5. I'm in love with him

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Sulla schermata compare 'Cameron Dallas'. Il mio cuore inizia a battere fortissimo e le mie guance si infiammano. Abbasso lo sguardo sul piatto vuoto.
Sento Matt parlare con lui di una festa.
"Scusa era un mio amico, si chiama Cameron Dallas" mi dice mentre appoggia il cellulare sul tavolo.
Ogni volta che sento il suo nome, il mio cuore inizia a battere fortissimo, le guance mi si infiammano, le farfalle iniziano a pervadermi lo stomaco e inizio a sorridere come un'ebete. Vi starete chiedendo se mi sono innamorata di Cameron. Si mi sono innamorata di lui. Il suo sorriso e i suoi occhi sono impressi nella mia mente con inchiostro indelebile. Sento ancora il suo tocco sulla mia pelle e i brividi iniziano a salire lungo la mia schiena. Poi la sua risata e la sua voce sono qualcosa di meraviglioso. Insomma lui è l'uomo della mia vita.
"Perché sei tutta rossa? È per il cameriere che è appena passato?" mi chiede Matt.
"No no" gli dico guardando ancora il piatto.
"E allora che cos'hai?" mi domanda non capendo il perché del mio rossore.
"È...è che ieri ho...ho conosciuto C...Cameron" gli dico balbettando.
"Cameron Dallas?"
"Si"
"Ah, ora ho capito! Ti sei innamorata di lui?" mi chiede.
"Si!" dico timidamente e arrossisco ancora di più.
"Se vuoi ti porto da lui così vi conoscete meglio!"
"No no no!" lo interrompo.
Matt rimane zitto e immobile.
"Magari è ancora arrabbiato con me per il caffè!" continuo.
"Perché per il caffè?" mi chiede con uno sguardo di uno che non ne sta capendo nulla.
"Oggi mentre stavo uscendo dalla biblioteca sono inciampata in uno scalino e gli ho rovesciato il mio caffè sulla sua maglia" gli spiego.
Matt scoppia in una risata che non finisce più, mentre si dimena di qua e di là.
"Ehi! Non è divertente!" gli dico leggermente incazzata lanciandogli un calcio sulla gamba sotto il tavolo.
"Sì che è divertente!" mi dice continuando a ridere.
"Io non volevo sporcarlo, ma sono inciampata. Mi dispiace tantissimo. Ho provato a pulirgli la maglia ma niente, facevo peggio." dico.
"Stai tranquilla, non sei stata l'unica. Già altre ragazze gli hanno rovesciato addosso del caffè. Si è abituato ormai. E anch'io mi ci sono abituato ad avere macchie di caffè sulle magliette." mi dice sorridendo per tranquillizzarmi.
Gli sorrido anch'io.
Ci alziamo e andiamo a pagare il conto, poi ci dirigiamo all'uscita e saliamo in macchina.
"Aspetta ma casa mia è giù per di là!" gli dico urlandogli e indicando con l'indice la strada dove doveva girare.
"Ora ti porto in un posto, o meglio da qualcuno" mi dice.
Sorrido e inizio a giocare con i miei capelli per non far vedere che sono diventata tutta rossa.

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