One.

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Avete presente quando si prova quella sensazione che tutto sta per andare bene, e poi accade quella cosa nella tua vita che cambia le carte in tavola, e, a tua insaputa, le regole del gioco?

È più o meno quel che sentivo stesse per accadere, qualcosa di inaspettato, che mette in discussione tutto l'operato dei tempi precedenti.

Il mio nome è Melissa Sophia Margharet Hunter, ed è un privilegio essere qui oggi per raccontarvi il mio logorante ed estenuante cammino verso la libertà.

Non sono una scrittrice, ne una poetessa, ma quando decido di prendere carta e penna, me la so cavare abbastanza bene.

Se ve lo steste chiedendo, no, non sono una liceale in preda ai famosi molteplici ormoni, ma un universitaria con la testa sulle spalle.

Conducevo gli studi di medicina, prima che mia nonna Elsa morisse in un tragico incidente aereo per andare a Palm Sprints.

Sai che tragedia, non mi è mai piaciuta quella vecchia, sempre borbottante e con un alito capace di stendere anche mio zio Chuck, un omone grosso ed intimidatorio.

Molto probabilmente sono stata la nipote più scassapalle della storia, secondo la sua artefatta versione degli eventi, un po' come il suo seno infondo.

Nonostante ciò, è stata costretta da quell'altro di mio nonno a darmi una certa cifra per pagarmi un istruzione degna di nota e trovare un posto significativo nella società.

Non so perché ne perché non abbiano finanziato i miei studi i miei genitori, dato che sono ugualmente benestanti, e né che rapporto ci fosse tra mia madre ed Elsa.

Era una ricca sfondata, e adesso tutti i nipoti si sarebbero precipitati come iene a Londra per prendere la loro fetta di torta, versare qualche lacrima falsa sulla sua tomba, e svignarsela col bottino.

Inutile dire che Charles, suo marito, l'aveva obbligata a mettere anche me nella stesura del documento per quanto riguardava l'eredità, fatto anni e anni prima, poiché, mia nonna, aveva il bollino del cancro.

Emicranea? Cancro al cervello.
Dolore al seno? Cancro al seno.
Si sentiva il respiro non regolare? Cancro ai polmoni.

E così, mi sono ritrovata con un volo generosamente prenotato dai miei parenti per Londra, esattamente per stasera alle nove, il  lussuoso funerale si sarebbe tenuto domani mattina.

Da precisare, sono le 18:00 e io ancora, non ho fatto assolutamente nulla per quanto riguarda le valigie.

Perciò, scriverò su questi pochi fogli un po' della mia entusiasmante vita, che ne so, magari potrà derivarne qualcosa.

Con quella famiglia snob che mi ritrovo, sicuramente mi accoglieranno con una odiosa limousine guidata dal povero Benjamin, loro autista da tempi immemorabili.

Hanno sempre odiato il mio modo di fare,così ribelle, e così scomodo, oserei dire.

E pensare che mi hanno accompagnato personalmente davanti al dormitorio dell'università,  pur di non avermi tra i piedi tutti i giorni.

Non li vedo da tre anni.

Chissà quanti gioielli nuovi avrà mia madre, comprati al solo fine di fare una bella figura in società.
Una donna finta e abbastanza stronza, soprattutto con me.

Con George, Kimberly, Tessa, e Liam è una madre amorevole e graziosa, con me una iena intollerabile.

Non so bene il motivo di tutto questo astio nei miei confronti nei prima anni della mia vita, ero ancora una bimba obbediente e abbastanza tranquilla.

Basti dover aggiungere che sono stata allattata da Nancy, la mia balia, e mai da lei, forse per questo non sento alcun legame che normalmente si dovrebbe avere con la propria madre, sebbene minimo.

Ma in fondo è meglio così, quella donna impersona il diavolo.

L'unica persona a cui io abbia voluto bene in tutto l'arco dei miei ventidue anni, e, badate bene, non mi sono affezionata particolarmente ad altre persone, proprio per questo mio essere gelida nel sangue, è il mio papà.

Il solo che mi abbia vista per quella persona che sono, magari non sarò neanche un granché, ma lui ha sempre trovato del buono in me.

Soprattutto per la mia,particolarità, ecco.

Ho i capelli biondi e due occhi di colore diverso.

Uno grigio, l'altro verde.

Nell'insieme non sono male, giuro, ma è straziante dover subire gli sguardi vigili degli altri, spaventati, confusi, disgustati,  e simpatizzanti dell'idea che io possa mordere al loro avvicinamento, ciò è dovuto anche al mio bellissimo carattere, che come ho detto prima, non esprime troppa pacatezza e tranquillità.

Cazzate su cazzate.

Ad ogni modo, credo di dover andare, ho un'ora per fare le valige, caricarmi su un taxi puzzolente, e presentarmi alla porta d'imbarco.

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⏰ Last updated: Feb 27, 2016 ⏰

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