capitolo 26

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Alla fine del capitolo leggere per favore lo spazio autrice.
Adesso buona lettura

Oggi è lunedì e inizia la riabilitazione. La domenica è passata in fretta, alla fine Jorge non è venuto perché aveva da fare, quindi sono rimasta da sola, nel pomeriggio invece è venuto mio padre. Bhe e adesso invece sono sul letto mentre ascolto i dottori che mi dicono gli esercizi da fare, ah dimenticavo ieri mi hanno anche tolto il gesso.
"Allora Martina visto che sei stata ferma per due mesi bisogna iniziare con gli esercizi alle gambe, prima te le muoveremo noi, poi proverai a fare degli esercizi da sola e dopo si faranno con la pallina per fare un pò di muscoli. Non so se oggi faremo solo quelli dove ti muoviamo noi le gambe" io annuisco e iniziamo.
[...]
"Sei stata bravissima, per oggi può bastare sono le 12 e le infermiere stanno iniziando a distribuire il pranzo quindi ti lasciamo sola, comunque ricordati se vorrai che gli esercizi te la facciano fare qualche tuo amico, tuo padre o chiunque tu voglia basta che loro me lo vengano a dire ed io li spiego quali soni. Ah ed ecco tieni la scheda dive ci sono tutti cosi te li puoi guardare"
Il dottore esce dalla stanza ed io mi distendo meglio.
Sento la porta spalancarsi di colpo e quasi salto per l'aria quando entra una ragazza con i capelli neri e un sorriso stampato in faccia che quando mi vede si apre ancora di più e dopo qualche secondo me la ritrovo letteralmente addosso
"Ehi Tini!!come stai!! Te lo ricordi di me vero? Guarda che se non ti ricordi mi arra-"
"Si si me lo ricordo sei Lodo" subito inizia a saltellare per la stanza io la guardo male
"Scusa te la posso fare una domanda?" chiedo lei subito si avvicina e annuisce
"Ma per caso hai dei problemi al cervello?" lei scoppia a ridere
"Sai sei un pò ripetitiva la prima volta che ti ho visto mi hai fatto la stessa identica domanda, ora ti racconto...."
[...]
"Stavo dicendo-"
"Ti prego basta!! Sono precisamente un'ora quaranta e minuti che mi racconti tutto, sei una ragazza simpaticissima ma dammi un pò di pace, ti scongiuro" lei si blocca e fa il bro ciò io mi allungo e la racchiudo nel mio abbraccio.
"Dai non ti devi offendere, è solo la verità"
"Ok forse, ma dico forse ha leggermente, ma dico leggermente ragione, comunque ora devo obbligatoriamente andare ho saltato un'intera giornata di scuola e se non torno a casa per farmi dare gli esercizi mia madre mi ammazza" mi bacia sulla guancia e subito corre fuori dopo che io le abbia fatto un cenno della mano.
Prendo il telefono e vedo che sono le 13:40 subiti prendo il vassoio e me lo metto sulle gambe ed inizio a mangiare.
"Si può" dalla porta sbuca una capigliatura castana, non mi vogliono lasciare in pace, ma subito sorrido a vedere gli occhi verdi che mi illuminano la stanza, Jorge.
"Ciao" dico sorridente
"Qualcuno è contento di vedermi"
"Forse.." dico vaga, lui si siede accanto a me " mi dispiace se ieri non sono potuto venire ma ho avuto un contrattempo, tu stamani sei stata sola"
" cosa no! Magari..., no ok scherzo stamani ho avuto la compagnia di Lodo , è una ragazza simpatica, divertente, divertentissima però parla troppo, tu non puoi capire quasi due ore a sentirla parlare non si è fermata neanche un secondo"
Scoppia a ridere e contagia anche me.
"Sai sei un ragazzo simpatico, vorrei sapere un pò di te, sei fidanzato?"
A quelle parole lo vedo bloccarsi, dopo un respiro però sembra rilassarsi
"Mi sono messo con una ragazza poco tempo fa, era ed è bellissima, occhi nocciola capelli modi castani, però qualche mese fa abbiamo litigato."
Percepisco una fitta allo stomaco ma faccio finta di niente.
"Mi dispiace" mi sorride leggermente guardandomi negli occhi
"Ora non ci pensare e proponimi qualcosa da fare"
"Non lo so, andresti a prendere un pò da mangiare?"
"Ok rubo qualcosa alla macchinetta non se ne accorgerà nessuno"
"Grazie".
[…]
"Jorge piantala e mettimi giù" dico ridendo,
"No adesso andiamo a fare una passeggiata"
"Basta che mi metti nella sedia a rotelle!"
"No è più bello portarti in collo" sbuffo e appoggio la testa sul suo petto arrendendomi, lo sento ridacchiare e inizia ad avviarsi per i corridoi dell'ospedale.
Mi sento al sicuro tra sale sue braccia, non mi ricordo che rapporti avevamo insieme prima dell'incidente, so solo che è una persona fantastica.
"Ti voglio bene" dico tirando su il capo e guardandolo
"Anche io" dice stringendomi a se.
Appena arrivati nel giardini dell'ospedale si siede su una panchina con me sopra.
Mi guardo intorno ci sono abbastanza persone: dei bambini con le flebo attaccate ai bracci mentre si muovono goffamente, altri in carrozzina, nessuno messo alla perfezione.
"Ciao" una voce mi distoglie dai miei pensieri.
Mi volto e una vedo una bambina accanto alla panchina
"Ciao" dico sorridente, m subito il mio sorriso scompare quando vedo la sua testa pelata e una flebo attaccata al braccio, penso sia malata di cancro.
"Ciao bella bambina come ti chiami?" chiede Jorge.
"Gemma"
"Perché siete qua? La mamma mi ha detto che le persone vengono qui in vacanza" sento gli occhi lucidi e mi sforzo di sorridere
"Si io e jorge siamo venuti in vacanza"
"Che bello quindi possiamo giocare insieme?"
"Certo che possiamo" jorge risponde al mio posto e appoggiandomi sulla panchina si alza in piedi e si piega davanti abbassandosi verso Gemma
"Ce li dici quanti anni hai?"
Gemma alza la manina e fa vedere cinque dita tirate su.
"Cinque anni ma allora sei grande! Che ne dici se giochiamo io e te? Questa bellissima ragazza seduta sulla panchina si chiama Martina ed è una grande pigrona e le fa fatica alzarsi" lei annuisce ed insieme si avviano verso una altalena fatta apposta per far giocare i bambini
Da lontano li guardo poi però si avvicina accanto a me una signora abbastanza giovane.
"Piacere io sono Maria"
"Martina"
"Sai io sono la mamma di Gemma" dice
"Appena vi ha visti ha voluto subito avvicinarsi, spero non sia stata invadente"
"Non certo che no è una bambina dolcissima, volevo andare anche io a giocare con lei però purtroppo non posso camminare"dico
"Come mai?"
"Qualche mese fa ho avuto un incidente, sono stata investita, mi sono rotta una gamba e sono stata in coma per più di un mese, quando mi sono risvegliata mi hanno detto che ho perso la memoria e che potrò iniziare a camminare di nuovo tra un pò perché stando ferma non ho più i muscoli e non mi reggerei in piedi"
"Oddio mi dispiace tantissimo"dice
"Già anche a me, invece voi come mai siete qua?"
"Un anno fa io e mio marito abbiamo scoperto che Gemma aveva il cancro. E adesso siamo qua con la speranza di sconfiggerlo, ogni giorno abbiamo paura che lei non ce la possa fare e questo io non lo posso accettare, è piccola e a tutta la vita davanti, per colpa di questa malattia non sappiamo se avrà la possibilità di viverla" scoppia a piangere e subito io l'abbraccio
"Andrà tutto bene vostra figlia è forte e ce la farà"
"Tini! Tini!" sentendomi chiamare mi stacco dall'abbraccio e mi giro, Gemma corre verso di me con un piccolo mazzo di margherite
"Tieni sono per te, yoyi mi ha detto di chiamarti Tini"
"Smettila di chiamarmi yoyi" sbuffa jorge mettendo il broncio, Gemma si mette a ridere e lo abbraccia.
"Ti voglio bene"
"Anche io ti voglio bene" dice jorge dopo averla presa in braccio
"Gemma dai adesso dobbiamo andare in camera che tra poco arriva papà" dice Maria.
Subito Gemma si mette ad esultare e scende dalle braccia di Jorge
"Mi venite a trovare domani?" chiede io e Jorge diciamo subito di si e lei con la mamma si avvia verso la sua stanza.
"È una bambina dolcissima" dico
"Già che ne dici se rientriamo anche noi" annuisco e subito mi riprende in collo questa volta però non protesto sapendo di già di aver perso.
[…]
' "Martina sei pronta?!" urla mio padre dal salotto. Sono indecisa non so cosa mettere! Ho buttato fuori tutti i vestiti dall'armadio eppure non mi ha aiutato per niente!
"Papà non ho fatto!! Non so cosa mettere!"
"Mettiti una gonna e una maglietta!È uguale ma muoviti che facciamo tardi!"
Sbuffo e prendo una gonna nera lunga fin sopra il ginocchio più una maglietta floreale sopra. Mi vesto velocemente e dopo un di trucco e aver messo le mie ballerine nere mi catapulto in salotto dove mio padre mi aspetta impaziente.
"Finalmente ce l'hai fatta! Forza muoviamoci che altrimenti facciamo tardi"
Dopo esser saliti in macchina inizio a rilassarmi, è stato tutto di corsa che stanchezza.
"Speriamo che la tua compagna sia simpatica"
"Sono sicura che ti piacerà,anche suo figlio è simpaticissimo" sbuffo
"Immagino" sussurro appena.
"Siamo arrivati, mi raccomando comportati bene"
"Mio dio! Me lo hai ripetuto un centinaio di volte! Ho capito"
"Meglio precisare, molti spesso le cose te le scorsi dopo due secondi"
"Basta parlare e andiamo che altrimenti dopo è colpa tua se ritardiamo" dico uscendo dalla macchina e dirigendomi verso il ristorante.
Subito mio padre mi raggiunge a passi svelto superandomi ed entrando per primo.
Il ristorante è affollato ad un certo punto vedo un tavolo dove mio padre si avvicina sorridente.
Nel tavolo sono sedute due persone una di loro si alza subito raggiante è una donna mora bella e sulla quarantina d'anni si avvicina a mio padre che subito abbraccia con molta felicità.
Lo stomaco mi so contorce sono una ragazza molto gelosa, fin da piccola sono stata gelosa dei miei genitori, soprattutto da quando mia madre se andata ho sempre tenuto alla larga mio padre da tutte le donne.
Appena lei mi nota si avvicina a me abbracciandomi forte.
Subito dopo aver sciolto quell'abbraccio fin troppo affettuoso mi porge a mano presentandosi
"Io sono Anne piacere"
"Martina".
Poi Anne si avvicina a suo figlio e dopo averli fatto un cenno lui si alza e si gira verso di me. Subito vengo illuminata da due occhioni verdi, un sorriso smagliante e un corpo da paura, dall'apparenza un ragazzo dolcissimo.
"Piacere Jorge Blanco" '
Un dolore uccidente alla testa mi fa svegliare mi alzo di scatto e per sbaglio girandomi urto un braccio di Jorge che si sveglia di colpo
" Tini va tutto bene? Cosa è successo?"
"Chiama un dottore ricordo delle cose e ho un dolore alla testa fortissimo!"
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1751 parole. Ciao ragazze! Spero che il capitolo sia stato di vostro gradimentomi scuso ancora per l'attesa ma non avevo idea di cosa scrivere, quindi ho fatto un di fatica. Oggi ho scritto più di 1000 parole solo per voi.
Ringrazio tutti i commenti fatti nel capitolo precedente espero ci siano anche in questo.
Per favore andate a leggere l'altra mia storia  ~noi siamo infinito~ se non trovo Like visualizzazioni nell'altra storia non continuo questa!!!!!
Baci ci sentiamo presto sere
PS: tanti Like e commenti anche in questa storia♥
Ciao da sere
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innamorata del mio fratellastro~jorge blanco~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora