Il lunedì seguente arrivai a scuola di pessimo umore. «Ehi Azura. Hai le tue cose?» mi chiese Jack mettendomi una mano sulla spalla «Non sono affari tuoi» replicai. In effetti ce li avevo, il dolore alla pancia, il mal di schiena e il mal di testa peggioravano notevolmente il mio umore. E non ero nemmeno l'unica. Il volto bianco latte di Hebe ci passò affianco, come al solito con le sopracciglia inarcate in un espressione incavolata e il passo svelto. Senza degnare a nessuno di uno sguardo andò verso la classe del professor Lamus. Pochi metri dopo passò anche Lance, senza un sorriso e senza la gioia di vivere che mostrava tutti i giorni. Sotto gli occhi aveva scure occhiaie e alle orecchie a sventola portava le cuffie del telefono che teneva in tasca assieme alle mani. Anche lui si diresse verso la classe di Lamus e sprofondò nella sua sedia, mentre le gambe si allungavano fino a toccare la sedia della postazione davanti. Entrai anche io, perché non avevo voglia di star ad ascoltare gli aneddoti della festa di sabato e andai a posizionarmi nel posto accanto a quello di Lance. Piano piano la classe si riempì e alla fine arrivò anche il professore sputa saliva. Si mise dietro la cattedra ed iniziò ad armeggiare con i fogli «Testiamo quanto sapete di Oscar Wilde» disse «Chandelier consegnale.» disse impassibile. Nessuno si mosse «Tu. Muoviti» ordinò di nuovo fissando Lance «Ho male alla gamba prof» disse lui «Non è affare mio. Ora ti alzi e consegni le verifiche» temetti che Lance avrebbe provocato ancora casino, ma fortunatamente si alzò e prese il fascio di fogli «Professore mi chiamo Chanders» disse voltandosi. Fece scivolare i fogli a terra «Ops.» esclamò innocentemente, piegandosi con una lentezza irritante e mettendo a posto i fogli. Vedevo quasi la vena della tempia pulsare al professor Lamus «Faccia in fretta» sputacchiò. Lance si asciugò la faccia lentamente facendo mille smorfie, in modo che il professore potesse vederle per bene. Lamus stava diventando rosso dalla rabbia e da un momento all'altro sarebbe esploso. Lance iniziò a distribuire i fogli e poi tornò al suo posto. «Uh ma che cazzo è?» sbottò Lance facendo voltare tutti verso di lui. «È un test» replicò il professore «Sono piuttosto sicuro che questa roba non l'abbiamo mai fatta» affermò il giovane «Vi ho detto di studiarla se non sbaglio» disse minacciosamente il professore. Lance sbuffò. Ma che gli è preso? È così strano. Pochi secondi dopo Lance consegnò il compito «Ha finito?» il ragazzo tornò al suo posto e disse «Tanto non sapevo nulla» «Non è quello che ha dimostrato durante le mie lezioni. Ora prenda questo foglio e risponda alle domande in modo esauriente. Altrimenti se ne stia a casa e non venga a disturbare le mie lezioni. Staremmo tutti meglio senza di lei.» insistette Lamus «È solo una perdita di tempo» mormorò il ragazzo come in trance «Come ha detto signor Chanders?» chiese il professor Lamus minaccioso pronunciando correttamente il suo nome «ho detto che è una perdita di tempo.» ripeté «Esca dall'aula» ordinò l'uomo «Non ho intenzione di prendere ordini da lei. Cosa sono? Il suo elfo domestico? Mi faccia un piacere e si ficchi i suoi ordini su per il culo» rispose Lance facendo sgranare gli occhi a tutti «Moderi il linguaggio Chanders!» esclamò l'uomo furente «Oh, mi scusi. Si infili i suoi ordini su per il suo sedere ossuto» si corresse Lance «fili immediatamente in dirigenza!» esclamò Lamus adirato «Ma è rincoglionito davvero o lo fa apposta? Io non prendo ordini da un vecchio spilungone sputa saliva. Non si deve permettere di credersi superiore solo perché è un professore» disse Lance arrabbiato. Gli occhi dei studenti saettavano dall'uno all'altro come se stessero assistendo ad una partita di ping -pong «la farò espellere a vita Lancelot Chanders!» esclamò con rabbia tanto che temetti che avrebbe sputato fiamme al posto della sua abituale saliva. «Sa una cosa? Ci vado in dirigenza.» si alzò dal banco e si mise lo zaino in spalla «Preferirei evitare di farmi la doccia con la sua saliva.» e con questo uscì sbattendo la porta. «E voi che avete da guardare! Finite il test!» strillò.
La verifica era veramente difficile, pieno di domande che non stavano né in cielo né in terra, ovviamente avrei preso un altro voto merdoso.
Individuai la figura alta di Lance davanti all'armadietto e lo raggiunsi «Ehi» lo salutai «Ehi» fece lui senza emergere dall'armadietto «Sei stato espulso?» chiesi preoccupata «No. Sono a posto. Devo solo aiutare gli inservienti a pulire tutta la scuola questo fine settimana» affermò «Ma... Perché?! Sei tutto fuori tu! Come ti salta in mente di comportarti così con Lamus!» esclamai. Il ragazzo emerse con i ricci ingarbugliati più che mai che gli ricoprivano la fronte in modo naturale a differenza di altri ragazzi che si mettevano quintali di gel. Notai che gli occhi di Lance erano di un bel castano decorato con pagliuzze verdi. «Perché non avevo niente da fare questo weekend che fare le pulizie. Quindi siccome casa mia è pulita grazie a Dobby che faccio sgobbare giorno e notte, ho pensato che fosse divertente farmi dare una punizione» mi disse con un'espressione stranamente seria. Ma che diavolo stava dicendo? «Oh non fare quella faccia sconvolta. Scherzavo» ah, meno male «Dobby è un elfo libero, gli pago un galeone al giorno! Non soffre non preoccuparti» disse ancora «Lance ti rendi conto che non ti capisco vero?» gli feci notare con un sopracciglio alzato. «Ah, piccola Azura. Ti devo istruire e farti entrare in un mondo meraviglioso» disse mettendomi un braccio attorno alle spalle mentre con l'altra mostrava il soffitto «E sarebbe?» chiesi sentendomi molto a mio agio «Il fandom» sospirai «Con te ci vuole un traduttore» dissi. Con tutti i suoi discorsi strani mi ha fatto perdere di vista la mia domanda principale. Perché si era comportato così? «Lance ma perché oggi eri così turbato?» gli chiesi. Lui si staccò e chiuse l'armadietto «Niente di che. Sto bene» mentì «È successo qualcosa?» mi preoccupai però realizzai che in questo modo sembravo troppo invadente. «Scusa non sono affari miei» mi affrettai a dire. Lance si voltò e mi sorrise «Grazie per l'interessamento comunque.» disse gentilmente «Dato che sabato e domenica sarò distrutto, alla sera ti va di uscire con me per tirarmi sù di morale?» mi chiese «Cosa?» esclamai confusa «Come amici» precisò lui «E dove vorresti andare?» chiesi «Non so, in qualche locale. Abiti a Londra da più tempo di me. Dimmi tu» mi fece notare «Se non vuoi non sei obbligata. Posso sempre chiedere a Jack o Tom» mi misi a ridere «Quei due non sanno nemmeno dove si trovano i loro piedi. Ci penso io» affermai sorridente «Dimmi solo luogo e ora».

Angolo autrice

Questa è la penultima cover che propongo. Piaciuto il capitolo? Umh perché Lance ha invitato Azura ad uscire? Perché è impazzito? Vediamo che succede nel prossimo capitolo!

Insicura (COMPLETA)Where stories live. Discover now