Capitolo 2.

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Arrivati davanti alla porta di casa sua mi aprì la porta gentilmente.
-"Benvenuta nella mia dimora, signorina Ambra."
~"Mille grazie, buonuomo."
Entrai ammirando una casa ordinata, con un buon profumo. Sorprendente per essere un uomo.
-"Sorpresa eh?" mi disse lui entrando dopo di me.
~"Molto. Allora voi uomini non siete tutti uguali..."
-"Grazie del complimento. Ah, e fuori sta piovendo, e anche forte. Farai meglio a metterti vestiti più pesanti."
~"Ma ho lasciato tutto a casa del mio ex."
-"Vero...allora non fa niente, ti darò qualche mia maglietta."
~"Sicuro? Non vorrei disturbare..."
-"È la terza volta che lo ripeti. Se lo dici un altra volta ti farò dormire sul divano." disse scherzoso.

Maledizione, no. Speriamo solo che non ci sia nessun temporale. Io odio i lampi.

-"Ehi, ti vedo preoccupata. Ma..ehm no! Stai tranquilla, stavo solo scherzando. Non dormirai veramente sul divano."disse avvicinandosi a me e spostandomi una ciocca di capelli dagli occhi.
Rimasi in silenzio a fissarlo negli occhi mentre lo facevo fare. Poi abbassai lo sguardo torturandomi le mani.
-"Cosa c'è?" disse sussurrandomi all'orecchio.
~"Grazie." sussurrai con la testa ancora china.
-"E di cosa?" rialzò la testa guardandomi.
~"Di avermi portata a casa tua, accogliendomi caldamente. Di avermi reso questo inferno un paradiso. Di avermi fatto ridere. Di tutto." dissi sussurrando quasi triste.
Lui rimase in silenzio, e dopo un po' sorrise e mi abbracciò stringendomi sul suo petto.
Rimasi stupita dal suo gesto ma ricambiai comunque.

Arrivato il momento di dormire io mi stesi sul "mio" letto caldo, con il "mio" pigiama, cioè una maglia di Davide che mi faceva da vestitino.
Gli diedi la buonanotte chiudendo la porta della mia camera, accesi la lucina da notte e mi stesi sul letto cercando di dormire.
Cinque minuti dopo riaprì gli occhi, tutto buio. Il vento faceva muovere violentemente gli alberi. Avevo paura, tanta paura.
La corrente era saltata, la lucina non funzionava più. Perciò, tremante, scesi dal letto, uscì dalla camera e a tentoni arrivai davanti alla porta della stanza di Davide. Bussai ed entrai silenziosamente senza aspettare una risposta.
Stava dormendo, era così carino abbracciato al suo cuscino che quasi mi dispiaceva svegliarlo.
Ma i miei pensieri furono interrotti da un lampo che fece un rumore assurdo, spaventandomi a morte e facendomi venire una crisi.
Caddi in ginocchio a terra tappandomi le orecchie con le lacrime agli occhi supplicando che quel incubo finisse.
Sentii una persona abbracciarmi da dietro, era Davide che cercava di tranquillizzarmi.
Mi prese in braccio a mo' di sposa e mi fece sdraiare sul suo letto sdraiandosi vicino a me. Mi strinse forte fra le sue braccia finché non mi addormentai.

La Mia Storia...Where stories live. Discover now