Cerco di tenere il suo passo per non perderlo di vista, o almeno ci provo visto che la poca luce fiocca mi permette di farlo.

<< Posso sapere dove mi devi portare? >> ma sembra non considerarmi minimamente.

<< Questo posto è terribile. >> commento, per dare via ad un minimo di dialogo visto che questo posto più è silenzioso e più mette i brividi, sopratutto per alcuni suoni provenienti da chissà quale parte del castello.

<< Che ti aspettavi? La reggia dei colombini? >> risponde con una spaventosa ironia.

Continuo a seguirlo e i miei occhi non fanno altro che fissare le sue spalle, che ad ogni oscillazione delle braccia si gonfiano andando a formare piccoli solchi su esse. Per un momento immagino la figura di Reiyel davanti a me e ciò mi rasserena.

<< Siamo quasi arrivati. >> mi comunica, interrompendo il grazioso ricordo per fermarsi di fronte ad un portone rosso.

Mi fermo pure io ad osservarlo a bocca aperta << Devo entrare lì dentro? >> chiedo per sicurezza, non avendo la minima intenzione di farlo.

<< Assurda. >> commenta Beliel prima di aprire la grande porta spingendo la mano al centro di essa e non staccando gli occhi da me

Avanzo incerta, guardandomi intorno alla ricerca di una fonte di luce e come se qualcuno mi avesse letto nella mente, torce incandescenti alla mia destra come alla mia sinistra si accendono magicamente, illuminando una profonda strada che raggiunge un grande trono dall'aria possente.

Alla guardia di quest'ultimo vi si trovano due uomini immobili come statue e cammino fino ai pochi gradini che si trovano prima della seduta ancora vuota.

Sembra proprio di essere nell'era medievale, tutte le pareti sono di puro mattone e creano un'atmosfera così fredda da gelare le vene.

Beliel mi affianca, non staccando lo sguardo dal trono fino a che non lo vedo scendere verso il basso e poggiare il braccio su una gamba << Perché ti inchini? >> sussurro in modo che possa sentirmi ma non mi degna nemmeno di uno sguardo.

Un leggero vento abbassa la luminosità di tutte le torce presenti nella stanza e l'aria diventa sempre più fredda.

Una gemito rimbomba improvvisamente intorno a noi e mi volto verso la porta da dove siamo entrati, sentendolo provenire da lì.

<< Ci si inchina quando il Sovrano entra, ragazza. >> la voce di un uomo arieggia nell'aria, espandendosi ovunque, cominciando a mettermi paura.

<< Beliel hai sentito? >> domando ancora con voce bassa ma il demone non si smuove dalla sua postura, abbasso gli occhi per guardarlo e lo richiamo mormorando il suo nome << Beliel! >>

<< Ragazza. >> ed ecco che la voce si raduna in un unico punto: al trono.

Un uomo vestito elegantemente con una lunga veste è appoggiato alla seduta mentre rigira tra le mani qualcosa ma non riesco a vedere bene nè l'oggetto nè il volto, la poca luce non me lo permette.

<< Spero che ti abbiano dato un caldo benvenuto. >> continua a parlare l'uomo che ora tiene la testa piegata.

<< In un certo senso. >> alludo alle cascate di lava.

L'uomo ride ed improvvisamente le fiamme si rialzano, accecandomi dal troppo calore.

Sbatto le palpebre e cerco con gli occhi subito il signore che fino ad un attimo prima era posto di fianco al trono ma che ora è scomparso.

<< Bene. >> faccio un balzo spintonando quasi Beliel accanto a me e sussulto vedendo l'uomo adesso alla mia sinistra << Odio le cattive maniere. >> .

Il viso di costui è pallido e le labbra da quanto sono sottili quasi svanisco.

Beliel si ricompone subito, quasi temendo di aver causato un guaio e china di più la testa.

L'uomo avanza verso il trono ma si blocca davanti a noi picchiettando le dita tra loro ed osservandoci di sottecchi punta i suoi occhi sul ragazzo.

<< Beliel. >> dice con voce autorevole ed espressione altezzosa.

Beliel alza lentamente il capo tenendo però lo sguardo basso, in segno di sottomissione << Mio Signore. >> annuisce visibilmente terrorizzato.

L'uomo soddisfatto dal rispetto del ragazzo riprende a camminare in direzione del trono e appena è praticamente davanti ad esso, si volta per guardarmi facendo oscillare la lunga veste.

Corrugando le folte sopracciglia, le labbra si aprono in un sorriso.

<< Da oggi questa è casa tua, Sheol. >> annuncia allargando le braccia, passandole poi sui braccioli del trono.

Le fiamme di ogni focolare si alzano sempre di più seguendo la sua volontà.

Torno a guardare Beliel e noto che pure lui sorride compiaciuto.

Ma chi è quest'uomo?

Scappata dall'Inferno [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now