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Mi stavo preparando per andare a New York, mi ero messa una gonna a vita alta nera, un crop-top bianco, delle calze nere e le all star bianche. Ero al bagno a truccarmi, quando sentì mia madre urlare:"Tesoro se non ti muovi faremo tardi e perderemo l'aereo."
"Si ecco mamma un secondo e sono giù". Quando ebbi finito presi la valigia, e guardai per l'ultima volta la mia camera finito scesi giù. Prendemmo un taxi che ci portò fino all'aeroporto. Appena arrivati ci sedemmo su quelle scomodissime seggiole e aspettammo fino a quando una voce nel microfono urlò il nostro volo. Ci alzammo e ci incamminammo verso le scalette dell'aereo, per prendere posto. Stavo per mettere la valigia su, quando mio fratello me la prese e me la mise apposto, vedendo che stavo in difficoltà. "Grazie" gli dissi, "per te farei questo e altro sorellina" rispose lui, sorridendo e abbracciandomi. E ci mettemmo a sedere. Quando arrivammo prendemmo le valigie, ci incamminammo. E uscimmo dall'aeroporto colmo di gente. Vedemmo fuori Will il compagno di mia madre: un ragazzo giovane, bello e palestrato. Sono felice che mia mamma  abbia scelto un bel l'uomo come lui, però non ho mai sopportato l'idea di rimpiazzare mio padre, anche se era andato via, lasciandoci. Lo vedemmo che stava davanti alla macchina, che ci salutava con il braccio alzato per farsi vedere. "Ciao ragazzi, ciao Karoline"(il nome di mia madre). "Ciao amore" e si baciarono. Io distolsi lo sguardo.
Mi fanno schifo tutte queste smancerie. "Allora vogliamo andare o no" sbottai. Non ce la facevo a vederli così. "Ilaria!" "Scusa mamma ma sono stanca e voglio andare a casa". Salimmo in macchina e ci dirigemmo a casa di Will, in cui ci stavano aspettando i suoi figli, che, guarda caso, avevano la nostra stessa età.

Il mio stronzo fratellastroWhere stories live. Discover now