Capitolo 1

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Era un normalissimo mercoledì pomeriggio di primavera, ad Hogwarts.
Il sole era alto e luminoso e non vi era quasi traccia di nuvole, tranne qualche macchia bianca sparsa qua e là, a contrastare con l'azzurro acceso del cielo.
Uno spiraglio di luce oltrepassò l'ampia finestra della sala comune Grifondoro, illuminando ogni oggetto che si trovasse nella stanza.
Hermione era seduta sul materasso del suo letto, nella sua camera da prefetto, la testa bassa, intenta a leggere un vecchio romanzo babbano regalatogli dai genitori.
Sfogliava le pagine velocemente, e leggeva, con gli occhi socchiusi per evitare di venire accecati dai raggi luminosi che invadevano la stanza.
Ad un tratto sentì un rumore provenire dal basso: quasi impercettibile, ma che riuscì lo stesso ad attirare l'attenzione della ragazza.
Questa, appoggiando il libro aperto sul comodino, scese cautamente le scale, arrivando a metà, per vedere cosa succedeva e sbirció coperta da un mobile.
<<Ragazzi, non c'è nessuno! Venite!>>
Una voce femminile ruppe il silenzio del momento.
Hermione capì chi era in un secondo: Pansy Parkinson, l'odiosa sua coetanea appartenente alla casata Serpeverde.
"Che ci fa qui la Parkinson?" pensò Hermione, dubbiosa.
Dei risolini seguiti da un altra voce la risvegliarono dai suoi pensieri.
<<Andiamo ragazzi, abbiamo poco tempo prima che i Grifoni tornino dalle loro lezioni!>>
Malfoy.
Draco.
Quell'odioso, detestabile, stupido ragazzo.
<<Ciao Malfoy...>> esclamó, scendendo le scale del tutto.
Le Serpi si girarono insieme e lo sguardo duro di Draco incontró gli occhi nocciola di Hermione, provocandole una strana sensazione.
Pansy Parkinson inizió a parlare, con la sua fastidiosa voce squillante.
<<Senti Mezzosangue, non so cosa tu stia pensando, ma noi non stavamo per fare nulla, assolutamente... E poi...>>
Draco la zittì con un cenno imperioso della mano.
<<Effettivamente, GRANGER, noi stavamo facendo qualcosa... Hai mai sentito parlare di "scherzi"?>> mormoró, con il solito ghigno di scherno stampato sul viso.
Hermione, che di solito aveva sempre la battuta pronta, non riuscì a trovare le parole per ribattere, con lo sguardo ancora fisso nell'iridi ghiaccio del ragazzo.
"Diamine, è il settimo anno e quell'idiota è ancora preso a fare scherzi... Ma poi come è riuscito ad entrare? Serve la parola d'ordine!"
Come se l'avesse letta nel pensiero, Draco abbozzò un sorrisetto e le si avvicinò, sussurrandole la parola d'ordine dei Grifondoro:<<Bolle di sapone, Mezzosangue... Ci si vede in giro>>
Il respiro del ragazzo batteva sul collo rigido di Hermione, caldo.
Lei non aveva mai provato una sensazione così strana, paura mista a nausea e non era nemmeno mai stata così vicina ad un ragazzo: Draco era a cinque centimetri da lei.
Le sfioró l'orecchio con le labbra e sussurró ancora una volta la parola d'ordine dei Grifondoro.
Poi, scendendo furtivamente le scale, si allontanó, seguito a ruota dai suoi amici.
Hermione, pensava ancora allo sguardo di ghiaccio di Malfoy, freddo, ma caldo allo stesso tempo.
C'era qualcosa di diverso, quell'anno.
Ma cosa?
Forse la guerra lo aveva cambiato, come tutti del resto.
Hermione si risedette sul letto, continuando a rivedere nella mente l'iride grigia, e continuando a sentire il respiro caldo del ragazzo sulla pelle.
Impulsivamente il corpo intero fu scosso da un brivido.




Ciao ragazzi, sono una ragazza che ama scrivere, e sto scrivendo una Dramione... Spero vi piaccia!!!😘

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