Quando entro mi balza subito agli occhi una scritta gigante sul muro: "LA MEMORIA E' IL DONO PIU' GRANDE DI TUTTI". Per me non è proprio così, ma è meglio non ribattere. E poi lo vedo: è lo stesso uomo che quella mattina stava parlando con mia madre. Qui c'è qualcosa di strano. I miei pensieri finiscono quando lui mi saluta:-Buonasera, signorina. Venga a sedersi qui, la stavo aspettando.
"Ah sì?" penso io. Non vorrei andarmi a sedere, ma voglio vedere cosa ha da dirmi.
-Benvenuta al Dipartimento Recupero Memoria, più semplicemente DRM. Mi parli un po' di lei.- continua l'uomo. Quindi mi presento dicendo anche che sono alta 1.65 m, mi pace leggere, ballare e socializzare. Gli racconto anche del mio risveglio in questo luogo.
-Qui ha già trovato qualche amico?
-Quando mi sono svegliata, non sapevo dove andare e ho chiesto aiuto a Matt Coleman.
-Ha finito il quarto anno di liceo, giusto?- non mi dà il tempo di rispondere e continua:-Si ricorda se aveva qualche amico?
-Non ricordo, perchè è proprio questo periodo di liceo che mi manca. Magari se vedessi qualche persona che stava a scuola con me, potrei ricordare vagamente quell'individuo.- rispondo io.
-Bene, basta così. Adesso passo a spiegarle come funziona il DRM: lei andrà nella sezione B. Il lunedì e il venerdì ci vedremo qui alle cinque del pomeriggio. Il martedì, il mercoledì e il giovedì si incontrerà con alcune persone che la conoscono, ma di cui non si ricorda sicuramente. Il sabato e la domenica può uscire con i suoi amici del DRM e andare nei luoghi come il cortile e il parco con la piscina e i vostri divertimenti vari. La sua stanza è la 5 ed è insieme a Matt Coleman. Mettiamo insieme ragazzi e ragazze per studiare il loro comportamento; qui non recuperiamo solo la memoria, ma studiamo anche le reazioni delle persone a certe sollecitazioni.-afferma.
Prima di andarmene decido di chiedergli una cosa:-Perdoni la mia curiosità, ma potrebbe dirmi chi è lei e che cosa ci faceva a casa di Natalie Swan, mia madre, stamattina?
-Sono il dottor Jasper Slone, ma non posso dirle che ci facevo stamattina a casa vostra. Sono fatti che non la riguardano.- risponde brusco lui.
Qualunque sia il motivo, devo scoprire qualcosa in più su quell'uomo.
-Buonaserata dottor Slone!- esclamo piena di amarezza.
Esco e trovo Matt appoggiato alla parete e mi chiede:-Quale stanza?
Forse non sarà contento della risposta:-Sezione B, stanza 5. Sono con te.

-Questa è la nostra stanza. Entra e cambiati, fai quello che devi fare. Io intanto vado a farmi una doccia e se hai sonno e non sono ancora tornato mettiti pure a letto, ci vediamo domani mattina tanto è sabato. Ti farò conoscere gli unici due amici che ho qui.- afferma Matt, aprendomi la porta della nostra stanza. Lo guardo andare via e poi entro nella mia nuova camera: è molto grande e ci sono due letti, due armadi, un finestrone che dà su un giardino e una porticina. La apro, è quella del bagno; chissà perchè Matt è andato a farsi la doccia nel bagno in comune. Forse perchè si vergogna o forse perchè voleva lasciarmi un po' di tempo per me stessa. Sono appena le dieci e decido di farmi una doccia anche io. Il bagno è la cosa migliore di tutta la camera ed è ancora più grande di quello di casa mia. La doccia è grandissima e ci potrebbero entrare tre persone. Resto nella doccia per quasi un'ora. E' rilassante e qui la bolletta non la paga mia madre. Esco perchè ho paura che torni Matt e mi veda in questo stato. Mi avvolgo un asciugamano intorno al corpo, mi pettino i capelli e li asciugo. Poi vado ad aprire l'armadio per vedere se trovo qualcosa da mettere e trovo un pigiama rosa. Dentro l'armadio ci sono anche tre t-shirt, due felpe, tre jeans e due pantaloni sportivi oltre a tre pigiami e due camici bianchi. Proprio mentre sto per spogliarmi, la porta si spalanca ed entra Matt.
-Oh, scusa!- esclama. -Pensavo dormissi e così sono entrato senza bussare. Esco e torno tra cinque minuti così puoi vestirti.
-No, no, resta, vado a cambiarmi in bagno.- dico imbarazzata.

Dopo essermi vestita esco dal bagno e trovo Matt steso sul letto con la faccia pensierosa che guarda il soffitto.
-Ehi, che ti succede? Cos'è quella faccia?- domando.
-Ho parlato con mia sorella e le ho chiesto di raccontarmi dei nostri genitori, anche se non dovrei chiederglielo, ma sono troppo curioso. Mi ha detto che mia madre è morta tre mesi fa e che intanto siamo stati accuditi da nostro padre. Purtroppo mi ha anche detto che nostro padre negli ultimi mesi ha cominciato a bere e a frequentare cattiva gente e mia sorella, che ha 15 anni, non vuole più stare con lui. Ma io sono qui e per lei non posso fare niente. Mi sento in colpa perchè ho paura che nostro padre possa farle qualcosa quando è sotto l'effetto degli alcolici.- il suo tono di voce diventa sempre più triste man mano che parla. E non posso fare a meno di abbracciarlo.
-Matt, mi dispiace. Domani è un altro giorno e magari troverai una soluzione. La notte porta consigli.- lo consolo.
Dopo avergli parlato un po' per rassicurarlo, vado nel mio letto e dopo aver pensato per una buona mezz'ora a qualche soluzione, finalmente mi addormento.

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⏰ Last updated: Jul 09, 2016 ⏰

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Shades of my memoryWhere stories live. Discover now