<< Di scappare. Pensi che non ci abbia già provato? A quest'ora non sarei qui sennò. Conosco quell'espressione, tutte l'hanno avuta e tutte al ritorno non l'hanno fatta. >> rimango in silenzio e abbasso lo sguardo, sentendomi colpita moralmente.

Cavolo. Devo trovare una soluzione per comunicare con Reiyel, lui aveva detto che sarebbe tornato​ prendermi, ma se non sa nemmeno dove sono, come può farlo?

Devo trovare una soluzione. Da sola. Le altre per la mia incolumità mi ostacolerebbero.

Faccio cenno col viso di aver capito ed indietreggio verso la porta. Appena la mia schiena viene a contatto con essa, porto la mano, che stringe ancora la spazzola, verso la maniglia e la apro.

<< Ti ringrazio per avermi riportata in stanza Alef. E ascolterò il tuo consiglio. >> faccio un breve sorriso e rientro velocemente, senza neanche guardarla.

Mi dirigo verso la scrivania e apro il primo cassetto che trovo, trovandolo vuoto. Al suo interno ripongo la spazzola, per poi voltarmi ed andarmi a sdraiare sul letto.

Questa giornata non finisce più.

Chiudo gli occhi e rilascio con la bocca un lungo e tremante sospiro.

Rilasso ogni parte del mio corpo e roteo il busto verso la porta-finestra. La luna illumina il mio viso e i miei capelli, facendoli splendere.

Apro la mia mano ed il filo dorato ancora giace sul mio palmo.

Esso come i i miei capelli risplende, ma debolmente.

Chissà. Magari è un capello. Chiunque abbia avuto una chioma di questo genere dev'essere stata una persona molto speciale.

Passo minuti ad osservarlo e i miei occhi si abbandonano ad un sogno. Non mi addormento, perché essendo morta non ne ho opportunità, ma vivo un vero e proprio sogno, come una premonizione.

Mi ritrovo in un grande e vasto campo rosso. Sembra un mare di sangue e tutto intorno a me è sfocato.

Percepisco il vento ed i suoni che esso produce, anche gli odori.

Davanti a me una luce si avvicina volteggiando, per poi posarsi sul suolo scarlatto e prendere forma. La mia vista inizia a non essere più così appannata.
Ritrovo il candido viso di Caliel che mi osserva.

Spalanco la bocca e mi avvicino più del dovuto.

Emette un forte calore, riesco a percepirlo a pochi metri da lei.

<< Caliel. >>

<< Vaan, stai andando benissimo. Sei forte e devi continuare così. >> la sua dolce voce arriva alle mie orecchie e rilassa la mia mente, facendomi provare serenità dopo tanto tempo.

<< Come faccio ad uscire da qui? Reiyel mi starà cercando e non- >>

<< Sshh. Va tutto bene. >> mi sorride e posa la sua mano sulla mia guancia, che al contatto mi fa chiudere gli occhi e quasi mi sembra di volare.

Tutto si riabbuia.

<< Va tutto bene. >> Sento ancora mormorare in lontananza.

Riapro gli occhi e sono ancora sul letto. Guardo tutta la stanza, trovandola illuminata dal sole mattutino. Tiepido e splendente.

Mi alzo con facilità, come se mi fossi solamente sdraiata pochi secondi.

Quando andavo a scuola la mattina, tutto era molto più complicato.

Poggio i piedi a terra e mi sollevo per andare ad accomodarmi alla scrivania. Apro il cassetto dove ho riposto la spazzola.

La porto sulla mia testa ed inizio a farla scivolare lungo i capelli. E' delicata, sembra che una mano mi stia accarezzando. Ad ogni spazzolata alcune mie ciocche volteggiano nell'aria, ricadendo sul mio braccio.

Scappata dall'Inferno [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now