Capitolo 1

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La ombre della sera stavano calando su Londra, ingoiando ogni raggio di luce rimasto per fare spazio alle tenebre. Non era certo stata una bella giornata quella che si stava concludendo: La pioggia era caduta incessante fin dalla mattina, rendendo alcune strade quasi impraticabili, mentre una fitta nebbia aveva avvolto ogni singola cosa, nascondendo alla vista la città.
Eppure, coloro che erano abituati a vivere fra gli agi dei palazzi borghesi non ci avevano quasi fatto caso: Era davvero semplice ignorare i problemi esterni, quando si siedeva in un comodo salotto a giocare a carte, scaldati dal tepore di un camino acceso.
Tra queste persone c'era Petra Ral, una giovane donna appartenente alla più importante famiglia della borghesia londinese. Suo padre era il maggiore gestore delle fabbriche, per cui aveva un'enorme influenza in città. Abituata a vivere in mezzo al lusso e alla ricchezza, inconsapevole della vera condizione della popolazione che suo padre diceva di avere tanto a cuore.

Petra's p.o.v.

Che noia, è tutto il giorno che piove. Restare chiusi dentro casa non è affatto divertente... Specialmente circondati da persone come gli amici di mio padre, non fanno altro che parlare di lavoro dalla mattina alla sera.
Sospiro, alzandomi dal soffice divanetto su cui sono seduta, per trovare qualcosa di meglio da fare. Saluto mio padre che ricambia con un cenno della mano, tornando subito dopo a discutere con gli altri uomini.
Nel secondo salotto della nostra grande casa mia madre e le sue amiche staranno certamente a parlare di pettegolezzi. Qua da noi almeno tre volte alla settimana si radunano i conoscenti dei miei genitori, in città mio padre ha una grande influenza. Senza di lui quelle inutili masse popolari di lavoratori sfaticati non lavorerebbero un singolo giorno. Tsk. Non che mi interessi granché ascoltare i discorsi di signore avanti con gli anni, ma potrei dare un'occhiata. Sempre meglio che stare a fissare delle stupide gocce di pioggia contro il vetro.
Attraverso lentamente il corridoio che porta al salotto, posando lo sguardo sui numerosi quadri alle pareti e agli ornamenti di cristallo che abbelliscono una composizione floreale posta su un tavolino di legno pregiato. Per poco mia madre non mi travolge, venendomi incontro trafelata. Indossa un sontuoso abito da festa, ricco di pizzi, merletti e gale. I suoi splendidi capelli bianchi sono raccolti in un ordinato chignon, decorato da dettagli dorati. Porta splendidi gioielli di pietre preziose, e ha un espressione gioiosa sul viso.
<<Petra! Oh, cielo, eccoti per fortuna! Ti cercavo, vieni, ho una sorpresa per te!>>
Si rivolge a me con tono gentile, allargando ancor di più il suo sorriso.
La mia espressione annoiata muta immediatamente in felicità: Adoro le soprese... Mio padre deve avermi fatto senz'altro qualche regalo! Seguo a passo svelto mia madre che mi conduce al salotto, indicandomi un grosso pacco poggiato sopra al tavolo di legno intarsiato. Batto eccitata le mani, e mi affretto a prendere in mano il pacco.
<<Oh accidenti, com'è pesante!>> esclamo leggermente seccata, mentre mia madre scoppia in una risata cristallina.
<<Non preoccuparti cara, la faremo aprire a Jean...>>
Prende una campanellina d'argento che era posata sul tavolo, e comincia a scuoterla, producendo un "tin tin" che si diffonde fra le pareti della casa.
Nel giro di breve tempo nella stanza si presenta un ragazzo di circa diciassette anni, dai capelli biondo cenere e gli occhi color ambra. Indossa una semplice divisa da servitore.
Il ragazzo si inchina, chiedendo successivamente <<in cosa posso esserle utile signora?>>
<<Jean, apri quel pacco>> risponde mia madre, indicando l'oggetto in questione.
Il ragazzo annuisce, dirigendosi poi svelto verso il tavolo. Mi allontano di qualche passo da lui, non so per quale ragione ma non riesco a fidarmi completamente di quel ragazzo. E poi non devo avere contatti stretti con la gente della servitù...
Jean apre abilmente il pacco con la sola forza delle braccia, a quel punto si inchina di nuovo e mia madre lo congeda.
<<Su Petra, guarda adesso>> mi incita lei, e io estraggo emozionata il regalo dalla scatola, trovandomi davanti un meraviglioso abito di seta color pesca.
Lancio un gridolino di approvazione, appoggiandomi il vestito su quello che indosso e rimirandomi in uno degli specchi della sala. Faccio un giro su me stessa entusiasta, per poi chiedere a mia madre <<È stupendo! posso provarlo?>>
<<Ma certo cara, va' pure>>.
Mi dirigo in camera mia col nuovo abito fra le braccia, chiamando prima Christa, la mia serva più fedele.
<<Christa, guarda che meraviglioso abito...aiutami ad indossarlo!>>
<<subito signorina Ral...>>

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