Capitolo 7

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Corsi a cambiarmi e a lavarmi quel segno di vernice dalla faccia. Nonostante tutti i miei sforzi, rimase una striscia verde chiaro. Va beh, un giorno andrà via. Comunque, mi misi una camicia e i miei leggings neri. Poi mi sistemai i capelli e tornai in cucina. Trovai James appoggiato ad una parete della cucina che ascoltava i miei genitori. Sentii mio padre pronunciare le parole:

-Allora, che cosa ti attratto di Alice?

James rimase zittito, e, quando stava per aprire la bocca, io uscii dalla pota del corridoio e interruppi tutto.

- Allora... Che si mangia?

Non volevo sentire cosa avesse da dire su di me. Se avesse avuto un'opinione positiva, sarei stata moto felice, ma non volevo rischiare di sentire un giudizio negativo da lui o una cosa del tipo:"No, noi non stiamo insieme, e poi l'ho appena conosciuta, non la conosco". Sarei stata troppo triste per qualsiasi cosa.

-Mi dispiace, non abbiamo molto, ma prima abbiamo comprato qualcosa.

-Non si preoccupi, a casa mia non avrei mangiato nulla.

- Ok... ci aiutate a preparare o volete uscire?

- Per me è uguale, e per te James?- dissi

- Anche per me... stiamo qui?

-Ok... Mamma che cosa hai comprato?

-Ho preso il necessario per fare i panini dato che non possiamo fare nulla senza aver montato la cucina.

-Perfetto, prendo il pane- dissi

Preparammo i panini in un quarto d'ora. Ci accomodammo e mangiammo. Dopo mangiato, James disse:- Mi dispiace, ma adesso devo andare: domani ho lezione molto presto.

- Ah... è vero! Domani comincia la scuola.

-Già.

-Se vuoi ti accompagno

- Lo faresti?

-Certo... mamma, posso andare?

Sorrise:- Vai pure, basta che torni.

- Grazie.

Mi misi le scarpe e scesi in giardino con James.

- I tuoi genitori sono molto simpatici.

- Davvero?

- Certo!

- Beh, sono felice, di solito quando viene un ragazzo da noi, mio papà è iperprotettivo e tutti pensano che sia pazzo. Mi sorprende che oggi sia stato "normale"- dissi sottolineando la parola normale.

- In che senso iperprotettivo?

- Nel senso che...- fui interrotta da un vento gelido che mi colpì in quell'istante. James si tolse la giacca e me la mise sulle spalle

- Grazie

- Di niente- mi sorrise e io ricambiai.

- Comunque, iperprotettivo nel senso che fa un po' l'antipatico.

-Ah ok

-Senti, per la lezione di domani... possiamo andare insieme? Io non so dov'è

- Va bene. Ci incontriamo verso le 18:00 qui in giardino?

- Sì, mi va benissimo.

Arrivammo al suo palazzo e io gli stavo per ridare la giacca quando mi disse:

- Ridammela domani, hai freddo e ti serve.

- Ok... Grazie James

Mi sorrise ancora e MIO DIO quel sorriso mi fece sciogliere come neve al sole.

- Allora a domani

- A domani ciao

Ci dividemmo e mi diressi verso casa. Continuavo a guardarmi indietro mentre me ne andavo perché avevo l'impressione che qualcuno mi seguisse. 



Stay with me "James Maslow"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora