The Superhero and the Keeper of his Heart.

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3 anni prima

Louis vide, attraverso il finestrino chiuso della sua auto, un uomo coperto da un grosso cappello, correre con qualcosa di pesante nascosto nella sua giacca.

Probabilmente era un ladro, pensò, ma non si mosse. Non si degnò di uscire dall'auto e rincorrerlo, magari per aiutare quel povero negoziante dei sobborghi malfamati di New York che era stato derubato.

Decise volutamente di non farlo perché, dannazione, forse avrebbe potuto capirlo. Forse, quell'uomo aveva un motivo ragionevole per fare un'azione così sconsiderata. D'altro canto, quell'uomo, magari, non aveva abbastanza soldi per pagare le bollette, o per pagare la scuola alle sue sorelle, o per mantenere una casa, regalare qualcosa alla donna che amava. Magari era così disperato nel voler rendere migliore la vita delle persone a suo carico che si era ritrovato costretto a rubare.

Magari era nella sua stessa situazione.

Louis sospirò profondamente. Se avesse avuto il coraggio, probabilmente a quel punto, anche lui sarebbe diventato un ladro, sicuramente migliore e più abile di quell'uomo visto i suoi ultimi—cambiamenti.

"Louis! Mi stai ascoltando?" chiese la voce di Harry seduto al suo fianco.

Louis scosse appena la testa e la voltò verso di lui. Il ragazzo aveva appena accompagnato la madre di Harry a fare la spesa e, adesso, entrambi stavano aspettando il suo ritorno dell'auto, pazientemente. "Scusami, mi sono distratto."

Harry, aggrottando le sopracciglia, incrociò le braccia. "Mi spieghi che hai ultimamente?" chiese severamente.

"Niente" scosse la testa. "I soliti pensieri" alzò le spalle.

"Sei strano" borbottò. "Voglio dire, passi più tempo con mio padre che con me!" esclamò. "Va bene che non ho il suo cervello per fare quei strani progetti di chimica, ma non mi dirai che preferisci stare con lui!" affermò indignato.

Louis rise piano. "No, Haz. Non ti sto tradendo con tuo padre" sorrise. "Stiamo lavorando ad un progetto insieme, tutto qua. Poi, lo sai, i lavori, le mie sorelle, il college. La giornata ha solo ventiquattro ore, a quanto pare."

"E allora mi spieghi dove lo trovi il tempo per andare in palestra?" chiese, alzando un sopracciglio.

Louis lo fissò confuso. "Non vado in palestra."

"Ah no?" chiese scettico. Poi, velocemente, alzò la sua maglia, mostrando il suo addome ben definito.

"Ehi!" esclamò indignato, riabbassandosela subito.

"Hai gli addominali!" esclamò. "E non li hai mai avuti! E l'altro giorno?" chiese. "Quando sono inciampato e hai afferrato me e la mia tazza di caffè senza nemmeno farne cadere una goccia?" domandò. "Hai iniziato a fare qualche strana arte marziale?"

Louis rise ancora. "No" scosse la testa. "Sarà la crescita" propose alzando le spalle.

"Hai ventidue anni, Louis. Credo che la crescita si sia fermata... quando ne avevi sedici visto l'altezza" arricciò il naso.

"Ehi!" esclamò ancora, dandogli un leggero pugno sul braccio. "Io non sono basso, sei tu che sei esageratamente alto!"

"Certo, come no" ridacchiò. "Comunque, ho conosciuto Liam, l'altra sera, sai?"

"Il nuovo ragazzo di Zayn?" domandò. "Durano ancora?"

"Scherzi? Zayn è completamente andato per lui!" esclamò. "Secondo me, stavolta qualcuno è riuscito a fare breccia nel suo cuore di pietra."

All of me needs all of you.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora