Capitolo 14 (Parte 1)

Začať od začiatku
                                    

<< Si ma il corpo è mio. >> Lo provoco.

<< Adoro il tuo senso dell'umorismo. >> Esclama con malizia.

Lo desidero più di ogni altra cosa ma visto la mia ignoranza in materia ho paura di deluderlo.

Non voglio che vada via da me perché non so... compiacerlo.

<< A cosa stai pensando?>> Mi versa dell'altro succo nel bicchiere, poi torna a fissarmi.

Arrossisco.

<< Non voglio deluderti. >> Chiudo le labbra in una linea dura.

Cade corruga la fronte. Mi alza il viso poggiando l'indice sul mento e sulle labbra gli si forma un sorriso. << Ma tu non mi deluderai. Sarai la mia allieva, la mia dolce e ubbidiente allieva. >> Si china per darmi un bacio sul collo. Sa che li adoro. << Dovrai indossare determinate cose quando verrai qua. >> Mi fa alzare tirandomi dalle mani. << Vieni. >>

<< Dove andiamo?>>

<< Non fare domande. >> Risponde, mentre ci dirigiamo nella sua stanza da letto.

"Cosa dovrò mai indossare?" La curiosità mi sta uccidendo e l'ansia invadendo.

<< Ferma lì. >> Mi ordina. Rimango impalata, davanti il suo letto e lo guardo mentre apre una stanza che non avevo mai notato ci fosse, è un'immensa cabina armadio.

Mi porge la mano dove poggio delicatamente la mia. Entriamo e rimango stupefatta. È tutto perfettamente in ordine, le pareti sono tutte blu tranne quella di fronte che è grigio scuro.

Entrando alla sinistra vi sono dodici scaffali ricoperti con della seta grigia e sopra vi sono disposte scarpe di tutti i generi con tacco 12 e 15.

Nella parete centrale una grande vetrina contenente dell'intimo sexy.

Perizoma ouvert tutto in pizzo nero, reggiseno ouvert con perizoma tutti rossi e neri, un body nero con perizoma ouvert, un panty ouvert, un babydoll con perizoma neri, un reggiseno con perizoma di pizzo rossi e reggicalze nero, una négligé tutto rosso con dettagli neri, un corsetto nero con bottoni grigi e infine non riesco a resistere alla tentazione di toccarlo, un abito nero trasparente, tutto in pizzo allover con perizoma dello stesso colore.

<< Il mio preferito. >> Sussurra Cade, alle mie spalle.

Mi volto a guardarlo, sbalordita. Tutte queste scarpe, per non parlare della lingerie, meravigliosa, come ha fatto ad acquistare tutto questo da solo?

Infine nella parete di fronte a quella delle scarpe vi è un divano grigio tutto in pelle, due posti e davanti un tavolinetto in vetro.

<< Non metterò mai cose del genere. >> Borbotto, voltandomi verso Cade.

<< L'altra volta eri davvero sexy e l'hai indossato. >> Sussurra con tono provocante.

<< Si ma non era così...>> Indico con la mano tutta la lingerie. << Complicata. Mi sentirei una poco di buono. >>

<< Smettila, Noele. >> Mi ammonisce. Poggia le mani sul mio viso. << Non saresti mai una poco di buono. Non devi più pensarlo e poi devi indossarlo solamente quando verrai qui. >> Sulle sue labbra si forma un sorriso dolce che mi fa sciogliere. << Credo che stai tornando a ragionare. >>

Usciamo dalla stanza e tenendomi per mano, chiude la porta.

<< È molto accogliente casa tua. >> Faccio un giro su me stessa per guardare la stanza.

<< Grazie. >> Mi guarda con espressione interrogativa. << Hai mai pensato di cambiare lavoro?>>

<< No, perché? >> Aggrotto la fronte.

Perché mai dovrei cambiare lavoro? È il mio sogno sin da piccola fare la barista.

<< La segretaria che avevo si sta per sposare e deve trasferirsi di città quindi non può più farmi da segretaria e avevo pensato te. >> Mi rivolge un sorriso.

<< Da quando hai una segretaria?>> Chiedo infastidita. Apprezzo abbia pensato a me ma non sono per niente contenta, mi sento invadere da un senso di gelosia.

<< Da sempre. Coordino la mia squadra e ho bisogno di un aiuto. >> Si giustifica.

<< Quanto pensavi di dirmi che avevi una segretaria?>> Stringo le labbra in una linea dura.

<< Non è che per caso sei gelosa? >> Chiede compiaciuto. Si avvicina lentamente. << Mi piaci di

più quanto fai la gelosa. >> In un gesto mi scioglie i

capelli.

<< Mi basta pensare Naomi e Alex. >> Borbotto con tono duro. Cerco di non farmi corrompere dal suo fascino. Toglie la giacca e pian piano apre i bottoni della camicia. Deglutisco.

<< Come ti ho detto, potresti sempre farmi tu da segretaria. >> Sussurra con espressione seducente. Continua a guardarmi negli occhi mentre apre gli ultimi bottoni rimasti delle maniche.

<< No. >> Cerco di guardare altrove ma i pettorali che si intravedono sotto la camicia mi confondono le idee.

<<Dai piccola, lo so che in fondo non sapresti rinunciare a questi... >> Mi prende la mano, cingendomi il polso e la poggia sul suo petto per poi farmi scendere fin sopra la cinta. << Ogni giorno, tutte le volte che ne avresti voglia. >> Mi guarda impaziente, in attesa di una mia risposta.

<< Perché cerchi di confondermi? >> Faccio un sospiro. Per quanto lo desideri, non voglio abbandonare il mio lavoro.

<< Quindi visto che non accetti, non è un problema se ne assumo un'altra...>> Mi provoca dandomi una carezza sul viso.

<< Potresti sempre assumere uno maschio. >> Esclamo, convinta di aver trovato

una soluzione al problema.

<< No. >>

<< Perché?>>

<< Tempo fa, ne avevo uno ed era un disastro. E da quel momento ho voluto solamente segretarie donne. >>

Lo guardo fissa negli occhi, con sguardo duro, quasi lo fulmino. Non sono mai stata così seria.

Si Mr. Evans ( Vol. 1) Where stories live. Discover now