Il Ritorno

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Il paese era immerso nelle tenui luci natalizie. Lara ne percorreva veloce le vie, avvolta nel cappotto e con la sciarpa sul collo per proteggersi dal freddo pungente di quella sera di dicembre. Anche così coperta, molti si girarono a guardarla passare. L'eleganza e l'agilità dei suoi movimenti traspariva con chiarezza, e i lunghi capelli e gli occhi chiari le davano un alone di bellezza che la circondava come una specie di magia. 

Si fermò dinanzi ad un portone e ne cercò la chiave nelle tasche, rabbrividendo al contatto tra le sue mani e il ferro scuro, freddo della porta. Pochi istanti dopo si chiuse alle spalle il vento gelido, e accese una candela. La fioca luce si sparse ad illuminare l'ingresso. Vide con piacere i vecchi mobili delinearsi alla piacevole fiamma, un insieme di luci ed ombre che raccontavano la sua casa. Si tolse il soprabito, lo appese all'ingresso insieme alla sciarpa. I suoi pensieri cominciarono a vagare, mentre il calore cominciava a fluire nelle braccia intorpidite. 

Un rumore la distolse dai suoi pensieri. Proveniva dalle stanze superiori. Il suo cuore ebbe un tremito. Stette in ascolto, ma non vi fu altro. "Forse un topo" pensò. Non sarebbe stata la prima volta che uno di loro, forse il più audace, avrebbe deciso di spingersi fino ai piani superiori, alla ricerca di qualcosa da mangiare. Percorse il corridoio, superò la dispensa avvicinandosi alle scale.  Eppure qualcosa non andava. In cima alle scale, dalla sua stanza, proveniva una luce che non avrebbe dovuto esserci, a meno che i topi non sappiano anche accendere le candele.

Fu coraggiosa, spense la sua candela con un soffio e cominciò a salire cercando di fare meno rumore possibile. Ogni gradino, in legno stagionato, emetteva un debole cigolio e Lara cercò di farsi ancora più leggera. Le sembrava che il suo cuore stesse facendo ancora più rumore del legno, battendo veloce nel petto. Si costrinse a respirare piano, non avrebbe permesso a niente di spaventarla a lungo. 

Salendo, le giunse all'orecchio il suono caratteristico del caminetto acceso. "chi può mai essere?" si chiese, e giunse accanto alla porta della stanza. Era semiaperta. Era strano, troppo strano, il suo cuore parve dimenticarsi che non doveva essere spaventata, ma alla fine si sporse: sulla sedia, in fondo, c'era un uomo che le dava le spalle. Protendeva le mani verso la fiamma, per scaldarsele,e sembrava non essersi accorto di lei. Le sue spalle erano larghe, i capelli scuri erano raccolti e legati, sembravano prendere forma grazie ai riflessi del fuoco, sembravano invitarla ad entrare.

Lara non poteva credere a quello che stava vedendo. Entrò nella stanza in punta di piedi, l'unica cosa che riuscì a fare mentre la sua testa sembrava svuotata di qualsiasi pensiero razionale.

"Lara".

La voce, calda ed intima, le ferì le orecchie, e lei si fermò. Era in mezzo alla stanza. Ebbe come l'impressione che i mobili prendessero a girare intorno a lei, vide l'uomo alzarsi lentamente, girarsi e guardarla per un lungo istante.

Le ricaddero le mani sui fianchi.

"Lara, tesoro mio..."

Vide gli occhi di lui brillare riflessi nella fiamma e cominciò a piangere, quelle lacrime che scendono senza parole e senza singhiozzi. Il tempo si era fermato, i loro occhi si incontrarono e si persero, forse raccontando molto di più che quello che avrebbero potuto fare le parole. Si corsero incontro e lui la sollevò da terra e la fece girare, le baciò il collo a lungo mentre lei si abbandonava tra le sue braccia, si baciarono. Lui le passò una mano tra i capelli e li accarezzò con delicatezza.

"Non erano così lunghi quando partii..."

Lara sollevò la testa dal suo petto e lo guardò.

"E tu non avevi nessun capello bianco" rispose, ma stava ancora piangendo. Allora lui le prese il viso tra le mani e la baciò, così a lungo che a lei parve un sogno. 

La notte passò troppo presto, e quando aprì gli occhi Lara temette che tutto svanisse nell'oblio del mattino e del risveglio. Cercò con le mani il corpo di lui. Aprì gli occhi, lui la stava guardando con i suoi grandi occhi scuri, quegli occhi che le penetravano dentro, e rapivano la sua anima e insieme volavano via, ben al di fuori dei limiti materiali della loro stanza. Sentiva il suo profumo che come un alito leggero di vento le carezzava la pelle.

"Ti amo, Lara... 

Lara... 

quante volte ho pronunciato il tuo nome quand'ero lontano, quante volte l'ho gridato alle notti oscure e ai mari tempestosi, Lara."

Le prese una mano tra le sue prima di continuare.

"I tuoi occhi brillavano ancora, per me, anche se vagavo solitario per terre e mari. Ho visto cose che pochi uomini possono solo immaginare, ho sofferto mille morti e mille volte sono rinato, perché il mio spirito vagava alla tua ricerca e lo spirito non può morire... non lo spirito innamorato".

Lara abbassò per un attimo lo sguardo.

"Ho atteso ogni sera prima di sprofondare nel buio della notte, ho atteso ogni alba che la notte ti lasciasse il posto. Ti amo, e la mia anima troppo bene conosce il dolore di un addio. Eppure non smisi mai di amarti, poiché ogni ora senza te è stata come un giorno senza la luce, e ogni minuto passato lontani sembrò al mio cuore un anno, un secolo. Ma ora, ora sei qui, Amore mio..."

"Si Amore, sono qui"

Si strinsero di nuovo.

"Tu sei stata il mio richiamo, e io cercavo la risposta, tu sei stata il mio desiderio, e io ne bramavo l'appagamento. Tu sei la luce che mi ha guidato. Sono tornato per restare Amore, finchè il tempo..."

"No"

Lara lo interruppe, ponendogli delicatamente una mano sulle sue.

"Non dirmi quello che il futuro ci riserverà. Ora siamo insieme e la mia anima splende insieme alla luce della tua. I miei occhi erano ciechi quando tu non c'eri, e il mio cuore freddo come la pietra, ma voglio pensare al presente ora."

"Lara..." Pronunciò il suo nome con infinita dolcezza, "E' stato un lungo viaggio di ritorno fino a casa" Disse, mentre le carezzava delicatamente la fronte, e il calore della sua voce, il contatto delle sue mani infusero alla ragazza una serenità che non ricordava di aver mai provato. Scivolò di nuovo nel sonno senza accorgersene, così come la notte lascia il posto al giorno.

LaraWhere stories live. Discover now