Gara

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Ed eccolo là con quegl'occhi da favola che mi osservano. Gli vado incontro
F- Ei Lucrezia! Che ci fai qui?-
L- Ehm- gli mostrai il borsone- sono una nuotatrice. Oggi gareggio qua. Tu a proposito, che ci fai qua?-
F- Mia madre da lunedì inizia ad essere un'allenatrice di una delle due squadre che gareggiano oggi. È venuta per vedere che cosa migliorare e chi.-
L- Capito, forse sarà la mia allenatrice-
F- Incrociamo le dita!-
Ci fu un silenzio imbarazzante
L- Ehm, veramente io dovrei andare, quindi, a dopo!-
Corsi verso gli spogliatoi, mi misi costume,cuffia e occhialini. Mi diressi verso la piscina insieme alle mie amiche Giada e Alice. Ci sedemmo sulle panchine ad ascolare Mattia, il nostro allenatore.
M- Allora ragazze, ripetiamo lo schema. Lucrezia stile libero, Giada dorso, Alice rana e Martina delfino. Bene,ragazze siete pronte?-
LGAM- Si!-
Annunciarono che avrebbero seguito l'ordine
-Dorso
-Rana
-Delfino
-Stile
Cavolo, odio quando sono ultima. Iniziò Giada, arrivò tra i primi, e così anche le altre. Quando Martina finì, mi venne un nodo alla pancia, come mio solito. Mi stavo concentrando, quando mi compare l'immagine di papà, lassù in alto, che aspetta solo me. Ha un sorriso caldo che ti mette sicurezza. "Stile" sentii rimvombare per la piscina, e insieme ad esso un coro di incitazione per me veniva dalla parte dov'era seduta la mia famiglia. Anche Papa da lassù applaudiva. Mi preparati sul blocco, controllati gli occhialini, ero pronta. Quando sentii il fischio, partiamo tutte come delle schegge. Io nuoto con non ho mai nuotato, la vasca è molto lunga,perciò devo dare il 101%. Arriva il momento della virata per tornare indietro, credevo non arriva se mai. Sento le braccia iniziare a indolenzirsi, ma mi era sempre capitato. Batto i piedi più velocemente e allungo la mano verso il bordo della vasca. Sono arrivata. Lo tocco. Ho vinto. Abbiamo vinto. Sono arrivata prima. Tiro fuori la testa dall'acqua, mi tiro su e sento il mio allenatore che mi abbraccia da dietro e mi dice
" ce l'hai fatta, hai vinto." Facevo quello sport da anni, ma non avevo mai vinto. Ero sempre arruvata seconda. Arrivarono le mie amiche ad abbracciarmi e anche la mia famiglia. Ci furono le premiazioni e, alla fine, andammo tutte a farci una bella doccia. Mi ascihgo i capell, mi vesto e insieme alle mie amiche usciamo e andiamo vera o le nostre famiglie. Abbraccio tutti, anche Michele. Chiesi a mia mamma un momento, volevo andare in piscina. Mi lasciarono entrare con le ciabatte. Lo vedevo ancora la. Mi osservava orgoglioso. Aveva gli occhi lucidi. Dalla vetrata arrivo un abglio di luce, che se lo portò via. Rimasi due minuti li, ad osservare quella piscina. Avevo vinto. Mi sentii toccare la spalla. Francesco.
F- Tutto okay?-
L- Si perché?-
F- Stai piangendo- cavolo, ero così distratta che non me ne ero accorta.
L- Oh, scusami. Alla fine tua madre sarà la mia allenatrice.-
F- Già.- Mi venne istintivo stringerti la mano. Mi scusa i all'istante, ma lui mi riprese la mano. Ero innamorata, assolutamente.

Un'amore In GaraWhere stories live. Discover now