alzò notevolmente.

Lottie commise lo sbaglio di esitare un secondo di troppo prima di rispondere e evitò di incontrare lo sguardo di Micheal.

-PERCHÉ L'HAI CERCATO ALLORA, PORCA TROIA?- urlò.

Ash e Lucas sobbalzarono al suono della voce di Michael e fecero per intromettersi nella situazione, ma Calum li bloccò.

-Fermi. Non fatelo. Non ancora- mormorò il moro.

-Cosa vuoi aspettare,Cal? Che la uccida?!- sclerò Luke.

-Non dire stronzate,Robert. Sai che non lo farebbe mai. Non Micheal- affermò Calum.

L'attenzione dei tre ragazzi venne catturata dalla voce tremula di Lottie.

-L'ho fatto perché ti amo- disse a voce bassa ma sicura.

I tratti di Mike si addolcirono per un momento, ma pochi attimi dopo la sua espressione tornò gelida e furibonda.

Vi fu silenzio per qualche secondo.

Lottie e i ragazzi già pensavano che l'attacco di Michael fosse terminato, quando il ragazzo scattò.

Successe tutto in un secondo. Le sue mani si serrarono, così come gli occhi di Charlotte.

La ragazza si preparò al dolore, sentì Lucas gridare e un rumore di passi in corsa.

Passarono vari istanti fino a quando Lottie non sentì un forte rumore accanto alla testa. E tutti si placò così come era cominciato.

Aprì gli occhi. Davanti a lei Micheal la bloccava ancora contro gli armadietti. A pochi centimetri dalla testa di Charlotte c'era il pugno chiuso, dalle nocche bianche, del ragazzo.

Michael respirava affannosamente e fissava il pavimento.

Il momento fu interrotto dal suono della campanella della seconda ora.

Gli studenti cominciarono a riversarsi nel corridoio.

Finalmente il ragazzo tinto alzò lo sguardo. I suoi occhi erano vuoti, freddi, spenti. Così come la sua anima dilaniata.

-Se questo è il tuo modo di amare puoi pure trovarti qualcun altro da amare- disse gelido il ragazzo dai capelli tinti.

E dopo aver lanciato un'ultima occhiata ai suoi tre amici dall'altra parte del corridoio, Micheal si allontanò.

Furono le ultime parole che Micheal Clifford disse a Charlotte Hemmings per molto tempo.

•YOU COMPLETE MESS• ||M.C.||Donde viven las historias. Descúbrelo ahora