Presente: Cinquantotto

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"Liam," dissi, avvicinandomi a lui. "Per favore. È là dentro?"

Annuì, ma mi afferrò la mano quando mi girai per correre verso l'abitazione.

"Liam!" Lo rimproverai. "Sto impazzendo!"

"Lo so, Catie." Mi tirò giù accanto a lui. "E mi dispiace. È stato un lungo viaggio di ritorno e... non so bene come dirti tutto quello che deve essere detto."

Il mio cuore sembrò fermarsi all'idea che là dentro, di Harry, potesse esserci solo il corpo riportato indietro per me. "È vivo?"

"Sì."

Sentii un ammasso di paura lasciarmi a raffiche. "Sta bene?"

Liam trasalì. "Più o meno. Si è ferito alla gamba molte settimane fa e non è stata trattata correttamente, ma sotto le cure di James guarirà in tempo."

Rimase di nuovo in silenzio e mi venne da picchiarlo.

"Allora portami da lui!" Piansi. "Non capisco questo indugio!"

"Catie," disse Liam, voltandosi verso di me. "Ascoltami." Prese la mia mano nella sua e premette il suo palmo contro il mio. "Il giorno in cui abbiamo vinto l'ultima battaglia, Harry e io abbiamo seguito un gruppo di ribelli nel bosco. Harry stava cavalcando con una gamba ferita, ma voleva assicurarsi che nessun ribelle sarebbe scappato. Era ansioso di tornare da te e suo figlio e... avremmo dovuto fare più attenzione."

Aspettai il resto, ignorando le lacrime che scendevano lungo il mio viso.

"Ci hanno teso una trappola e ci hanno catturato," sussurrò. "Siamo stati loro prigionieri per un po'."

Mi coprii la bocca con una mano tremante. "Dove?"

"Estremo sud." Liam si passò una mano sul viso e potevo immaginare quanto tempo fosse passato dall'ultima volta in cui aveva fatto un buon bagno e aveva mangiato un pasto caldo. "Per fortuna non sapevano decidere cosa fare con noi. Siamo fuggiti, ormai quasi una settimana fa e siamo riusciti a uccidere i nostri aggressori. Ma eravamo deboli e disorientati. Nessuno dei due riusciva a cavalcare bene."

Il mio cuore diventò di pietra. "E? Cos'è successo?"

"Durante la fuga, Harry è caduto dal suo cavallo."

Lo fissai in modo assente.

"Ha sofferto un colpo alla testa."

No.
No.

Avevo sofferto così tanto durante quei mesi, il mio corpo entrò immediatamente in uno strano stato: la mia mente si immobilizzò e il battito del mio cuore rallentò.

Qualsiasi cosa fosse, l'avrei superato. Harry era vivo.

"In questi giorni, non si ricorda..." la sua voce si affievolì e mi guardò con fare impotente.

"Di cosa non si ricorda, Liam?"

"Di niente," disse in un sussurro spezzato. "Non si ricorda di me. Non realizza che è un re." Liam scosse la testa, ovviamente già insoddisfatto della sua spiegazione. "Ogni mattina, gli ho detto chi è, chi siamo noi. E ogni mattina, si sveglia e ha dimenticato tutto." Scosse la testa. "Louis, Douglas e Zayn ci hanno trovati mentre tornavamo e abbiamo tutti provato a rinfrescargli la memoria, ma è molto confuso, Catie."

Sbiancai. "Lui è lì, nel capanno, ma non mi riconoscerà?"

Liam combatté le lacrime e strinse gli occhi. "Non lo so. Volevo solo che ti preparassi."

"Che mi preparassi al fatto che l'amore della mia vita potrebbe non riconoscermi."

Annuì. "Già."

Mi piegai, lottando per un po' d'aria.

"James crede che migliorerà," mi assicurò Liam. "Pensa che sia un disturbo grave, una combinazione della ferita e del... trauma della nostra cattività."

"Liam," sussultai.

Si avvicinò a me, circondandomi con le sue braccia. "Vieni qui, ragazza."

Mi voltai, appoggiando il viso alla sua spalla. "Dimmi tutto quanto. Cosa sappiamo?"

"James ci ha chiesto di non provare più a forzarlo a ricordare. Di non dirgli più la verità ogni mattina. Si agita e diventa ansioso per la sua incapacità di ricordare i dettagli." Mi fece male il petto quando disse ciò. "Per ora," continuò, "dobbiamo solo esserci per lui. Curarlo fino alla guarigione. Fargli fare domande e rispondervi, ma James crede che, col tempo, Harry ricorderà tutto da solo."

Ascoltai il battito cardiaco di Liam e imitai il suo respiro lento e calmo. Dopo qualche minuto, riuscii a rimettermi in sesto.

Mi fidavo della conoscenza di James e mi fidavo della determinazione di Harry.

"Non possiamo ancora portarlo al castello," dissi.

"No," concordò Liam.

"Allora devi starci tu," gli dissi con  autorità. "Devi risiedere nel castello con McCullough e Tomlinson. Devi unirti al Consiglio e assicurarti che il villaggio mantenga la calma. Di' alle persone che il re è al sicuro, che si sta riprendendo e che dobbiamo gioire per il suo ritorno. Ci occuperemo del tradimento della Regina quando Harry starà bene."

Liam annuì, i suoi occhi marroni erano costantemente fissi su di me. "Non sei più la donna che ho lasciato qui mesi fa."

"Credo che nessuno di noi sia più lo stesso," gli dissi con tristezza. "Ma la vita può tornare alla normalità lassù," sussurrai, indicando il villaggio. "Da te ho bisogno di questo, Liam."

"Posso farlo. Tu... riportalo indietro, Catie."

Annuii e gli dissi, "Io, Anne e Harry staremo da James. Una volta che avrai visto Mary, puoi portarmi la mia bambina per favore?"

Liam accettò con un sorriso. "E penso che," iniziò, stringendomi la mano, "una volta che Harry si ricorderà di te, si ricorderà di tutto quanto. Sei tutto il suo mondo."

Dopo essermi alzata, mi pulii la gonna e feci un respiro profondo, tenendo lo sguardo fisso sul capanno.

Harry era lì dentro.

Forse mi avrebbe riconosciuta, forse no.

Potevo farcela.
Potevo.

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NO VABBE'

Non buttatevi giù dopo 'ste rivelazioni, vi assicuro che vi divertirete.

Domanda:

Una serie tv che vi ispira ma non avete mai visto?

Credo Reign.

No Fury [Italian translation]Where stories live. Discover now