Due

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Il Sole faceva fatica ad insinuarsi tra i rami degli alberi. Il corpo dormiente di Jeff giaceva sul suolo.
Degli uccellini lo svegliarono da quello che era un sonno per nulla ristoratore.
Gli occhi ancora bruciavano data la mancanza delle palpebre: infatti non si era addormentato, era svenuto dalla stanchezza.
Si mise a sedere, guardandosi intorno. La testa gli girava e il corpo era infreddolito.
- ...wow. Ancora vivo. Grazie, fortuna. - era un miracolo che non fosse morto dissanguato per colpa del "sorriso". Era anche un miracolo che la polizia non l'avesse ancora trovato.
Si alzò a malapena e si riguardò i vestiti: la felpa bianca e i pantaloni neri erano sporchi di sangue secco; anche le scarpe lo erano. Era pietoso.
- Quanto vorrei farmi una doccia...- sbuffó.
- Se faccio un giro... magari trovo un ruscello: almeno mi lavo la faccia.- pensò ad alta voce.
Era solito a parlare con sé stesso quando era solo, lo faceva sentire in compagnia.
Si pulí dalla terra e dalle foglie che aveva addosso per poi prendere a camminare con le mani nella tasca della felpa.
Il bosco era incantevole: gli uccellini cinguettavano, le foglie danzavano ogni volta che il vento passava e di tanto in tanto passava qualche scogliattolo.
Stranamente si sentiva piuttosto tranquillo, senza pensieri o preoccupazioni. Come se ciò che aveva fatto la notte prima non fosse mai accaduto.
Osservava con attenzione il posto, anche se lo sforzare gli occhi lo faceva lacrimare.
- Grr... perché me le sono bruciate, vorrei sapere?!- si arrabbiò da solo nel pensare all'idiozia commessa.
Dopo poco, trovò un piccolo fiumiciattolo che si buttava in un lago.
- Jackpot! - esultó, correndo verso il lago. Sulle sponde, levó la felpa per poi lavarla per bene: il sangue, però, si levava a poco a poco.
- Uffaaaa! Lavatiii!!- brontolava mentre la lavava.
Dopo mezz'ora, finalmente era linda e pulita. La poggió su un tronco caduto, al Sole.
Sorrise soddisfatto per poi buttarsi in acqua. Gli serviva proprio un bel bagno d'acqua fredda.
Il corpo di colore bianco aveva qualche livido nero e qualche cicatrice da taglio. Ancora facevano male quelle dannate ferite, vecchie di mesi ormai.
Si mise a galleggiare sull'acqua, pensando a cosa gli sarebbe successo...
- E ora? Cosa farò? Dove andrò?... la polizia mi prenderà? - guardò in alto, ma subito dovette distogliere lo sguardo per la troppa luce.
- ...forse...- si immerse per raggiungere la riva. Vi arrivò e si sedette accanto alla felpa, per asciugarsi.
- Forse... vivrò meglio. Senza quella puttana di madre... e quella merda di padre...
Eh sì, credo che starò meglio.- respiró a pieni polmoni.
- Insomma, me la so cavare da solo! Ho ucciso ragazzini ed adulti, non ho paura di nulla!- si alzò in piedi e si posizionò in modo fiero.
- Hehe, ce la farò! Ne sono certo. - si rimise a sedere.
Una ragazzina di 8 anni lo stava spiando da dietro un albero da un po'. Aveva paura di lui, ma a lei serviva il suo aiuto per tornare a casa.
Il ragazzo si rimise la felpa asciutta e scosse i capelli in modo che si asciugassero più velocemente. Prese il coltello e lo mise in tasca.
- Bhe... meglio andare.- si rialzó e si mise a camminare verso la bimba.
Ella squittí dalla paura. Jeff la sentì immediatamente. Sorrise.
- C'è qualcuno?- avanzò sempre più verso la piccolina.
"N-non mi trovare! Non mi trov-"
La mano del killer si posò sulla sua piccola spalla.
- Boo! Trovata.-

2 Smiles, 2 KillersWhere stories live. Discover now