Brenda imprecò a mezza voce, stringendo la presa sul braccio di Thomas. Le sue lunghe unghie smaltate di nero rilucevano contro la stoffa scura su cui erano premute. « Un ascensore no? Dannazione ».
Teresa, che saliva qualche gradino più in su, le indirizzò un'occhiata assente al di là della spalla e continuò a salire, mentre Thomas soffocava le risate a ogni insulto della sua sorellastra.
Lei lo fulminò con uno sguardo glaciale. « Smettila di ridere o ti butto giù dalle scale ».
« Scusa », le disse lui, ridacchiando. « È il nervosismo a farmi ridere ».
« Nervosismo? »
Thomas si morse un labbro e lanciò un'occhiata a Teresa, ma la ragazza li aveva distanziati e non sembrava aver sentito ciò che lui aveva appena detto. Thomas si strinse nelle spalle.
Arrivarono di fronte all'appartamento di Ben, al penultimo piano. Teresa bussò e tutti e tre attesero sul pianerottolo. Thomas si torceva le mani e teneva gli occhi fissi sul campanello. Passarono alcuni secondi e nessuno venne ad aprir loro la porta.
« Bussa di nuovo », suggerì Brenda.
Teresa fece come le era stato detto e tenne il dito premuto contro l'interruttore per un intero minuto. Alla fine qualcuno aprì: era un ragazzo alto ed esile come un giunco, con i capelli scuri e gli occhi verdi. Non si prese neanche la briga di chiedere loro chi fossero e sparì di nuovo tra la folla.
L'appartamento era spazioso e occupato da molte persone. Alcune di esse sedevano sulle poltrone addossate alla parete; altre se ne stavano in piedi accanto al tavolo delle vivande, assaggiando un pezzo di questo e una manciata di quello; un gruppo di ragazze che Thomas non conosceva stava cantando a squarciagola una canzone commerciale, seguendone le parole sullo schermo di un computer.
« Dove sono i Radurai? », chiese Teresa, scandagliando con lo sguardo la gente che le si muoveva di fronte.
« Non lo so », le rispose Thomas, facendo altrettanto. « Non conosco nessuno ». Mentre pronunciava queste parole, i suoi occhi incontrarono un volto familiare. Thomas agitò un braccio nella sua direzione, urlando: « Alby! »
Il ragazzo gli indirizzò un'occhiata confusa, le sopracciglia aggrottate nello sforzo di mettere a fuoco il suo volto. Quando ci riuscì i suoi lineamenti si rilassarono e le sue labbra si distesero in un mezzo sorriso. Fece cenno alla ragazza con cui stava parlando di attenderlo e superò un paio di persone, fermandosi di fronte a Thomas. Gli diede un pugno leggero sul braccio.
« Scusa, amico, non ti avevo riconosciuto », gli disse. « È da secoli che non ti fai vedere al bar, che caspio ti è successo? »
« Non ho avuto molto tempo libero », mentì l'altro. Ricordandosi della loro presenza accanto a sé, indicò con i pollici Brenda e Teresa e le presentò all'amico, che sfoggiò un sorriso carismatico e strinse loro le mani con decisione.
« Stiamo cercando i Radurai », disse Teresa, lo sguardo che continuava a saettare da un lato all'altro della stanza.
« Forse nell'altra stanza ». Alby si strinse nelle spalle. « Sono quasi tutte vuote. Ben sta per lasciare questo posto di sploff e ha già impacchettato le sue cose. Tipico di Ben, se volete saperlo ».
« Allora andiamo a cercarli », disse Thomas. « Grazie, Alby ».
L'amico dischiuse la bocca per rispondergli, ma in un attimo le sue labbra si curvarono in un sorriso. Indicò con l'indice l'ingresso del corridoio: « Lì c'è Minho », disse. « Lui saprà di certo dove sono finiti gli altri. Ah, auguri a tutti ». Detto questo, Alby salutò i tre e tornò a disperdersi nella folla, alla ricerca della ragazza a cui aveva chiesto di aspettare poco prima.
Minho aveva visto Thomas e Teresa dal punto in cui si trovava e li aveva salutati con un ampio cenno del braccio. Thomas vide Teresa irrigidire la mascella e percepì, dall'altro lato, l'eccitazione che si irradiava dal corpo di Brenda, ridotto ormai a un fascio di nervi vestito di nero.
Minho li raggiunse.
« Eeehi, pive! », salutò Thomas, facendo scontrare i loro pugni. Strinse Teresa in un mezzo abbraccio, che lei ricambiò appena, poi il suo sguardo si posò su Brenda. Nei suoi occhi scuri passò un lampo di curiosità e le sue labbra ebbero un guizzo repentino. « Lei chi è? »
« Lei è la mia quasi-sorellastra », spiegò Thomas. « Brenda ».
Minho sbarrò gli occhi per un istante. Lasciò che il suo sguardo percorresse i lineamenti del volto della ragazza che, accanto a Thomas, sembrava paralizzata; era una statua di sale sui tacchi alti.
« Bel nome », disse Minho a mezza voce, tanto che tutti e tre dovettero concentrarsi sul suono delle sue parole per distinguerle al di sopra del rumore che si diffondeva nell'appartamento. Le due inconsapevoli anime gemelle restarono immobili a guardarsi, incapaci di dire altro. Teresa alzò gli occhi al cielo. Afferrò Thomas per il polso e lo trascinò via, cinguettando: « Guarda, Tom, lì c'è Gally. Credo proprio che dovresti parlargli ».
Minho osservò la scena, interdetto, e Thomas, allontanandosi, gettò una rapida occhiata a Brenda.
Se la sarebbe cavata benissimo anche senza di lui.

Il tuo nome sul mio polso - NewtmasWhere stories live. Discover now