Capitolo 10

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Autumn aveva avuto un incidente. Stesso luogo, stesso mezzo, stesso metodo, stesso mese, giorno ed ora. Mi chiedevo chi potesse essere così folle da far combaciare tutto così perfettamente. Sapevo bene che fosse stato qualcuno di mia conoscenza. Sennò come avrebbe fatto a sapere che Autumn stesse venendo a casa mia? Mi chiedevo chi, oltre ai ragazzi, mi conoscesse bene. Pensavo ancora, ma non mi veniva in testa nulla. Quando improvvisamente pensai a ciò che la mia piccolina mi disse prima di cadere a peso morto tra le mie braccia: "Shelley". Stavo riflettendo quando mi venne un flash: ricordai quando, dopo aver incontrato Liam, quella ragazza seduta accanto a Chris, mi rimproverò di non parlare più con Liam. Ma poi pensai che fosse pressoché impossibile dato che io, con Liam, parlai solamente quella volta. Allora mi venne un altro flash: un'altra ragazza chiamò Chris 'amore'. Ma cosa c'entra? Non l'ho vista più. E poi Autumn? Perché dovrebbe aver colpito anche lei? Shelley. Quel nome rimbombava nella mia testa, come l'eco di una parola urlata in montagna. Mi trovavo in ospedale, accanto alla mia 'sorellina'. Io le volevo troppo bene e non volevo perderla. Le accarezzavo la fronte, di tanto in tanto, ma lei non dava nessun cenno. Ricordavo tutti i momenti passati con lei, sia brutti che belli, ma nonostante ciò avevamo superato tutto; la nostra amicizia non poteva finire così, non poteva finire per un incidente. Pensando tutto questo, gli occhi mi si riempirono ancora una volta di lacrime. Accanto a me, c'erano anche i suoi genitori.
"Io non posso lasciarla così. Avrei il rimorso a vita! Io non posso..." Urlò disperato suo padre. Autumn mi aveva detto che lui non aveva consentito di farla andare alla festa in discoteca la sera prima e lei aveva tenuto il broncio tutto il tempo.
"Non me lo perdonerei mai!" Continuò l'uomo piangendo. Fu la prima volta che lo vidi piangere. Si mostrava sempre forte, ma tutti crollano a vedere la propria figlia distesa su un letto d'ospedale, collegata a mille cose di cui probabilmente non sai nemmeno l'utilità. La mamma lo abbracciava, cercando di sembrare forte, quando però si vedeva la disperazione nel suo volto. Avevo bisogno di un supporto morale, così chiamai Chris. Lo abbracciai più forte che mai, mentre ci fissavamo negli occhi. Prese un fazzoletto dalla sua tasca e mi asciugò le lacrime che scorrevano copiosamente sul mio viso. Autumn era entrata in coma dopo l'impatto. Il suo volto donava un'atmosfera di pace. Io non potevo far altro che abbracciare Chris e far sprofondare il mio viso sulla sua spalla. Ogni tanto alzavo la testa e notavo che avevo bagnato la sua giacca. Di tanto in tanto mi accarezzava i capelli e mi sussurrava di stare tranquilla.
"Piccola... Non ti devi preoccupare..." Ogni volta che me lo diceva, lo abbracciavo più forte. Allora ripensai a Shelley e chiesi a Chris se la conoscesse.
"Chris, conosci una ragazza che si chiama Shelley?" Gli chiesi con un filo di voce, tra un singhiozzo e l'altro.
"Shelley? È quella ragazza che mi voleva al liceo e l'anno scorso, perché piccola?" Chiese incuriosito.
"Shelley ha conosciuto Autumn?" Chiesi sempre più preoccupata.
"Ehm... Sì, erano migliori amiche al liceo... Ma vuoi spiegarmi che sta succedendo?" Mi chiese con un tono più preoccupato del mio.
"Dobbiamo contattare subito Shelley. Non c'è tempo da perdere! Te lo spiegherò dopo, promesso!" Mi guardò sorpreso. Lo afferrai per il braccio e uscimmo dall'ospedale. Andammo in università.
"Shelley è lì!" Disse Chris puntando il suo sguardo verso la ragazza che l'anno scorso lo chiamò 'amore'.




Hey ragazzi, vi volevo chiedere un feedback. Che ve ne pare della storia? Secondo voi Shelley c'entra qualcosa veramente?
La vostra Coldplayer, Vanessa007love. 💜

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