1. Shayla

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QUINDICI ANNI DOPO LA CADUTA DI DARON BLOODWORTH


Il corpo della regina era disteso sull'altare.

"È stupenda perfino così." Shayla Crawford era incantata ad ammirare ciò che rimaneva di sua madre. Fyona Baldwin non era mai stata più splendida, i capelli ben pettinati, le palpebre socchiuse come se stesse dormendo. La lama che l'aveva uccisa non era riuscita a strapparle una sola briciola di bellezza. Era rimasta incantevole come la sera in cui aveva perso la vita.

Non si poteva dire lo stesso dell'uomo che aveva sposato. Re Joseph giaceva a fianco della moglie, vestito con una semplice tunica argentata su cui era ricamato il simbolo dei Crawford. Aveva le mani appoggiate l'una sull'altra, la spada di famiglia posta lungo il busto. Eppure nulla riusciva a distogliere l'attenzione dal suo volto, sfigurato dallo squarcio del pugnale che gli era stato fatale.

"Pagheranno per tutto questo." Ian Black si era spinto troppo oltre assassinando i sovrani di Silchester: non solo si era aggiudicato la taglia sulla testa più alta delle terre dell'Ovest, ma si era pure inimicato la popolazione locale. Non sarebbe passato molto prima che qualcuno consegnasse lui e la sua compagnia di briganti alla giustizia.

«Ci hanno riferito che quei vermi sanguinari si nascondono a Slerk Wood.» Ser Logan Baxter si sistemò alla sinistra della principessa, l'armatura luccicante, l'elmo sottobraccio. «Ho già provveduto a mandare un contingente di Spade Rosse per stanarli. Sono sicuro che entro qualche giorno saranno qui in ginocchio a chiederti la grazia.»

«Slerk Wood?» ripeté Shayla perplessa. «Chi vi ha dato quest'informazione?»

«Alcuni contadini» rispose il capitano della Guardia Reale. «Pare che nemmeno loro abbiano gradito l'omicidio dei tuoi genitori. Vogliono vedere Black sulla forca almeno quanto lo vuoi tu.»

«Allora speriamo che dicano il vero, perché la sua morte è l'unica cosa che ho in mente adesso.» La principessa incrociò lo sguardo con quello del cavaliere. «Il nostro maestro delle spie ha più scoperto qualcosa sulla via di fuga di quei farabutti?»

Logan scosse la testa.

«Desolato, ma lord Conleth non è andato più in là di dove ci siamo fermati noi. Sappiamo che il gruppo era composto da una decina di banditi e che, per raggiungere gli alloggi reali, si è sbarazzato di tre dei nostri uomini.» Il capitano sospirò. «È probabile che siano entrati e usciti dalla fortezza attraverso qualche vecchio passaggio segreto. Castel Scarlatto ne è pieno, non c'è da stupirsi che ce ne sia sfuggito qualcuno.»

La patria dei Crawford era un vero labirinto. Era sì più piccola della Tana dell'Idra, ma non aveva nulla da invidiare alle roccaforti dei Lockwood o dei Carver. Ci sarebbero volute almeno due settimane per percorrere a piedi tutti i cunicoli di Castel Scarlatto, e non ci sarebbe stata la certezza di trovare delle tracce della banda di Black.

«Cercate di sbarrare quanti più passaggi potete» ordinò Shayla dando le spalle al capitano. «Magari potremmo non trovarli tutti, ma di certo sarà più difficile uccidere me e mio fratello.»

«Come desideri» la assecondò Logan voltandosi e facendo un inchino.

La principessa si diresse verso l'ingresso del tempio. Superando il mosaico della stella a cinque punte che dominava il centro del pavimento, sentì il naso riempirsi del profumo d'incenso. Ai lati di entrambe le navate dell'edificio si erano posizionate due coppie di sacerdoti che reggevano la catena di un grande turibolo in bronzo. Shayla si domandò come facessero i membri della Guardia Reale a sopportare per giorni interi quell'odore. Le era bastato passare mezzo pomeriggio a osservare le spoglie dei genitori per sperare che i loro corpi venissero esposti nei giardini del castello.

The Wings of TreasonWhere stories live. Discover now