12-silence

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Entrai in casa sospirando, presi il telefono e buttai la borsetta in un angolo, la testa mi pulsava e avevo addosso ancora la sensazione di fastidio di quando ben ha finto di non vedermi, spalancai le finestre e mi sedetti sul davanzale, feci per chiamare Valentina ma notai che mi aveva inviato un messaggio che non avevo visto nel quale mi diceva che era stanca e che si andava a dormire, sospirai poggiando la testa sul muro dietro di me, chiusi gli occhi e mi rilassai per qualche istante, girandomi di scatto appena sentì dei rumori provenienti dal giardino, poco dopo comparve la figura di Benjamin,
-hey- disse sorridente e avvicinandosi
-hey- risposi portando le ginocchia al petto e soffocando le mie parole tra di esse
-senti mi dispiace per oggi ma ave
-lascia stare, non importa
-non sembra
-sono solo stanca
-ho sentito che ti sei lasciata, vuoi parlarne?
-no grazie, sono apposto così
Risposi secca scendendo dal davanzale e atterrando sul terrazzo che ridava sul giardino e poggiandomi al muro guardando verso il cielo dove brillavano meno stelle del solito
-a modena non si vedono le stelle, le luci cittadine non lo permettono
Annui disinteressata, non avevo voglia di sentirlo o dargli retta non ora, volevo solo godermi il silenzio e la tranquillità che mi dava l'assenza dei miei genitori e di mia sorella, con i quali litigavo non poco, godermi questo cielo sereno, questa luna così luminosa da render visibili cose anche abbastanza distanti, sentivo il suo sguardo sulla mia figura, ma poco mi importava, portai lo sguardo verso il basso quando avvertì qualcosa strusciarsi sulle mie gambe, sorrisi vedendo che si trattava del mio gatto di ritorno dalle sue scorribande notturne, Ben si avvicinò e posò una mano sulla mia spalla, sentivo il suo respiro sulla mia pelle, i suoi occhi scrutarmi in cerca di qualche dettaglio che spiegasse come mi sentissi, mi aspettavo parlasse invece si limitò ad attirarmi a lui e stringermi tra le sue braccia facendo scorrere le sue mani lungo i miei capelli in segno di consolazione, allacciai le braccia intorno al suo petto senza stringerlo troppo, non ne avevo le forze, e poggiai la testa sui suoi pettorali rilassandomi e respirando lentamente lasciandomi cullare dal suo battito cardiaco
-grazie
Dissi staccandomi dopo non so quando a voce flebile stropicciandomi gli occhi per la stanchezza
-di niente se hai bisogno di parlare io e fede ci siamo, sfogarsi fa bene, non tenerti tutto dentro, è peggio
Sorrisi annuendo, aprì la bocca per parlare ma la voce di una ragazza risuonò per i prati a noi circostanti, stava chiamando ben, ci girammo entrambi verso casa loro, una figura femminile barcollava nel giardino
-meglio che vai prima che inciampi e si rompa qualcosa-
Ridacchiai
-sicura?
-vai, non ho mica due anni che mi serve la baby sitter
- ve bene, a domani allora- concluse dandomi un bacio sulla guancia prima di dileguarsi nella penombra del giardino senza recinzioni che separava le nostre case

Old friends || Benji Mascolo || Where stories live. Discover now