Capitolo II

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[Anno 20 - Era Binaria-bis]

Nel suo ufficio al Centro Spaziale, il professore Bulgarof è immerso nei suoi pensieri. Tra le mani ha la lettera con cui alcuni membri del Consiglio Scientifico gli chiedono di convocare una seduta straordinaria per discutere lo stato della missione visto il poco soddisfacente resoconto pubblicato dall'Osservatorio Astronomico una settimana prima. Guarda la lettera con sguardo vuoto, quasi assente, e la sua attenzione è tutta per la firma del promotore dell'iniziativa: quel maledetto professore Yomer, che da quando è iniziata la missione sta aspettando solo il momento giusto per affondare il colpo di grazia.

− Ti sei deciso a sferrarlo! −.

Il professore Bulgarof è molto preoccupato. La missione non procede come dovrebbe perché il nuovo pianeta non fornisce abbastanza risorse per far fronte alle loro necessità crescenti e l'inizio di una sua colonizzazione genetica è ancora un obiettivo lontano nel tempo. A quasi dieci anni dall'inizio ufficiale della missione sono, praticamente, ancora al punto di partenza.

− Yomer, maledetto. Sicuramente stai gongolando nel tuo maledetto ufficio, intento a lodarti da solo tu e la tua maledetta galassia U-L10. Quanto ti piace sparlare di me? −

L'occhio ricade sul resoconto degli agenti di controllo del Centro Spaziale, sulle frasi che gli riferiscono essere state dette o attribuite al collega: −a quest'ora la U-L10 ci avrebbe dato risorse soddisfacenti ai nostri bisogni", −logico che questa missione sarebbe stata un fallimento", −non ho mai avuto fiducia in Bulgarof come capo del Consiglio", −deve guidarci qualcuno più pratico".

La voce dall'interfono gli annuncia la presenza del professore Inziger e del professore Trescot.

− Faccia passare, grazie. −

I due entrano nella stanza e non hanno una faccia tranquilla.

− Buongiorno colleghi. Prego accomodatevi e, vi prego, datemi buone notizie. −

Inziger inizia il suo resoconto.

− Gli astronauti sono appena rientrati. Hanno portato dei nuovi campioni di roccia, già consegnati al laboratorio. −

Trescot muove la testa in cenno di assenso.

− Per quanto riguarda la situazione vitale del pianeta non è cambiato molto. Le uniche forme di vita sono ancora organismi anaerobici e la concentrazione di carbonio nell'aria è ancora elevata. La superficie solida del pianeta è ancora minima. Al laboratorio abbiamo consegnato anche altri campioni di organismi, sperando di avere notizie positive in merito alla loro evoluzione. −

A questo punto, Trescot si sente chiamato in causa e interviene con la sua solita impazienza.

− Sì, dunque, per quanto riguarda i risultati del nostro laboratorio, anche a fronte degli ultimi campioni, abbiamo la conferma che i batteri presenti sul pianeta non stanno evolvendo come ci aspettavamo. Prevediamo che essi possano essere in grado di sviluppare ossigeno non prima di una decina di anni. Inoltre, questa scarsa presenza di ossigeno non permette un'adeguata ossidazione e quindi una genesi di minerali adatti ai nostri scopi. −

Il professore Bulgarof non è affatto più tranquillo. Ormai è' sicuro che, per evitare l'annullamento della missione, gli verrà chiesto di adottare una soluzione di glaciazione temporanea del pianeta per permettere agli scienziati di valutare la misura più idonea da adottare per favorire lo sviluppo del nuovo sistema in linea con i loro bisogni. Forse, se andrà tutto bene, manterrà il suo posto di direttore. Guarda i due colleghi e non è assolutamente contento di mettere nelle mani di quei due il suo destino. Di Inziger non si fida, considerandolo solo un arrivista e opportunista, mentre Trescot, grazie anche ai seguaci di Yomer, è diventato lo zimbello di tutta la comunità scientifica.

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