Prologo

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Profili Ufficiali

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Questo libro è un'opera di fantasia. Nomi, personaggi, luoghi e avvenimenti sono frutto dell'immaginazione dell'autore o utilizzati in maniera fittizia. Qualsiasi somiglianza a fatti, luoghi o persone reali è del tutto casuale. Quest'opera è protetta dalla Legge sul diritto d'autore. È vietata ogni duplicazione, anche parziale, non autorizzata.

Spicy Pepper

Maledetta Realtà

L'aroma del caffè penetra lentamente le mie narici e facendosi strada per le vie respiratorie, carezza i sensi e mi risveglia. Ancora dormiente contorco il corpo anchilosato e mi stiracchio, nel tentativo di riprendere confidenza con l'ambiente circostante. Ogni pensiero rintocca nella mente cadenzato come un suono di campana, mi intontisce e perseguita.

"Bonjour Cherie, avez–vous bien dormi?"

Dolci parole di un tempo sono adesso fitte e gelide pugnalate, aghi di burro che trapanano il condotto uditivo. Poltiglia, è tutto ciò che io sono adesso tra le sue dita.

"Liam! Che diavolo ci fai tu qui?"

Che diavolo ci fa qui, sul mio volo verso casa, una corsia di fuga a scorrimento ultraveloce che mi avrebbe dovuto condurre via dal cinismo e dalle falsità. Ben! Deve essere stata colpa di Ben! Bugiardo e falso, anche lui.

Un amico fidato per l'uno altro non è che un meschino traditore per qualcun altro. Per me.

Aveva promesso di non avvertirlo, di non dire nulla della partenza e invece...

Ritrovo Liam seduto accanto, 'sacrificato' su di una poltrona di classe economy a sorseggiare un caffè dal sapore discutibile.

"Cherie non avrai creduto davvero di potermi sfuggire cos. Tu sei mia..."

I piccoli globuli rossi danno il meglio di sé e come micro atleti sotto sforzo corrono all'impazzata all'interno dei miei percorsi venosi. Lanciano per aria il solito carico di anidride carbonica e urlano come pazzi in cerca di un riparo inesistente, qualcosa che li protegga dalla forte scossa sismica che li ha resi innocenti vittime.

"Io...io non sono tua..." – balbetto in preda al panico.

Le lacrime ribelli, indomite e anarchiche, appannano il campo visivo. Strizzo gli occhi per mandarle via e strofino le palpebre con i palmi delle mani per ucciderle prima che possano mostrarsi al mondo. Uno, due, tre sospiri mi aiutano a riprendere coscienza di me stessa e delle mie capacità. Boccate d'aria necessarie prima di una lunga e agonizzante apnea, sorsi d'ossigeno che mi rendano pronta ad affrontare Liam e tutto ciò che ne consegue.

Ero forte. Sono forte. Devo essere forte. Ho un debito da saldare e lo devo alla persona che più esige questa veemenza troppo a lungo incarcerata dietro sbarre di ingiustizie, lo devo a me stessa.

Lo farò per me.





Maledetta Realtà (Estratto)Where stories live. Discover now