AURORA BOREALIS - cap. 1 Lo yeti dello Yukon

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UN PARANORMAL ROMANCE di Frandisy

Il tempo è troppo lento

per chi attende,

troppo veloce per chi teme,

troppo breve per chi gioisce.

Ma per chi ama,

il tempo è eternità.

(Henry Van Dyke)

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QUARTA DI COPERTINA DEL ROMANZO:

Se avessi scelto da subito lui, a quest'ora il mio più grande amore sarebbe ancora vivo.

Ogni decisione presa per capire cosa fare della mia vita mi aveva trascinata un passo più in là, lontana miglia e miglia dalla realizzazione del sogno che stava diventando reale: vivere quella favola che tanto agognavo.

In quel momento,gettata sulla neve come una sirena arenata, guardavo un cielo stellato che per me era spento, ascoltavo lo scrosciare dell'acqua che turbava i miei sensi come una melodia nevrotica, l'aria era tagliente ma le sue lame erano inutili a perforare la mia già avanzata disperazione.

Piangevo senza tregua, interminabili lacrime che scivolavano fredde sulle mie guance, che spezzavano il ricordo di quello che rimaneva del mio amato. Una storia che sconfinava le normali regole dell'amore, che avrebbe vissuto spaccando il mondo in due e lottando contro una natura ingrata.

«Sono stata una stupida - sì, io l'ammetto - sono stata cieca e con lamia scelta ho trascinato tutti alla rovina, compresa me stessa. È per questo che merito di giacere qui. Devo aspettare e se qualcosa avverrà voglio attenderlo dove tutto è finito, per essere certa d'aver implorato abbastanza questo manto celeste. Quindi lasciatemi qui, in attesa di vederlo arrivare, perché devo onorare una promessa; perché senza di lui è come se non vivessi.»

C'era un solo e unico ricordo che mi teneva a galla nel fiume della disperazione:l'incantevole aurora boreale che più di una volta aveva incorniciato il quadro della nostra vita e aveva fatto rinascere la nostra speranza.

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CAP. 1

Lo yeti dello Yukon


Ricordo un manto innevato e il cielo che coronava quel momento: voglio tenere caldo il pensiero di quegli occhi di ghiaccio che in quel giorno nefasto mi scaldarono l'anima.

Ricordo anche lo sguardo di colui che voleva uccidermi: ma riuscirò a capire chi fosse?

E soprattutto, perché io?


Era una di quelle estati fresche e i miei genitori, eterni ragazzi,decisero di andarsi a divertire da soli: quindi per le vacanze estive la mia famiglia si divise.

Loro a Miami, mia sorella a Parigi a scoprire le opere d'arte dei grandi pittori, e io in gita con la classe, per festeggiare la fine del primo anno scolastico.

Un mese nel territorio dello Yukon. Nella fredda e isolata cittadina di Whitehorse nei pressi delle incontaminate montagne Sant'Elia.

Ero sicura di non annoiarmi, ci sarebbe stato Caleb: Caleb Willard e il suo segreto.

AURORA BOREALIS: lo yeti dello YukonWhere stories live. Discover now