Spero che essere morta mi risulti utile, perché sento di avere le guance in fiamme.

Resto lì, a fissarlo incredula, possibile che esista così tanta bellezza?

Non appena il ragazzo dirige il suo sguardo altrove, come se imbarazzato, sento quasi di morire una seconda volta.

È veramente molto... oh Dio, non so come definirlo, ma ecco che la sua voce graffiante mi richiama << Tutto bene? >> riesco solo ad annuire con la testa << Non fare più come prima. D'accordo? >> di nuovo annuisco e questa volta lo faccio ridere.

Vorrei proprio vedere la mia faccia in questo momento.

Ecco sto facendo la figura dell'idiota << Allora ciao. >> mi saluta con un occhiolino, - stringendo a sé alcuni fogli che sorregge con l'altra mano - prima di darmi le spalle e camminare con passo sicuro verso una nuvola, sparendo dalla mia vista, non appena la supera.

Se sono veramente in paradiso, quello era sicuramente un angelo.

È passato molto tempo e sono sempre su questa piazzola.

I minuti sembrano ore e fissare le nuvole che cambiano forme non è più così divertente; non riesco a rimanere ferma.

Non c'è assolutamente nulla qua; non dovrei rilassarmi ascoltando cori angelici, graziare la mia vista con angioletti che svolazzano qua e la giocando o cose simili? Forse devo smettere di pensare ai film e più alla realtà.

<< Basta! Mi sono stufata di dover stare qui. >>

Finalmente mi alzo e vado verso il mucchio di nuvole dove quel ragazzo si è diretto, ma i miei passi, man mano che mi avvicino, rallentano con meno spavaldagine con cui ero partita.

Ok sono davanti a loro, ma ho paura, e se oltre questa candida parete dovessi ritrovare il vuoto? Devo solo fare attenzione.

Allungo prima la mano verso esse ed è come entrare a contatto con del vapore, - ma non è affatto umidiccio - la ritiro ed è asciutta; decido di entrare.

Mando avanti il piede destro e a quanto pare la strada continua; prendo un enorme respiro e serro gli occhi, proseguendo.

Ma quanto posso essere incosciente? Beh.. Cosa può esserci dopo la morte stessa?

Sta andata bene però, perché sto ancora camminando. Apro un occhio e poi l'altro, noto che sono praticamente circondata dal bianco assoluto.

Sento delle voci provenire da davanti a me; procedo lentamente e finalmente esco dal tunnel di nuvole.

Sono senza parole.

Uomini, donne, bambini e anziani passeggiano spensierati in questo mare di nuvole cotonate, credo di aver sentito anche qualche cagnolino abbaiare.

Una vecchia signora passa vicino a me sorridendomi, sono troppo stupefatta per ricambiare e penso che si dovrà accontentare della mia bocca spalancata.

Ci sono veramente moltissime persone qui, sposto il mio sguardo oltre e... resto ancora una volta allibita; una lunga, lunghissima scalinata di cristallo sale verso il cielo, alzo gli occhi e non posso far a meno di strabuzzarli.

Un palazzo, sorretto dal nulla, volteggia in cielo.

È completamente fatto di un materiale simile al ghiaccio, la forma che ha ricorda i classici castelli delle principesse, ma prima di arrivare ad esso si presenta un cancello in oro.

<< Finalmente sei arrivata, pensavo saresti rimasta là ancora per molto. >> ma questa non è la voce di... Guardo alla mia destra e riconosco subito quegli occhi blu che mi puntano con divertimento.

Forza, non puoi sempre fare scena muta! << Non so bene come funzioni qui e avevo paura di cadere di nuovo.. >> ammetto con sincerità, allora il ragazzo mi sorride .

<< Però hai riprovato, hai avuto coraggio. >>

A quelle parole schiudo le labbra in un sorriso e annuisco all'espressione giocosa del ragazzo.

Un lungo silenzio incombe tra di noi, fino a quando non riprovo a parlare << Come- >> prima di formulare la domanda, vengo bloccata dal tocco della sua mano sulla mia spalla << Rimandiamo a più tardi le domande, sempre che non ti dispiaccia. >> mormora guardando avanti a sé.

Seguo il suo sguardo, come se davanti ad esso vi fosse una linea invisibile collegata a ciò che è di suo interesse in questo momento e noto che è fermo su una figura.

Tutti sono intenti ad ammirare un uomo che ora sta scendendo dal cielo con eleganza.

Io continuo a fissare ammaliata le due enormi e possenti ali attaccate alla sua schiena, che muove sinuosamente, come se il tempo attorno ad esse fosse rallentato.

Sembra un cigno.

Atterra non troppo lontano da noi e senza distogliere gli occhi domando << È un angelo vero? >> lo sento annuire << Ma chi è? >> chiedo curiosa mentre nella mia mente tenta di ricordare alcuni nomi di angeli famosi.

Il ragazzo incrocia le braccia al petto, rispondendo al mio quesito << Azazel, lui decide chi può rimanere e chi deve andare, se merita o se non. Ed è lui stesso che smista le anime scelte. >> lo guardo confusa << Non capisco. >> e come se avesse intuito che stavamo parlando di lui, il cosiddetto Azazel si avvicina a noi.

Mentre avanza allarga calorosamente le braccia << Reiyel. >> il ragazzo di fianco a me fa un passo avanti, imitando Azazel << Fratello, già qui? >>

L'Angelo si ferma proprio davanti a noi, abbracciando il giovane << Tante anime giungono ultimamente. >> afferma con occhi languidi.
<< Meglio da noi che da.. >> il ragazzo fa una lunga pausa, seguita da un espressione quasi di disgusto, ma è l'angelo a completare la frase << Loro, sì hai ragione >>.

Passano una buona manciata di secondi prima che Azazel mi noti << Tu sei la signorina nuova! >> sussulto, presa alla sprovvista, ma come mio solito mi limito ad annuire in silenzio.

L'Angelo, dai lunghi capelli color grano, rimane qualche attimo a studiarmi, preso però da qualche ricordo, per poi parlare << Tra non molto toccherà a te ma stai tranquilla, lo leggo dai tuoi occhi che sei una ragazza come si deve. >> toccherà a me? Faccio per riaprire bocca << Adesso vado, un lungo lavoro mi attende. >> ci saluta entrambi con un lieve cenno della testa prima di dileguarsi.

Che intendeva dire?

Torno sul ragazzo, guardandolo, sembra che percepisca il mio sguardo su di sé e si volta. Mi fissa con soddisfazione, quasi lieto di avermi qui << Devo andare anche io. >> mi comunica.

<< Oh, va bene... Reiyel, giusto? >> annuisce sorridendo, cosa che faccio subito anche io.

<< Tu.. sei? >> mi chiede, ma rispondo con ovvietà, sentendo come se non ci fosse il bisogno di dirglielo << Vaan. >>.

Rimaniamo per un po' a guardarci e mi perdo in quelle iridi dal colore incantevole e raro, per una persona normale come me, da poter ammirare da vicino.

Lo vedo girarsi, come se qualcuno lo stesse chiamando << Ci vediamo, Vaan. >> si riconcentra su di me mostrandomi per un ultima volta il suo splendido viso, prima di cominciare ad allontanarsi << Ci vediamo, Reiyel. >>.

Di una cosa sono certa, avrò una buona compagnia qui.

Scappata dall'Inferno [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now