prologo

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Credo che il mondo senza gente sarebbe noioso.
Tutto sarebbe noioso.
Anch'io, indubbiamente, sarei più noioso.
Il mondo senza le persone sarebbe come una festa senza alcool: un fiasco.
Senza la gente non ci sarebbe il mio lavoro e senza il mio lavoro sono sicuro di contare ben poco. Senza far caso alla probabilità che se non ci fosse nessuno sulla terra probabilmente non ci sarei nemmeno io, ma si va a supposizioni.
Quindi, forse il mio desiderio di così tanta popolazione su questo pianeta è puramente egoistico.
Sono un sociologo, uno studioso delle storie degli altri. Il mio lavoro si incentra sullo studio dell'individuo anche se infondo so che il primo individuo da studiare siamo noi, ma oltre che egoista sono testardo e sono convintissimo che studiare l'altro sia più importante che studiare se stessi: sono gli altri che ci rendono ciò che siamo.
Ho 34 anni e sono innamorato ormai da un decennio del mio lavoro e di chi è coinvolto nel mio studio sui rapporti individuali e sociali.
La massa funziona a tendenze: le donne si truccano, i giovani fumano, gli uomini bevono e i lavoratori sono stressati.
Io sono in cerca della variabile. Della variabile sempre presente e costante che sconvolga la mia teoria e che mi permetta di crearne di nuove.
Credo di averne trovata una l'altro giorno. Mi ci sono scontrato per sbaglio.

MercoledìWhere stories live. Discover now