Capitolo 8: Bugiarda.

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Era sera, stavo cenando con mia madre, e stranamente, anche con mio padre.

Lui non era quasi mai a casa, ormai il lavoro l'aveva catturato completamente, lo vedevo poco e niente, sembrava quasi non esistere. Ciò non mi piaceva per niente, ma non permettergli di lavorare mi faceva star ancora peggio. Per tutto il tempo che sono rimasta a tavola con i miei non ho aperto bocca, in verità non ho fiatato dal mio ritorno a casa. Stefano e Step erano il mio chiodo fisso.

Rifiutare l'offerta di Step e perderlo per sempre oppure deludere Stefano? Come agire, come comportarmi?

Non avevo ancora risposto al messaggio di Step, ma ero ormai convinta a rifiutare per il bene di Stefano, ma non sarei riuscita a scriverglielo, e soprattutto non mi sarebbe piaciuto scaricarlo per messaggio. Decisi di volerglielo dire in faccia. Così andai a dormire senza lasciare mie notizie, nell'attesa del mattino seguente.

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Mi svegliai come al solito, con l'unica differenza che non ero affatto serena o sorridente, solo triste.

Domani Stefano se ne sarebbe ritornato a Firenze, da Marina. E oggi io sarei dovuta uscire con lui, ma i miei piani erano ben diversi.

Mi misi dei leggings neri normalissimi e una felpa grigia. Decisi di non truccarmi, mettendo solo del lucidalabbra incolore.

Ero pronta ad andare in ospedale da Stefano e passare la giornata da lui esattamente come promesso, rifiutando St3pNy, che sarebbe stato da me alle 16 in punto. Mancavano 5 minuti, così salutai mia madre e attesi davanti alla porta.

Il tempo era piacevole, il sole risplendeva rendendo tutto dorato e l'assenza di nuvole lo faceva risaltare ancor di più, anche se il gelido fresco tipico invernale non era intento a cessare. Il vento era fievole, quasi accarezzava i miei capelli e i fili d'erba dei prati non molto distanti da casa mia. Il mondo va avanti sempre e comunque, infondo. Non importa se dentro di te alberga una tempesta.

Mentre ammiravo la mia città, Step arrivò.

Stava nella sua macchina e mi salutava dal finestrino incitandomi ad entrare. Dovevo dirgli che non potevo uscire con lui.

Con tutta la sicurezza dell'universo camminai diritta verso di lui, e prima che potessi dir anche solo una sillaba lui mi rubò la scena.

"Yasmine, come stai? Mi sei mancata, sono felice di passare questa giornata con te. Ti ho anche preparato una sorpresa per farmi perdonare per l'altro giorno. In realtà non ho capito perché eri rimasta un po' triste quando ti ho salutata per cui ho deciso di dedicarti un intera giornata, la mia ultima giornata. Allora, sali?" finì la frase con un sorriso.

Oh, no.

Non riuscii a dire niente. Tutta la sicurezza che avevo nel mio corpo sembrava essere svanita nel nulla. Entrai in macchina silenziosa e smisi di pensare, cosa potevo fare, adesso?

Scrissi un messaggio a Stefano. "Scusa, non mi sento bene." potevo solo mentirgli.

Yasmine si ritrovava in un casino più grande di lei, e non poteva farci nulla. La colpa non era manco sua. Oh destino, quanto crudele sei.


Stefano P.O.V.

Mi chiedo dove sia Yasmine adesso, è in ritardo, doveva essere qui già da una mezz'oretta.. Con una mano sola non riesco nemmeno ad arrivare al cellulare, tanto meno scriverle un messaggio.

1 Hour later.

Dov'è Yasmine?! Urlai, anche se sapevo benissimo che nessuno mi poteva sentire.

Volevo Yasmine più di altra cosa al mondo, non poteva avermi piantato in asso così. Non avrei potuto sopportarlo. Volevo averla accanto, parlarle.

O forse, ha deciso di non volermi più vedere per come mi sono comportato inizialmente con lei?

Che fosse stata tutta un illusione? Che quello che abbiamo passato non contasse nulla?! Pensavo che.. ormai fra noi due ci fosse qualcosa... qualcosa di speciale, di.. di importante.. Ma effettivamente mi sbagliavo.

Ahah. Che stupido.

Dolorante mi alzai da letto con le mie poche forze e presi il cellulare, digitai il numero di Yasmine che oramai conoscevo a memoria e la chiamai.

Rispose in poco tempo, disse una lettera ma la interruppi.

"Potevi anche esser sincera e non deludermi, bugiarda. Divertiti pure, tu che puoi. Non ti darò più fastidio, non ti cercherò più, se per te ero solo un rompiscatole potevi anche dirmelo." riattaccai subito senza darle la possibilità di dire nulla, non ero intenzionato ad ascoltarla e farmi ri-abbindolare dalle sue dolci parole e dalla sua voce che tanto amavo. Avevamo chiuso. Era tutta un'illusione a cui oramai credevo fermamente. Game Over, Yas.

Tornai a letto e decisi di non muovermi più. Non valeva la pena soffrire per lei.


St3pNy P.O.V.

Yasmine aveva appena risposto ad una chiamata ed era diventata pallida, con una mano si copriva la bocca e con l'altra teneva il cellulare. Eravamo al parco e improvvisamente aveva smesso di camminare. Mi stavo preoccupando.

"Yasmine, che è successo? Chi ti ha chiamata? Che ti hanno detto?" Ma non sembrava volesse rispondermi. Anzi, dubito che lei mi stesse ascoltando.

Delle lacrime stavano iniziando a rigarle il viso, così con la manica della mia camicia gliele asciugai, poi decisi di abbracciarla. "Yas, mi dici che ti è successo?" Non sapevo come aiutarla, sapevo solo di volere esserle accanto.

Ad un certo punto, mentre la tenevo fra le mie braccia, mi strinse improvvisamente e si sfogò.

Ci sedemmo vicino ad un albero, e lei mi raccontò cosa le era successo.

E allora decisi di..


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Fine capitolo 8!

Odiatemi, sì. ♥ Il vostro Stefanino ora è tornato :3 e Stefano, il ragazzo di Yas, è oramai fuorigioco.

Come continuerà? Capitolo 9 is the way! E non ho voglia di scriverlo! Yeeey!

Just a Fan || MatesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora