Epilogo

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Louis ormai aveva preso una decisione. Non voleva più nascondersi dietro a degli sciocchi bigliettini. Voleva guardare negli occhi Harry e rivelargli tutto di sè, voleva rifugiarsi nelle sue braccia e addormentarsi col suo profumo ad invadergli le narici.
Dall'armadio, prese la felpa nera che qualche giorno fa Harry aveva lasciato sulla sedia per lui e la indosso parandosi davanti allo specchio. La sua ipotesi era corretta: infatti, su di lui, la felpa prendeva le sembianze di un vestito, coprendolo fino a metà coscia e rendendo leggermente più goffo il suo corpo esile. Sorrise alla vista del suo stesso riflesso e si sistemò -per l'ennesima volta- i capelli, lasciandoli cadere in un ciuffo morbido sopra la fronte per poi mettere in spalla lo zaino Eastpack blu.
Prese un respiro ed uscì dalla stanza scendendo in fretta le scale, ansioso di vedere quanto magnifico oggi fosse Harry. Salutò sua madre, anche lei pronta per uscire ed andare al lavoro, e varcò la soglia domestica mettendo le cuffiette nelle orecchie e facendo partire, in riproduzione casuale, la sua playlist dei Fray.
Mentre camminava pensava a cosa avrebbe detto ad Harry e un milione di scenari,sia negativi che positivi, si fecero largo nella sua mente facendolo ora titubare, ora avanzare deciso.
Una volta all'interno del cortile scolastico, tolse le cuffiette e le sistemò accuratamente nella tasca anteriore dello zaino,nel tentativo di non farle intrecciare tra loro.
Si guardò intorno spaventato e allo stesso tempo curioso della reazione di Harry, e sistemò la felpa procedendo verso l'interno dell'edificio. Decise di voler affrettare un tantino le cose, passando davanti all'armadietto 138, quello di Styles, ma, non trovando nessuno rilasciò un lieve sbuffa girando sui tacchi per tornare in classe.
E l'avrebbe sicuramente fatto se non fosse per quel qualcuno contro cui si era scontrato. Chiuse gli occhi cercando di alleviare il dolore della caduta, la quale, stranamente,non arrivò.
Schiuse piano gli occhi e si accorse di un braccio che gli cingeva la vita sorreggendolo. Alzò il capo verso la persona in cui si era imbattuto e sentí chiaramente il suo cuore perdere qualche battito.
Harry Styles era lì davanti a lui. Harry Styles stava guardando l'azzurro degli occhi di Louis. Harry Styles stava addirittura toccando Louis.
Quest'ultimo si sentì avampare. Si scostò immediatamente da Harry sentendo un inevitabile vuoto al petto dovuto all'assenza delle braccia del riccio attorno a lui.
"Ehi,stai bene?" disse Harry con voce roca e un piccolo sorriso ad ornargli il viso angelico.
Louis annuí impacciato abbassando la testa e ricordandosi della felpa che aveva indosso ed arrossendo, se possibile,ancora più.
Harry,d'altra parte, non si fece sfuggire il rossore sulle gote del più basso e si affrettò a seguire il suo sguardo,notando finalmente la felpa.
"Dove hai preso quella?" domandò corrugando lievemente la fronte e scrutando, ora un po' più sospettoso, il ragazzo di fronte a lui.
Louis andò nel panico. Tutti i discorsi che aveva progettato, tutte le parole che aveva intenzione di dire, si dispersero nel nulla.
"Ahm...i-io...l'ho trovata ne-nella nostra classe e-e l'ho p-presa" mormorò balbettando con un espressione così adorabilmente colpevole che internerí Harry, il quale si lasciò andare ad un sorriso tutto fossette e perfezione.
Il riccio annuí continuando a sorridere "Si,capisco, ma era destinata a qualcuno di speciale..."
Louis sorrise raggiante capendo chi fosse "la persona speciale" e perse ogni segno di timidezza
"E chi ti dice che io non sia questa persona?" disse il ragazzo con gli occhi rubati all'Oceano.
Harry sgranò piano gli occhi guardandolo mentre lo stupore si dipingeva sul suo viso "Tu? Tu sei il ragazzo dei bigliettini?"
Louis annuí sorridendo, se possibile, ancora di più.
"Oh dio" disse soltanto Harry lasciando perplesso il più basso. Cosa significa 'oh dio'? Era arrabbiato? O forse era troppo felice per formulare una frase di senso compiuto? O,forse ancora, era deluso dall'aver scoperto che,l'autore di quei messaggi, fosse Tomlinson L'asociale.
L'insicurezza di Louis tornò a galla.
"I-io...mi dispiace se-se ti ho infastidito ma v-volevo solo farmi no-notare da te" mormorò abbassando il viso, le lacrime già pronte a scorrergli sulle guance.
Louis si aspettava di tutto. Si aspettava una risata da parte del riccio che lo sbeffeggiava; si aspettava di essere colpito per avergli fatto perder tempo; si aspettava che Harry girasse sui tacchi e andasse via dimenticandosi tutto l'accaduto, ma mai,mai, si sarebbe aspettato che Harry gli sollevasse il mento con due dita per poi far combaciare le loro labbra in un bacio che sapeva semplicemente di qualcosa di giusto.

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Questo era l'ultimo capitolo ufficiale di L.W.T17.
Spero che la storia vi sia piaciuta nonostante fosse la prima volta in cui mi cimento in qualcosa del genere.
Non so se pubblicherò una sorta di spin-off di questa storia, ditemi voi se vi farebbe piacere leggerlo o meno.
Fino ad allora,

xxMars

L.W.T17Where stories live. Discover now