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Lo schermo del telefono indica le dodici precise e ciò comporta l'imminente, si fa per dire, arrivo di Luke. Sposto impaziente il peso da un piede all'altro mentre stringo tra le mani un foglio su cui avevo scritto "Hemmings" a penna. Peccato che adesso è tutto stropicciato.
Mi mordo il labbro inferiore quasi a sangue quando vedo arrivare un folto gruppo di persone dalla mia sinistra, mi alzo in punta di piedi e con un colpo al cuore vedo Luke con un borsone in spalla.
Comincio a respirare affannosamente mentre cerco di rimanere in equilibrio sui miei stessi piedi. Oh Dio, vedi che adesso gli svengo davanti. Mi guardo in torno e cercando di sembrare il più naturale possibile mi avvicino ad una colonna, meglio avere un sostegno immobile.
Incrocio il suo sguardo e vedo con sollievo un ampio sorriso illuminargli il viso, aumenta il passo e pochi istanti dopo si trova davanti a me. Lo fisso, incapace di formulare un singolo pensiero logico.
«Maeve» mormora allungando un mano verso il mio viso e ritraendola subito dopo, probabilmente perché mi sono allontanata di un passo.
«Non mi saluti nemmeno?» prosegue per nulla turbato dal mio movimento anzi, mi sorride ancora di più.
«C-ciao» sussurro ma non sono sicura che l'abbia sentito, allora lo ripeto a voce più alta sentendo le guance avvampare.
«Posso abbracciarti?» chiede e non appena annuisco mi stringe a sé, quasi mozzandomi quel poco fiato che avevo accumulato. Titubante, lo abbraccio anch'io e devo dire che sto bene tra le sue braccia, contro il suo petto.
«Allora vieni via con me?» domanda ancora, allontanandosi e poggiando le mani sulle mie spalle. Mi tocca alzare la testa per guardarlo negli occhi, mi sento così bassa!
«Credo di sì» rispondo sorridendogli.
«Allora andiamo, dobbiamo prendere tutto ciò che ti serve d'indispensabile» esclama prendendomi la mano e trascinandomi fuori dall'aeroporto.
Mentre lo seguo mi lascio coinvolgere dalle sensazioni: sentire la mano di Luke nella mia mi da letteralmente i brividi e vederlo così vicino mi fa ancora girare la testa. Mi fa piacere che sia qui per me, ma al tempo stesso mi terrorizza. Cosa succederà poi?
Mi basta un suo sorriso, illuminato dal debole sole invernale, per avere la mia risposta.





Ma quasi quasi non scrivo neanche l'epilogo.

Muke »Luke HemmingsWhere stories live. Discover now