Seconda parte.

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Non riusciva a dormire in quel letto. Non poteva credere di essersi comportato in tale maniera. Aveva approfittato di Vanessa, della sua fragilità emotiva, per un suo bisogno fisico. L'aveva lasciata a festeggiare il nuovo anno da sola rinchiusa nel bagno, andando a riprenderla dopo tre ore solamente perché il suo fidanzato/futuro marito la stava cercando disperatamente. Si inventò che non si era sentita bene e che l'aveva portata a distendersi e ovviamente l'uomo gli credette. "Ci vediamo", sussurrò la brunetta prima di uscire dalla residenza Tomlinson. Louis non rispose, si era limitato a salire al piano di sopra e tentare di dormire. Aveva sfruttato il corpo di quella donna, le aveva fatto promesse che mai avrebbe mantenuto e poi che altro poteva aver combinato? Ah, aveva baciato Harry. O meglio, Harry l'aveva baciato e lui era scappato raggiungendo disinvolto i suoi amici. Il riccio dopo quel lampante rifiuto scoppiò in un pianto disperato e, successivamente, chiamò Daniel perché lo andasse a prendere e lo portasse alla festa. Salutò velocemente i signori Tomlinson dicendo che c'era stata un'emergenza a casa sua, ma promise che il giorno seguente (ovvero il due gennaio), sarebbe ritornato.

"Che ti è successo? Non hai gradito il gala degli smorfiosi?" Lo derise il suo fidanzato mettendo in moto l'auto. Il riccio lo fulminò con lo sguardo, così l'altro si scusò. "Non vuoi parlarne ho capito. Sappi che mi sono annoiato davvero tanto senza di te. I ragazzi hanno detto che non era la stessa cosa in tua assenza" La rabbia di Harry con calma si stava sgretolando, andando a sostituirsi con un immenso senso di colpa. "Siete ancora tutti lì?", domandò guardando fuori dal finestrino. Daniel annuì. Finalmente, dopo interminabili minuti di silenzio, arrivarono a destinazione. Erano le quattro del mattino, Harry sapeva di essere ancora ubriaco, ma voleva bere fino a dimenticare anche il suo nome. La festa stava andando avanti da ore ormai, ma nessuno dei suoi amici sembrava dare segni di cedimento. Niall era probabilmente alla decima caraffa di birra ed era ancora lucido. Liam ovviamente non aveva toccato una goccia, disgraziatamente era toccato a lui guidare, ma non gli dispiaceva poi così tanto. Harry si sedette accanto a lui con un bicchiere di vodka alla pesca fra le mani tremolanti. "Ho baciato Louis", ammise con la massima disinvoltura, facendo quasi soffocare Liam con la sua stessa saliva. "Sei impazzito?", gridò ottenendo come risposta una fragorosa risata dall'amico quasi completamente ubriaco. "Non preoccuparti, è scappato via non appena le nostre labbra si sono sfiorate. Ma mi sono sentito subito in colpa, solamente per Daniel. Insomma, vuoi mettere a confronto Louis e Daniel?" Liam lo fermò giusto in tempo: il fidanzato del riccio era a pochi metri di distanza da loro. "Amore, vieni a ballare?", chiese dopo averlo baciato. "Non mi va. Portami qualcosa da bere!", balbettò appoggiando la testa alla spalla di Liam, il quale aveva capito che doveva fargli da baby-sitter. "Sei la peggior guardia del corpo che io abbia mai visto", lo prese in giro, ma l'altro nemmeno lo sentì. Harry era al quinto bicchiere di vodka, ancora seduto a quel tavolo accanto a Liam. Questa volta si era aggiunto anche Niall, completamente ubriaco e reduce da mezzora passata a vomitare nel bagno del locale. Harry continuava a parlare a vanvera, non riusciva a formulare nemmeno una frase di senso compiuto, così Liam aveva smesso di ascoltarlo. Il suo sguardo catturò in quell'esatto momento una figura a lui sconosciuta. Capelli neri, occhi altrettanto scuri, tratti tipicamente arabi, spalle magre ma muscolose. Non aveva mai visto quel ragazzo prima, ma anche se avesse provato a chiedere ai suoi amici, uno gli avrebbe risposto qualcosa come 'unicorno' e l'altro gli avrebbe rimesso sui pantaloni. Era ormai perso a fissare quella meravigliosa creatura, quando Harry iniziò a gridare. "Zayn! Zayn!" Esclamò a piena voce. Solo quando il giovane si voltò, Liam capì a chi si stava riferendo l'amico. Zayn si avvicinò, facendo sudare le mani a Liam. "Harry?", domandò stupito di trovare lì in quelle pessime condizioni la guardia del corpo di Louis. "Si sono io, la guardia del corpo di quello stronzo del tuo amico che non riesco a capire se sia gay o no" Il moro a quelle parole rimase ancora più sconcertato, così si ricolse a Liam. "Io sono Zayn, vedo che Harry non è ridotto poi tanto bene" Il castano annuì, invitando Zayn a sedersi accanto a lui. "Oh, non badare a lui, fra poco si sveglierà, berrà di nuovo, vomiterà e poi dormirà ancora", disse rivolgendosi al corpo del biondino disteso a terra. "Non ti ho mai visto qui", aggiunse infine. "A dire il vero io ti conosco" Liam rimase allibito, come poteva conoscerlo? "Andavamo alle superiori insieme, solo che tu eri qualche anno avanti a me" era più giovane di lui, non l'avrebbe mai detto. "Da quel che ho capito conosci Louis" Zayn sorrise, spiegandogli quale fosse il rapporto tra lui e quel ragazzo. "Harry era a casa sua poco fa, ma è scappato via prima che potessi salutarlo" Questo a Liam era sfuggito, anche se poteva benissimo intuirlo. I due rimasero a parlare per un sacco di tempo, fino a quando i proprietari del locale non li pregarono di andarsene. Erano quasi le otto del mattino; Niall era sul punto di morire da quanto era pallido, Harry non voleva vomitare perché insisteva che doveva avere un alito profumato in caso avesse dovuto baciare Louis e Zayn e Liam si presero la responsabilità di portarli a casa di quest'ultimo. "Già che ci sei puoi fermarti anche tu" Il moro non voleva essere di troppo, ma poi accettò volentieri, pensando che il castano avrebbe avuto bisogno di aiuto con gli altri due distesi a terra nel salotto. "Se vuoi dormire vai pure in camera mia, io resterò qui in caso si sveglino" Zayn non se lo fece ripetere due volte. Per dormire si permise di indossare una maglia di Liam, che profumava dannatamente di buono, come le sue coperte e il cuscino.

The Bodyguard|| Larry Stylinson.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora