D. Delillo Parte 15

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da "Punto omega" di Don Delillo

<<Anonimato

                                                                                                    3 settembre

C'era un uomo appoggiato alla parete nord, appena visibile. Le persone entravano a coppie o in tre, stavano lì al buio, guardavano lo schermo e se ne andavano. A volte quasi non varcavano la soglia, alla spicciolata arrivavano gruppi più numerosi, turisti imbambolati, guardavano, spostavano il peso da una gamba all'altra e poi se ne andavano.

Non c'erano posti per sedersi nella galleria. Lo schermo stava su senza supporti, tre metri per quattro, non rialzato da terra, sistemato al centro della stanza. Era semitrasparente e alcune persone, non molte, indugiavano nella sala e lentamente ci giravano attorno per vederne il retro. Rimanevano qualche altro istante e poi se ne andavano.

La galleria era fredda e illuminata solo dal debole riverbero grigio dello schermo. All'altezza della parete nord il buio era quasi completo e l'uomo che stava lì da solo si portò una mano verso la faccia, copiando lentissimamente il gesto di una figura sullo schermo. Quando la porta scorrevole della galleria si apriva per far entra le gente, filtrava uno sprazzo di luce dalla zona retrostante dove, a una certa distanza, altre persone sfogliavano libri d'arte e cartoline.

Il film  scorreva senza dialoghi né musica, nessuna colonna sonora. Il custode del museo stava subito al di qua della soglia, e la gente che usciva a volte lo scrutava, cercando di coglierne lo sguardo, un possibile cenno di mutua intesa che desse conferma al loro sconcerto. C'erano altre gallerie, piani interi, non aveva senso perdere tempo in una sala appartata dove quello che succedeva, qualsiasi cosa fosse, ci metteva un'eternità a succedere.>>

Incipit Where stories live. Discover now