Al termine delle lezioni la professoressa fece fatica a mantenere l'attenzione degli studenti per dare l'ultimo compito. Atalanta Rook prendeva il nome da una coraggiosa cacciatrice della Grecia antica, colei che è riuscita a sconfiggere un leone a mani nude. Però la mia professoressa non riuscirebbe a far del male nemmeno ad una mosca e questa debolezza di carattere l'ha portata a non riuscire a gestire una classe. Poveretta. «Ragazzi! Per favore! Attenzione per un secondo!» «Uno! Ecco ora possiamo tornare a fare casino!» replicò Jack dal fondo della classe. Come al solito faceva l'idiota. La professoressa Rook sospirò e annunciò «In base ai vostri voti assolutamente insufficienti, ho deciso di assegnarvi un progetto in modo da aiutarvi ad alzarli. Vi ho divisi in coppie.» passò tra i banchi e consegnò dei fogli «Avete due settimane per consegnarmi il compito, spero che rispettiate la scadenza» Sul foglio c'erano le istruzioni per le ricerche da fare e il nome compagno. Davanti a me si posò una scheda sulle piante. Mi chiedeva di creare un habitat in cui potessero crescere Jasminum Fruticans o noto come Gelsomino Giallo, in più dovevo fare una ricerca riguardo la piante. E il mio compagno sarebbe stata Hebe Daniels. Dalla faccia contrariata della ragazza che notai mentre mi avvicinavo a lei, dedussi che non ne era particolarmente felice «Prima lo facciamo prima ci togliamo questo impiccio. Fatti trovare davanti al cancello della scuola domani al termine delle lezioni» disse lei mettendo a posto la roba nella borsa a tracolla. «Oh, sono occupata...» dissi imbarazzata ricordando che mia madre mi aveva obbligato a portare fuori Arn ed Ace per farli fare pace, dato che non si parlavano da quella famosa e disastrosa cena. «Però posso passare questo pomeriggio. Ricordo dove abiti.» cercai di essere cordiale «Chi ti dice che io non abbia altri impegni?» chiese lei con un sopracciglio inarcato. Aprii bocca per parlare ma lei mi zittì «Va bene.» disse semplicemente prima di uscire dall'aula ormai svuotata. «Ti è capitata Hebe Daniels? Non vorrei essere nei tuoi panni» disse Jack mettendomi un braccio sulle spalle «Perché? Tu con chi sei?» chiesi io «Con la tua amichetta Bethany... Mi sa che ci divertiremo» disse allusivo ridacchiando. Alzai gli occhi al cielo e me lo scrollai di dosso.

«Ace, ti serve la macchina?» gli chiesi entrando in camera sua senza rispettare la sua privacy. «No, oggi dovrei studiare» rispose continuando a pigiare sulla console e tenendo gli occhi fissi sullo schermo. Si contorse tutto, nonostante non ci fosse bisogno, per poter spostare il suo avatar. «Prendi pure» disse dopo qualche verso del tipico ragazzo ossessionato dai videogiochi. «Ad Arn serve?» chiesi «Chiedilo a lui» disse secco facendomi sospirare. Raggiunsi la camera dell'altro mio fratello che, proprio come mi aspettavo, era seduto diligentemente alla scrivania a fare i compiti «Arn ti serve la macchina?» chiesi «No, se vuoi prendila» replicò, anche lui senza guardarmi «Okay...» mormorai leggermente infastidita dal disinteresse dei miei fratelli. «Mamma io esco!» esclamai mentre uscivo di casa e salivo sull'auto dei gemelli.
Mi diressi a casa di Hebe impostando il navigatore dell'auto. Adoravo guidare, ma essendo la più giovane, non avevo molte possibilità di farlo. Mio padre monopolizzava l'auto di famiglia per andare a lavorare ed era raro che sia Arn che Ace non ne avessero bisogno.
Parcheggiai meglio che potevo davanti alla casa della ragazza. Avevo l'ossessione dei parcheggi, dovevo essere perfetta, dritta. Scesi dall'auto e raggiunsi il campanello e suonai. Pochi secondi dopo, aprì la porta una ragazza con addosso un largo maglione azzurro cielo. «Oh, io, cercavo...» balbettai alla sconosciuta. Doveva essere una delle amiche di Hebe. Pensavo fossimo state da sole... «Che ti sei fumata?» fece la ragazza con un sopracciglio inarcato «Hebe?» chiesi imbarazzata riconoscendo la voce «Oddio non ti avevo riconosciuta!» esclamai scioccata «Fuma di meno.» replicò lei invitandomi ad entrare. La guardai meglio e vederla con i capelli raccolti, con addosso qualcosa di chiaro e il volto privo di trucco era sconvolgente. Non sembrava lei. Senza trucco mostrava un'aria più giovane e sarebbe stata anche dolce se non avesse sempre le sopracciglia inarcate dal disappunto e quella smorfia di disgusto sulle labbra carnose. Mi stupii nell'accorgermi che Hebe era veramente una bella ragazza. «Che hai da guardare?!» chiese tagliente «No, niente» mi affrettai a dire. «Cominciamo?» chiesi tirando fuori gli appunti e l'IPad. «Andiamo in camera mia» disse semplicemente la ragazza dirigendosi nella stanza in cui mi aveva ospitato la prima volta. La ragazza mise in ordine la scrivania per far spazio anche a me. Raggiunse uno di quei sgabelli con coperchio, in cui potevi metterci le cose e lo avvicinò al tavolo. Si sedette sopra e mi invitò ad utilizzare la sedia, sicuramente più comoda. Sorrisi e un flash di quando andavo a casa di Daia mi sfiorò la mente. Daia non aveva l'abitudine di pensare a come si sentissero gli altri, quindi appena entravamo in casa diceva la tipica frase "fate come se foste a casa vostra" fregandomene delle normali etiche degli ospiti. Ma ormai ero così abituata al suo atteggiamento che non ci facevo più caso... Fino ad ora, davanti alla gentilezza camuffata di Hebe Daniels. «Allora, da dove cominciamo?» chiese lei «Magari dal cercare informazioni utili su internet» affermai. In silenzio facemmo le ricerche. Parlammo soltanto lo stretto necessario per poter confrontarci «Una di noi dovrà prendere i semi» disse «Possiamo andarci insieme ora» replicai sfoggiando un sorriso. Lei alzò un sopracciglio ma prima che potesse dire qualcosa bussarono alla porta, che si aprì senza che nessuno avesse detto "avanti". «Siamo a corto di patatine» annunciò Lance «Non può esistere una casa senza patatine, e non c'è nemmeno il pane! A che serve l'affettato senza il pane?» disse «Oh, ciao Azura» mi salutò accorgendosi di me «Cazzo vuoi Lance?» fece Hebe senza tante cerimonie, continuando a muovere il mouse e senza staccare gli occhi dallo schermo «Sai, dovresti fare un salto al market qui vicino» disse come se fosse ovvio «Perché io scusa? Sei tu che hai fame e ti stai lamentando» replicò la ragazza inacidita «Vuoi il motivo buono o quello cattivo?» chiese lui col sorriso, che fece girare Hebe verso di lui e ucciderlo con lo sguardo, se solo gli sguardi potessero uccidere «Te le dirò entrambe. Quello buono è che hai un ospite, e gli ospiti vanno curati, non puoi servirle affettato senza pane» disse «L'altro motivo è che sei una donna, ehm no, mi correggo, sei una femmina e le femmine fanno la spesa» qualcosa di nero e piccolo mi sfrecciò davanti mentre Lance afferrava al volo il mouse che gli stava arrivando in faccia. Aveva gli occhi sbarrati «Che riflessi, ragazzi!» si autocomplimentò facendo una faccia buffa che mi fece scappare una risata «Vacci da solo scansafatiche, e comprati un pacchetto di noccioline con cui strozzarti!» esclamò Hebe sempre simpatica e dolce «Mmm forse lo farò, almeno proteggo i miei poveri timpani da voci indiscrete» scosse la testa teatralmente, indietreggiando. Mentre stava chiudendo la porta Hebe lo richiamò «Lance?» fece la ragazza stranamente gentile «Copriti che fuori c'è molto vento, soprattutto mettiti il cappello» disse apprensiva «Non vorrai rischiare di farti portare via con le enormi vele che hai ai lati della testa, vero?» chiese innocentemente diabolica «Ma che bella stronza abbiamo in casa» disse il ragazzo con un finto sorriso prima di andarsene richiudendo la porta. Ma prima che aprissi bocca, quella si riaprì immediatamente «La tua è tutta invidia, perché io potrò volare come Dumbo e tu no» poi se ne andò definitivamente.
«Che ragazzo strano» feci con un sorriso sulle labbra «Che ragazzo rompiscatole semmai» replicò lei alzandosi a recuperare il telefono che aveva vibrato per un messaggio in arrivo. Sospirò appena letto. «È il tuo ragazzo?» mi lasciai sfuggire impicciona com'ero. «Ragazzo?» mi chiese lei «Antony Goodwin» risposi ovvia. «Non è il mio ragazzo.» rispose lei alzando gli occhi al cielo «Ah no? Ma... È stato solo passeggero?» chiesi stupita. Hebe non mi sembrava quel genere di persona che facesse sesso tanto perché ne aveva voglia. Pensavo fosse... Più casta e seria. Lei fece un alzata di spalle «Ci ritroviamo qualche volta» replicò lei lasciandosi cadere sul letto. «Sesso occasionale? È il tuo scopamico in pratica» dissi «La fai sembrare una cosa disgustosa» mi disse lei «Oh, no! Non ho nulla contro questo! Puoi fare quello che ti pare! Non sono affarmi miei» mi affrettai a dire. «Meno male che lo sai» mi disse freddamente. All'improvviso mi scappò da ridere ottenendo uno sguardo confuso da parte sua «Devi sapere che questo ragazzo piace a Daia» dissi divertita «E quindi? Piace a molte ragazze» replicò con noncuranza «Non hai paura che lei te lo rubi?» chiesi «Se a lui lei piace veramente e la vuole come sua ragazza non ci posso fare niente. Significa che ha gusti orribili. Rispetterei le sue scelte. Stessa cosa per lui. Se mai mi innamorassi finiremmo di frequentarci in quel modo immediatamente» spiegò. «Ma come? Non hai mai pensato di metterti con lui?» chiesi io «No. Lo vedo solo come un amico.» rispose. «E comunque a te che ti frega? Andiamo a comprare quegli stupidi semi.» disse alzandosi per infilarsi una giacca di pelle scura. «C'è un fioraio a due isolati da qui.» disse. La seguii.

«Sai dovresti indossare più spesso roba colorata e chiara... Ti stanno bene» feci seguendola nel reparto dei semi «Sai dovresti stare zitta più spesso... È meglio per tutti» replicò lei «Trovati» disse «Piantare un fiore... Che sarà mai?» borbottò raggiungendo la cassa. Comprammo anche un vaso e della terra oltre che una piccola serra artificiale dato che il tempo di Londra non è sempre dei migliori... Anzi non è mai dei migliori. Eravamo giunte davanti casa ormai e notai un'auto parcheggiata dietro la mia. Magari erano tornati i loro genitori «E quella di chi è?» si chiese fra sé e sé Hebe. Non era dei suoi genitori. Hebe entrò in casa e ci ritrovammo davanti una scena alquanto imbarazzante. In sala, sul tavolo di legno era sdraiata una ragazza dai capelli color cioccolato e gli occhi nocciola. Piegato sopra di lei c'era niente meno che Lance, senza maglia e con le gambe di lei che gli cingevano la vita. «Là sopra ci mangio» disse semplicemente Hebe. I due si staccarono di colpo e si misero a posto i capelli scompigliati e i vestiti meglio che potevano, imbarazzati al limite. Lance recuperò la propria maglietta e potei notare che non mi sbagliavo riguardo al suo fisico. Era abbastanza asciutto e i muscoli dell'addome non erano molto definiti, ma era anche longilineo e slanciato. Pensai che fosse molto figo, ma cacciai via quei pensieri dalla mia mente. «Io sono Iris» disse la ragazza avanzando verso di noi e tendendo la mano. Hebe non gliela strinse perché aveva le mani occupate «Io la tua futura cognata» replicò. «Hebe» aggiunse. Strinsi io la sua mano tesa «Azura» dissi sorridendo «Lance!» esclamò il ragazzo proprio come Ciuchino in Shrek. Hebe lo guardò male. «Andiamo Azura, dopo devo uscire.» disse Hebe dirigendosi in camera sua «Ah, e voi due. Vi informo che quando Lance si è trasferito qui, abbia avuto una camera con letto. Siete pregati di non farlo in altri posti di questa casa.» disse prima di chiudere la porta di camera sua. «Ricevuto!» sentimmo gridare il ragazzo. «Quindi quella è la ragazza di Lance...» «A quanto pare» replicò lei «Dove devi andare dopo?» Lei alzò lo sguardo su di me. «Cazzo te ne frega?» «Dio santo! Che acidità!» sbottai «Era solo per far conversazione!» borbottai risentita. La ragazza sospirò «Vado a trovare la band di Tony, ci vado spesso quando fanno le prove, do idee per i loro testi e ascolto le canzoni inedite» rispose «Ah» replicai. «Vuoi venire?» mi chiese di punto in bianco. Spalancai gli occhi per lo stupore «Davvero?» chiesi «Se non vuoi non sei obbligata» replicò «No, non intendevo questo! Certo che mi farebbe piacere! I musicisti sono sexy» dissi sorridendo.

Angolo autrice

Mi scuso tantissimo perché oltre ad essere un capitolo passeggero e abbastanza corto avete dovuto aspettare per un mese! Non sono mai arrivata così in ritardo mi scuso tantissimo!!!

Sopra Azura Clayton

Insicura (COMPLETA)Where stories live. Discover now