ehi,ti amo

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La sveglia continua a suonare da un bel pezzo  segnando l’inizio di una nuova giornata,apro lentamente gli occhi e vedo chiaramente che per mia sfortuna sono le sette e mezza,in ritardo il primo giorno di scuola,di bene in meglio. Mi alzo di scatto dal letto mettendomi a sedere e guardo un’altra volta la sveglia sperando di essermi sbagliata a leggere e che in realtà ero in orario. Mi alzo in piedi e inizio a urlare correndo per la stanza ‘che guaio,sono già le sette e mezza’. Indosso la divisa della scuola il più velocemente possibile e scendo giù da mia madre pronta a farle la ramanzina.Quella donna,nonostante sappia che io sono una dormigliona,non era venuta a svegliarmi sapendo che odio fare ritardo a scuola.corro giù dalle scale ed entro in cucina vedendo mia madre che fa tranquillamente colazione. ‘Perché non sei venuta a svegliarmi mamma? Sai bene che detesto prepararmi in fretta e furia,bastava che mi svegliassi un quarto d’ora fa’-le urlai contro. ‘tesoro non agitarti,tanto non serve a nulla,fa bene riposare,soprattutto ai ragazzi come voi’ non stetti ad ascoltarla un minuto di più sapendo che dovevo sbrigarmi per non fare tardi.Corsi in bagno lavandomi il viso e i denti e infine pettinandomi i capelli lunghi e rossi,l’unica cosa che amavo di me.

Opss.

Mi son dimenticata di presentarmi.Mi chiamo Jessica,Jess per gli amici,ho 16 anni e frequento il liceo artistico della mia città.abito a Londra da due anni,ma mi son bastati pochi minuti pur di fare amicizia. Posso sembrare una normale ragazza che frequenta una normale scuola,ma non è così.Sono un’attrice. Vi chiederete ‘se hai già un lavoro,perché vai ancora a scuola?’ il fatto è che io voglio andare comunque a scuola,voglio essere una normale ragazza.Le mie giornate sono piene di impegni: la mattina scuola,il pomeriggio compiti e la sera vado in studio. Ho capelli lunghi e rossi e occhi verdi.Non sono né alta né bassa e neanche troppo magra.Sono normale.

Corro giù dalle scale e inizio a percorrere il lungo corridoio per arrivare alla porta e correre dritta a scuola. Saluto con un bacio la signora Patricia,la nostra domestica,una signora sulla sessantina molto simpatica e dolce,è come una secondra madre per me,è sempre premurosa.’Le auguro di trascorrere una splendida giornata’ le urlo mentre continuo a correre. Ma naturalmente mia madre mi ferma. Mia madre  è una signora abbastanza strampalata e giocherellona,ma sa essere severa quando vuole.Va’ in giro sempre con una macchina in miniatura per la casa correndo avanti e indietro. E se ne va in giro sempre con un martelletto di gomma.quello che ha usato ora per fermarmi. Mi tira una ‘martellata’ sulla fronte per fermarmi ogni qualvolta che faccio qualcosa di male,naturalmente lei scherza perché quel martelletto non fa affatto male.Mi mette dentro la macchina e mi trasporta in cucina mentre io mi lamento ‘mamma lasciami andare ti prego,sono già in ritardo.’ Un volta arrivata in cucina capisco il suo intento. Come dimenticarlo.avevo scordato di fare colazione. ‘puoi alzarti presto o tardi,la cosa non mi interessa.ma è mio dovere non farti andare a scuola senza prima non averti fatto fare un’abbondante colazione’ vi starete dicendo ‘che mamma rompiscatole’? beh tranquille non vi darò torto.a volte è troppo…rompiscatole.Inzio a mangiare velocemente la colazione che mi aveva preprato,mentre in cucina fa capolinea Robby. Robby è un amico di mia madre noncchè mio manager. ‘oh robby meno male che sei qui.sono in ritardo’ lui resta un minuto in silenzio poi parla ‘non c’è problema ti accompagno in macchina’ a quelle parole corro ad abbracciarlo. È un ragazzo davvero simpatico,e..bello. ha 18 anni e indossa sempre un paio di occhiali da sole,ha i capelli castani e gli occhi azzurri’..’grazie mille Robby,non so cosa farei senza di te'.dopo aver salutato mia madre salimmo in macchina.Ma la tortura non finì li. Cosa c’è di peggio oltre al fatto che tua madre ti costringe a fare colazione nonostante stai facendo tardi a scuola? Lui. Va terribilmente piano con la macchina,è lentissimo.Per tutto il tragitto non faccio altro che lamentarmi. Si sono abbastanza rompiscatole anche io. ‘su non puoi andare più veloce? Di questo passo faccio prima ad andare avanti su dai ti prego’ continuo ad insistere fino a quando finalmente lui accellera e arriviamo in tre minuti a scuola.Scendo dall’auto ringraziando Robby del passaggio,ma prima che io potessi varcare la porta della scuola lui mi ferma. ‘ricordati che oggi devi partecipare ad una puntata in diretta di quel programma,quindi ti passo a prendere dopo le lezioni’ mi ricorda,gli sorrido dandogli un bacio sulla guancia.

Corro velocemente lungo i corridoi della scuola arrivando alla mia aula.

Il quadrimestre è iniziato da un bel po’,ma la nostra classe continua a presentare problemi di disciplina come dicono i professori. Chissà se i miei compagni oggi sono più tranquilli’ mi chiedo a me stessa.Apro lentamente la porta,ma come non detto la mia classe non si è affatto calmata. Corrono tutti avanti e indietro lanciandosi tra loro palline di carta,mentre la professoressa cerca disperatamente di calmarli.

‘ehi finalmente sei arrivata’ mi urla Eleonor venendomi incontro.

‘hai visto che macello questa classe?’ mi chiede Samantha.

Do a tutte e due un bacio sulla guancia per poi guardarmi intorno. Loro due sono le mie migliori amiche,le prime che si sono avvicinate a me non per il fatto che io sono ‘un’attrice’,mi son rimaste accanto perché mi vogliono realmente bene.forse sono le uniche mie vere amiche. Eleonor,comunemente chiamata El è alta e snella con  lunghi e mossi capelli castani  occhi color cioccolato. Samantha invece è una ragazza alta  e bionda con occhi azzurri. Continuo a guardarmi intorno cercando con lo sguardo un ragazzo alto con capelli neri e occhi color cioccolato. Eccolo. Lui,Zayn. È lui che capeggia i maschi della nostra classe credendosi figo. ‘allora che fine ha fatto il mio banco’ inizio a chiedere avanzando verso Zayn. Di solito lui,usa il MIO banco per appoggiare i piedi. Mi avvicino a lui e tutti si azzittiscono. Troppo spaventati da cosa protrebbe accadere. Già spaventati. Vi chiederete ‘perché sono spaventati?’ ve lo spiego subito. Hanno tutti paura di lui,non che fosse violento o un bullo,ma si avvicinava. Continuo ad avvicinarmi a lui,mentre parla con i suoi amici. Quattro ragazzi che conosco fin troppo bene. Liam,Harry,Louis il migliore amico di Zayn e Niall. All’apparenza sembrano tutti bravi ragazzi,ma no.non lo sono.Io sono l’unica che riesce a tenergli testa,non mi faccio intimorire da loro e se per sbaglio a volte succede,non lo do a vedere. Quando arrivo li vicino e riconosco il mio banco,loro si voltano tutti verso di me. ‘buongiorno Zayn,immagino che oggi come tutti gli altri giorni sei di malumore,come mai quell’aria di sufficienza,ti è andato storto qualcosa?’ da lui però non ricevo alcuna risposta. Come sempre. Una cosa che odio è proprio questa: quando le persone ignorano le mie domande. E questo lui lo sa,eccome se lo sa. Fa tutto per innervosirmi e ce la stà facendo. Torna a parlare con i suoi amici facendo finta che io non esistessi. ‘non mi degni nemmeno una risposta? Senti un po’ brutto antipatico,questo qua’ è il mio banco quindi togli i tuoi piedacci da qui sopra.E di al tuo branco di idioti di smetterla di fare casino,questa è una scuola non una giungla’ Urlo ormai arrabbiata cercando di prendermi il mio banco. Potrei sempre prenderne un altro ma a me piace istigarlo è più forte di me. A quell’affermazione lui toglie il piede sempre facendo finta che non esistessi. Non mi resi conto che a quell’affermazione tutti si azzittirono immediatamente.La professoressa pensando di aver finalmente ricevuto l’attenzione di quella classe iniziò a fare lezione ma tutti ripresero ad urlare e a rincorrersi. Per poi fermarsi e urlare ‘ a noi non interessa la matematica!’ e buttando addosso alla professoressa dei palloncini pieni d’acqua.la cosa mi fece ridere,ma ripresi la calma.non dovevo darla vinta a quel branco di idioti. La professoressa si ritrovò bagnata da capo a piedi. E uscì dall’aula per chiamare un professore. ‘cos’è questo baccano? Vi si sente urlare dal corridoio’ fece la sua entrata il professor Max. tutti iniziarono a ridere e urlarono ‘guardate chi è venuto  trovarci il fidanzato della professoressa Faith’ eh già loro due avevano una storia d’amore da poco. A quell’affermazione il professor assunse un’espressione arrabbiata e iniziò ad urlare ‘basta. Avete un comportamento inammissibile,avete intenzione di continuare così per tutto l’an..’ qualcosa lo bloccò,teneva lo sguardo fisso verso qualcosa, o meglio qualcuno. Seguì il suo sguardo e vidi che stava fissando Zayn impaurito.Quest’ultimo caccio dalla tasca dei pantaloni una foto,era questa la causa?i due professori lo guardarono impauriti. C’era qualcosa che non quadrava in quella storia.Dopo due minuti di silenzio la classe riprese ad essere un macello. Sembrava una giungla per davvero.

ehi,ti amoWhere stories live. Discover now