Superiamo il gruppo e ci inoltriamo nel bosco.

<< Tu puoi spiegarmi cosa sta succedendo? >> domando,  guardando i miei piedi avanzare tra ciuffi di verde erba umida.

<< Mhmm. >>

<< Davvero? >> mi giro a guardare l'angelo incredula, staccandomi da lei e camminandole davanti.

<< Certo, o almeno ti dirò quello che so, ma non il motivo. Ancora tante cose sono all'oscuro per noi. >>

<< Ti prego, raccontami tutto. >> mi fermo subito facendo fare la stessa cosa a Uriel. Mi guarda sorridendo debolmente e sospirando, mi accarezza una guancia.

<< Immagino che tu non ricordi la tua morte. >> scuoto la testa facendo segno di "no", sapendo comunque - tramite le cinque ragazze - che sono stata sacrificata.

<< Noi sì. Tutte le anime che lasciano il corpo terreno vengono segnate su pergamene e pure tu sei su una di quelle. >>

<< E questo è un bene immagino. >>

<< Ma certo. Mi hanno raccontato tutti i fatti successi e Vaan siamo giunti ad una conclusione, soprattutto grazie a varie ricerche. >> l'angelo passeggia nei pressi di un vecchio secolare, muovendo nervosamente le dita tra di loro.

<< E? Cosa mi è successo? >>

La mano di Uriel accarezza la corteccia ruvida dell'albero e dove toccano le sue dita, vengono rilascia lievi linee di luce che si dissolvono subito. Questo silenzio mi innervosisce.

<< La tua anima è stata macchiata. >> risponde in un mormorio, girandosi verso di me e portando la mano al petto.

Ancora non capisco, macchiata da cosa?

<< Cosa significa? >>

<< Che il tuo Destino, dopo la morte, sarebbe stato di riposare all'interno dei cancelli del Paradiso, ma qualcosa prima della morte stessa, lo ha cambiato. >> gli occhi dell'angelo indagano la mia figura e si avvicina cautamente << Qualcosa di cattivo ha macchiato la tua purezza, espandendo questo male in tutta la tua anima e costringendoti a finire qua agli Inferi. >> intorno alla donna noto una sottile luce dorata - proprio come ho visto a Gabriel -, una leggera sabbia che svolazza sulle sue spalle incurvate in avanti per permettere alle sue mani di toccare il mio viso.

Sento i suoi palmi caldi che mi infondono tranquillità e chiudo gli occhi.
È la stessa sensazione che mi regala Caliel.

<< No, continua a guardarmi. >>

Ascolto l'ordine e osservo la donna. Guardo i suoi enormi occhi di zaffiro cambiare colore, tendendo al bianco man mano che i secondi passano.

<< Ci vorrà solo un attimo. >>

Sento qualcosa entrare nel mio corpo, un grosso ago nella mia testa e di fronte a me inizio a rivedere immagino di tutto quello che ho passato fino ad ora in questo mondo arcano.

E' tutto un replay al contrario.

Fino al buio stesso.

Vedo le mie palpebre aprirsi, incontrando il viso di mia madre circondato da tanti piccoli tubicini trasparenti che mi sorride e delle persone con mascherine davanti alla faccia applaudono soddisfatte.

Ancora una volta avanti veloce.

Uriel sta guardando tutta la mia vita.

Il mio primo dente, ne percepisco il dolore alla gengiva.

La spina nel dito e la mia compagna che la toglie, odo le mie grida di dolore.

Il dolce che ho fatto per il compleanno della nonna, completamente alla ciliegia. Che buono l'odore di impasto appena sfornato.

La mia mano al contatto con il morbido pelo di un gatto, che passava sempre davanti casa mia.

Le risate.

I pianti.

I baci, gli abbracci, il calore.

La vita.

Adesso sto camminando verso casa, riconosco ancora la strada; il sole è calato, ma c'è ancora luce e il verso dei grilli in sottofondo mi fa intuire che è estate, fa caldo e un ragazzo in lontananza è appoggiato ad un muro.

Fischietta e lancia una mela in aria per poi riafferrarla al volo, porta un cappuccio ed è completamente vestito di nero.

Lo supero, ignorandolo e cammino per la mia via.
Dei passi mi seguono, ma non ci bado molto. Una macchina passa vicino al marciapiede, un uccellino vola via da un ramo e un cane, dall'altra parte del vicolo, abbaia.

Giro l'angolo ed accelero, stessa cosa che fa la persona dietro di me.

Mi sta seguendo.

Roteo il corpo per vedere chi mi pedina, ma l'ultima cosa che vedo sono degli occhi grigi.

Il prossimo flashback prosegue a scatti: delle persone parlano in sottofondo e riconosco il colore del fuoco, che mi circonda. Sono sdraiata sopra qualcosa di duro e freddo, la testa mi duole e il corpo è legato con delle corde.

<< Riportaci a casa! >> sento << Aiutaci a tornare! >> ancora voci.

Riesco a spalancare totalmente gli occhi e sopra la mia testa vedo il ragazzo incappucciato che mi tiene il viso.

<< Accetta questo dono! Ti imploriamo! >> Gridano.

Sbatto le palpebre e metto a fuoco.

Beliel.

Una fitta colpisce in pieno il mio ventre e dopo... tutto diventa buio.

E come se fossi stata sputata dall'oscurità, ritorno in me, nel bosco, riprendendo fiato assieme a Uriel.

Siamo entrambe col fiatone e ci guardiamo negli occhi incredule a ciò che abbiamo visto.

<< Che significa? >> domando con affanno, tenendomi il ventre con le unghie.

<< Che puoi ancora essere salvata. >> .


Scappata dall'Inferno [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now